Oggi pranziamo a Piazzola sul Brenta, se vi va.

Sono sempre alla ricerca di quegli utensili da cucina che ancora mi mancano.
Ovviamente non quelli basilari, ma certe chicche che finisce sì, che utilizzo poi in rarissime occasioni, ma che spesso bramo ardentemente.

20150718-093004.jpg
Adesso è il caso dello stampo di questa pubblicità, assolutamente rétro, che ho trovato in un mercatino. Sfortunatamente sono incappata solo nell’affiche e non nell’oggetto, che è di origine americana e sicuramente ormai introvabile.
L’interessante banco delle vecchie pubblicità tratte dalle riviste vintage è nella parte lungo il corso d’acqua che si dirama dal Brenta e circonda la stupenda Villa Contarini.

20150718-093932.jpg

20150721-000353.jpg
Ovviamente non è l’unica bancarella per la quale vale la pena di visitare questo immenso mercato dell’Antiquariato con quasi 1000 espositori, di Piazzola sul Brenta l’ultima domenica del mese, ma se non si è interessati al bric-à-brac, vale comunque la pena di prendere in considerazione una gita fuori porta, se non si vive troppo lontano dalla provincia di Padova, per ammirare un bellissimo esempio di Seicentesca Villa Veneta e fermarsi a pranzo al Ristorante Alle Logge, al primo piano della barchessa palladiana che si affaccia sulla piazza principale dove si tiene parte del mercato.

20150718-105357.jpg
A me piace pranzare nella saletta con il caminetto o quando la stagione lo permette sulla scenografica balconata.
Si può contare su un prelibato menù della più pura tradizione veneta oppure, se siete in vena di creatività, suggerisco di provare ” La Mela di Marco Polo”.
Si tratta di una incredibile ricetta fusion che consiste in una mela cotta al forno ripiena di una tartare piccante e speziata.
So che vi fidate di me, quindi accogliete il mio suggerimento e assaggiatela, se potete.

20150718-104309.jpg
Ocio però che nei giorni di mercato il menù è più contenuto che negli altri, nel qual caso ci si può cucinare a casa la mela di Marco Polo senza alcun problema: basta insaporire una fetta di filetto di manzo tritato a coltello, con un pizzico di sale e uno di Polvere delle Cinque spezie, che si compra nei negozi che vendono cibo e specialità orientali.
Con l’apposito scavino si toglie il torsolo a due belle mele Golden Gelicious, si riempie di tartare il foro e si infornano a 200 gradi per 10 minuti, si servono tiepide con uno spruzzo di Salsa di Soia.

Insomma da Piazzola sul Brenta non si torna mai a mani vuote, al limite ci si porta a casa una ricetta speciale.

Gamberi e anguria

Con questa ricetta concludo una trilogia di incursioni nelle proposte insolite da portare in tavola con la frutta di stagione.
E che l’anguria sia un frutto di stagione, non ci sono dubbi. Ho voluto quindi approfittarne per usarla in un’altra ricetta intrigante, come quella col formaggio Feta https://silvarigobello.com/2015/06/28/antipasto-di-anguria/ utilizzando le “mie” code di gambero passepartout.

20150718-015545.jpg
Si fanno rosolare brevemente in padella con burro e Cognac tante code di gambero, sgusciate e devenate, quante si prevede ne serviranno per l’antipasto, che sia placé o a buffet.
Si aggiustano di pepe e sale, si insaporiscono con succo di limone, qualche goccia di Tabasco e un filo di miele.
Si fanno intiepidire.
Nel frattempo si taglia l’anguria a cubi della dimensione adatta.
Su ognuno si appoggia un gambero stuzzicante e succulento, si sparge sopra qualche fogliolina di menta e pochissime rondelle di cipollotto fresco per donare freschezza.

La ricetta è davvero semplice e molto ghiotta, l’abbinamento audace e il sapore nell’insieme inaspettato e delizioso.
Insomma bisogna provarla e soprattutto offrirla perché è proprio una bella idea.

Awop-bop-a-loom-mop-alop-bam-boom: TUTTI FRUTTI

20150723-141620.jpg
Ma perché faticare e fare una macedonia quando si può presentare un semplice vassoio di frutta fresca come questo, che, all’occorrenza, fa anche da centro tavola?
Buona pigra domenica a tutti!

Ogni promessa è debito: tacos con l’anguria

Avevo anticipato che avrei trovato un altro modo interessante e insolito per utilizzare l’anguria in una ricetta salata, no?!
Ecco dei divertenti tacos quasi Messicani, freschi e rivoluzionari, insomma una follia estiva facile e molto golosa.

20150718-015135.jpg
Si tagliano a cubetti piccolissimi (brounoise), 1 mela Granny Smith, 1/2 cipolla rossa, 1 piccolo peperone verde dolce e 1 fetta di anguria privata dei semi. Si trita un ciuffo di coriandolo fresco e si condisce tutto con sale, pepe, olio, succo di lime e 1 spruzzo di Tabasco.
In caso di difficoltà nel reperimento del coriandolo fresco, si può sostituire con un trito di rucola e prezzemolo.

20150718-015214.jpg
Si cuociono a vapore le solite code di gambero sgusciate e devenate e si prepara una ciotola di panna acida con 50 ml di panna, 50 ml di yogurt bianco, 1 pizzico di sale e 1 cucchiaino di succo di lime.

20150718-015257.jpg
Si allineano sul piano di lavoro alcuni tacos già pronti, oppure si scaldano delle piccole tortillas e si ripiegano in modo che possano contenere il ripieno.
Si appoggiano all’interno 3-4 code di gambero, si aggiungono 1-2 cucchiaiate di composto a base di anguria e si completano con qualche ciuffo di panna acida questi freschissimi e insoliti tacos.

Avevo promesso altre ricette con l’anguria e questa è forse la più divertente.
So fare anche qualcosa di più sobrio, ma come diceva Steve Jobs: Stay hungry! Stay foolish!

La zuppetta di melone

In questo periodo cerchiamo tutti ricette fresche e saporite per combattere il caldo e assecondare il desiderio di piatti stuzzicanti per solleticare l’appetito.
Gli antipasti sono forse quelli che maggiormente si prestano a interpretazioni insolite, spesso a base di frutta accompagnata da ingredienti salati e gustosi.
Perché fermarsi al classico prosciutto e melone, magari a palline, d’accordo, oppure con le fettine di prosciutto avvolto a roselline quando si può stupire con una “zuppetta” decorata con uno spiedino goloso?!

20150707-172120.jpg
Si affetta la parte bianca di 1 cipollotto e si tiene in frigorifero a bagno in una tazza di latte per almeno mezz’ora.
Si taglia a metà 1 melone, si sbuccia, si libera dei semi e si taglia a cubetti.
Si frullano 2 fette di pancarrè fresco privato della crosta con 200 ml di yogurt greco, 1 cucchiaio di succo di limone, 1 bicchierino di Porto e 1 gambo di sedano affettato.
Si aggiungono il cipollotto scolato dal latte, il melone, 4 cucchiai di olio, 1 pizzico di sale e una grattugiata di pepe.
Si frulla finché non si ottiene una crema liscia e vellutata. Si versa nei bicchieri e si completa con uno spiedino sul quale si infilza una fetta di prosciutto crudo intervallata da cubetti di melone*.
Si serve freddo.

* Io mi sono scordata di conservare una fetta di melone, prima di frullarlo, per lo spiedino.
Dunque ho dovuto rimediare utilizzando alcuni cubetti di nettarina. Avrei potuto raccontarvi che la scelta era voluta, ma essendo avvertiti voi potete fare meglio di me, anche se devo dire che la nota asprigna della nettarina stava molto bene con l’insieme dei sapori della zuppetta di melone.

Hamburger all’orientale, ovvero Chessaddafapeccampà

Con questo caldo l’appetito è latitante a casa nostra, dunque mi devo sempre inventare qualche sfizio particolare perché ci si sieda a tavola con il consueto entusiasmo.
Ieri sera l’idea era quella di preparare degli hamburger, ma avevo assolutamente bisogno dell’intuizione giusta per qualcosa di più fresco, stuzzicante, allettante e ghiotto.
Quindi, hamburger sì, ma all’orientale…

20150701-091952.jpg
Si fanno tritare a coltello dal macellaio circa 400 gr di ottima polpa di manzo.
Una volta a casa si mette in una ciotola e si insaporisce con la parte verde di 1 cipollotto oppure 1/2 mazzetto di erba cipollina, 1 cucchiaino di zucchero di canna, 2 cucchiai di aceto di mele, 1 generoso pizzico si peperoncino in polvere, 1/2 spicchio d’aglio ridotto a crema, 1 grattugiata di zenzero secondo il proprio gusto, qualche cucchiaiata di salsa di soia, 1 cucchiaio di arachidi tritate grossolanamente e un ciuffo si germogli di soia spezzettati.
Si mescola tutto con le mani umide e si formano delle polpette piuttosto piccole, non occorre siano regolari.
Si trasferiscono in una larga padella con qualche cucchiaio d’olio.
Si cuociono velocemente rigirandole con l’aiuto di una paletta finché la carne non è ben cotta ma non asciutta.
Si sciacquano e si asciugano alcune foglie prese dal cuore di una bella lattuga, si sistemano su un vassoio e su ognuna si appoggia uno di questi hamburger orientaleggianti.

Questi hamburger si mangiano reggendoli con una mano. La foglia di lattuga, che si addenta insieme alla carne, impedirà che ci si ungano le dita.
Non è previsto il pane questa volta, ma tanto non avevamo nemmeno fame!

Fajitas nei bicchieri. No tortillas? Ahi, ahi, ahi!

La cucina etnica che va per la maggiore a casa nostra, anche se spesso con cautela, è quella Messicana.
Quando ancora mio figlio viveva in famiglia era piuttosto quella Cinese e durante i pasti a base di spaghettini di riso, gamberi al curry, maiale in agrodolce e riso fritto il nucleo familiare si spaccava in due perché mio marito e nostra figlia si cibavano di semplice carne alla griglia, insalate e riso al pomodoro.
Con l’introduzione saltuaria delle specialità della cucina Messicana nei nostri menù, abbiamo fortunatamente recuperato un altro membro della famiglia, mentre mio marito continua a dissociarsi e resta fedele alla semplice cucina… diciamo caucasica.
Comunque burritos, fajitas, tacos, chili, empanadas e enchiladas sono ormai più o meno entrati a far parte del nostro lessico culinario.
Chi mi conosce sa che non riesco a riprodurre semplicemente una ricetta, ma devo metterci del mio e dunque ecco dei divertenti bicchieri “messicani” che adesso che molti mangiano in giardino o sul terrazzo, diventano un simpatico e gustoso piatto unico o un antipasto, questo decidetelo voi.
Quello che ho fatto in pratica è stato accomodare a strati nei bicchieri il classico ripieno delle fajitas, eliminando le tortillas.
La fotografia illustra chiaramente gli strati, ma vi do alcune spiegazioni, anche se sono magari superflue.

20150615-232217.jpg
Si inizia distribuendo sul fondo dei bicchieri (i più adatti naturalmente sono i tumbler bassi, data la loro forma) qualche cucchiaiata di guacamole che si ottiene semplicemente schiacciando con la forchetta la polpa degli avocado maturi e insaporendo con cipolla tritata finemente, succo di lime, pepe, sale e peperoncino in polvere.
Si copre la salsa guacamole con fettine di petto di tacchino prima fatto marinare in frigorifero per circa 8 ore (in pratica tutta la notte) con succo di limone, peperoncino piccante a fettine, origano secco, semi di cumino e paprica dolce e poi cotto alla piastra e tagliato a pezzettini.
Si prosegue con una cucchiaiata abbondante di bacon reso croccante come sempre in padella antiaderente, sulla piastra o a microonde, sminuzzato.
Si copre con una dadolata di peperone giallo le cui falde sono state scottate in padella e condite con olio e sale, poi con cubetti di pomodori sodi e maturi privati dei semi e insaporiti con sale e succo di limone.
Alla fine si completa con formaggio Edam, per esempio, oppure provolone dolce a filetti: basta usare la grattugia a fori grossi.
Per la decorazione finale si utilizzano due fettine di avocado o di lime e qualche nacho.

Lo so che sembra una preparazione laboriosissima, ma in realtà i vari passaggi sono piuttosto semplici.
Come sempre basta organizzarsi con le diverse fasi, cominciando dalla marinatura del petto di tacchino già il giorno precedente, passando poi alla sua veloce cottura alla piastra, quindi a quella del peperone giallo (non rosso perché così il colore contrasta con quello della dadolata di pomodoro), alla rosolatura del bacon e alla preparazione del guacamole.
Basta poi assemblare il tutto, conservare i bicchieri in frigorifero coperti di pellicola e passare alla decorazione solo quando si portano in tavola.

Antipasto di anguria

Commentavo la settimana scorsa una proposta meravigliosa a base di anguria di Sonia (http://foodnuggets.com/2015/06/19/torta-danguria-con-gocce-di-cioccolato) e rispondevo ad una sua perplessità suggerendole come utilizzare questo irrinunciabile dono dell’estate anche come antipasto.
L’idea più semplice, fresca e gradevole è abbinare l’anguria al formaggio Feta, proprio per la sua sapidità che si contrappone con gusto alla dolcezza del frutto.
Interessante è anche la differente consistenza dei due ingredienti principali. Insomma secondo me è un abbinamento da provare.

20150624-003455.jpg
Si tagliano a cubi regolari sia l’anguria che il formaggio ben freddi, si infilano negli stecchini, si dispongono su un vassoietto, si condiscono con un filo d’olio al peperoncino, qualche foglia di menta a striscioline e si servono subito.
Ecco un antipasto facile, insolito, elegante, fresco e stravagante.

L’anguria sta bene anche con i gamberi.
Se mi dite che questo vi è piaciuto, parliamo anche di quest’altro antipasto estivo e bizzarro. Non sono nuova a questi abbinamenti: se vi va date un’occhiata ai gamberi con l’ananas dell’anno scorso: https://silvarigobello.com/2014/06/12/un-antipasto-tropicale/

Cheesecake al salmone affumicato

Dopo il Camembert fuso da spalmare sulla baguette calda, per il menù minimalista ma intrigante di qualche sera fa che ho postato ieri, avevo previsto un’insalata di finocchi e queste cupcake al salmone che ci hanno riconciliati con il mondo, nonostante il grande caldo.

20150509-020411.jpg
Si frullano 70 gr di grissini Torinesi, con 30 gr di burro a temperatura ambiente.
Si compatta il composto sul fondo di 2 coppapasta che vanno riposti in frigorifero per un’oretta.
Intanto si lavorano con una spatola 100 gr di formaggio Philadelphia con qualche goccia di limone e 1 cucchiaio di maionese.
Si tritano grossolanamente 100 gr di salmone affumicato a fette e si aggiungono alla salsa.
Si mettono ad ammollare in acqua fresca 2 fogli di gelatina, si strizzano, si sciolgono in una tazzina con 2 cucchiaiate di Vermut caldo e si aggiungono al composto.
Si insaporisce con un pizzico di pepe, si completa con un trito di finocchietto e di prezzemolo, si mescola con cura e si suddivide sopra le due basi di grissini ben fredde e compatte.
Si fa aderire bene e si rimette in frigorifero.
Si serve decorato con una fettina di salmone e del finocchietto.

Normalmente questo è un signor antipasto senza stagione, ma qualche volta va bene anche come piatto centrale di una cena a due… possibilmente su un terrazzo fiorito.

Finger food tiepidi e sorprendenti il giorno dopo: oggi scampi al prosciutto

Come anticipavo ieri, la ricetta di oggi è di nuovo un finger food molto semplice da realizzare, ma molto raffinato.
Questa volta si utilizzeranno degli scampi freschi e del prosciutto e sarà sufficiente la prelibatezza di due soli ingredienti a creare questi ghiotti manicaretti.

20150506-021409.jpg
Si sgusciano, si liberano del filo intestinale e si sciacquano delle belle code di scampi, meglio se fresche, ma vanno bene anche quelle surgelate lasciate scongelare in frigorifero.
Se sono molto grosse, come le mie, si tagliano in due per rispettare la dimensione dei finger food.
Si insaporiscono con pepe, un pizzico di peperoncino in polvere, qualche goccia di aceto balsamico e si avvolgono in fettine di crudo di Parma tagliate longitudinalmente a metà.
Si passano velocemente in una padella antiaderente calda e quando il prosciutto si è fatto croccante si spegne il fuoco e si mette il coperchio per permettere la cottura, se pur breve degli scampi.
Si servono anche questi tiepidi, come le capesante di ieri, accompagnati dal Prosecco invece bello fresco.

Ho proposto queste due ricette di finger food in due giorni diversi per praticità, ma naturalmente sia le Capesante al bacon che questi Scampi al prosciutto stanno bene insieme e andrebbero serviti nello stesso momento per godere due volte del piacere che danno questi facili, ma eccellenti bocconcini.