Dopo la serie di arrosti farciti di cui abbiamo parlato verso Natale, credevate forse che avessi perso il tocco o esaurito le batterie? Naaaaaah!
Questa volta ho cucinato dell’arista di maiale con le noci.
L’effetto molto piacevole deriva dalla croccantezza della frutta secca, che ho messo nella salsa, in contrasto con la morbidezza della farcia.
I felici risultati che ottengo con i miei famosi arrosti ripieni, li devo unicamente alla mia fantasia (e anche all’esperienza in realtà), ma non ricevo nessun aiuto da parte dei miei familiari.
Quando infatti chiedo un suggerimento per ottenere il massimo della loro soddisfazione, la risposta è sempre: pensaci tu, che sono tutti squisiti.
Se da una parte è molto gratificante, dall’altra mi mette a volte in difficoltà. Però mi stimola a dare il meglio.
Insomma l’altro giorno ho fatto questo nuovo arrosto che è piaciuto molto.
Ho acquistato i fondamentali e canonici 8-900 gr di lonza di maiale (che, come ci insegnano i Toscani, prenderà una volta cotta il nome di arista) e l’ho fatta aprire a libro come al solito. Se il macellaio le dà anche una battutina, la carne si assottiglia ed è più agevole poi arrotolarla.
Ho preparato una farcia riunendo in una ciotola 150 gr di luganega spellata e sgranata, 1 quarto di pollo allo spiedo disossato, privato della pelle e frullato (che ovviamente avevo in freezer), 100 gr di mortadella di Bologna, 150 gr di polpa di vitello macinata, 2 cucchiai di Parmigiano, 150 gr di Taleggio a cubetti, sale, pepe, 1 grattugiata di noce moscata e 1 cucchiaino di prezzemolo tritato.
Ho impastato con le mani questo composto, ne ho fatto un salsicciotto, l’ho posizionato sulla fetta di carne, l’ho arrotolata, legata con qualche giro di spago e messa a rosolare in un tegame con olio, burro, 1 rametto di rosmarino, 1 spicchio d’aglio, 1 foglia di alloro e 1 rametto di mirto (che mi porta dalla Sardegna la mia consuocera Luisa Anna e faccio seccare così mi dura tutto l’inverno) che con il maiale sta benissimo.
Ho sfumato con 1/2 bicchiere di Marsala, ho aggiunto 1 mestolo di brodo e ho portato lentamente a cottura.
Alla fine ho tolto l’arrosto dal tegame, l’ho liberato dallo spago e tenuto al caldo.
Ho filtrato il sugo, ho aggiunto 1 bicchierino di Cognac, 100 ml di panna e i gherigli di 10-12 noci tritati nel mortaio e l’ho fatto leggermente addensare.
Ho affettato l’arrosto e servito coperto di salsa.
La spiegazione è molto più lunga di quanto non sia la realizzazione della ricetta!
Gli ingredienti sembrano molti, ma ognuno serve ad esaltare le caratteristiche dell’altro e secondo me ci vogliono tutti.
Il Taleggio per esempio, oltre che sapore, dona anche una morbidezza che sostituisce la necessità di aggiungere la mollica ammollata nel latte o l’uovo, la mortadella di Bologna è molto saporita e contrasta la delicatezza del pollo e del vitello… e via di seguito.
Che squisitezza!!!! Questa ricetta la stampo e la aggiungo nel mio quadernetto, che non devo assolutamente perdermela!! Già sento il profumo!! ma non so se riuscirò mai a trovare il mirto!
Magari allora mettici qualche foglia di salvia: faccio così anch’io quando non ne ho più.
sì infatti, salvia rosmarino e timo sono i miei alleati per gli arrosti, ma il mirto penso sia tutta un altra cosa! !
adooro
È davvero un piatto invitante e goloso!
Gnam….
Ah ah, commenti molto sintetici, ma efficacissimi!!
Tu posti sempre piatti che adoro…poi le noci d qst stagione mi fanno impazzire…
oh che buonooooo!
I miei arrosti farciti riscuotono sempre un grande successo anche in famiglia.
Grazie Giovanni.
Mi piace veramente tanto, anch’io ho fatto un bel copia ed incolla e l’ho salvata sul mio desktop con un bel salva con nome : “Arrosto speciale di Silva”.
Ciaooo Bea
Grazie Bea, sei sempre un tesoro. Comunque è veramente in piatto interessante… Non solo perché “ogni scarrafone è bello a mamma soia”!
ricetta che non si può solo lasciar scritta… assolutamente da provare; amo le noci e mi pare che qui ci stiano perfettamente
È molto gradevole la sensazione che danno in bocca in contrasto con la farcia soffice e gustosa.
Come sempre, grazie per i graditissimo commento.
beh che dire? credo che gli Arrosti rientrino nelle tue corde più sublimi. Ci sono delle preparazioni verso le quali siamo più portati, forse senza neanche saperlo più di tanto… questa superba Arista, si presenta ricca e completa di ogni genere di sfumatura; il sughetto poi con quelle noci!!!!! credo che ne farei di scarpetteeeeeeee:-) un abbraccio grande a te Silvia, per me: La REGINA degli arrosti:-)
Senza falsa modestia, Marilena carissima, in effetti gli arrosti mi vengono piuttosto bene. Non mi hanno mai tradita! Sarà anche perché non risparmio sul condimento, che come hai notato anche tu, oltre ad invitare a fare scarpetta, mantiene la carne morbida e sugosa.
Nel mio libro racconto anche il motivo che mi ha permesso di diventare, come mi hai generosamente chiamata tu, “la regina degli arrosti”!
Silva come ti capisco. Avere la responsabilità in cucina certe volte è pesante. Quando chiedo a mia sorella come vuole cucinata una pietanza lei mi risponde “buona!”.. E io cosa mi devo inventare?
ah ah ah
Sì, un po’ brontoliamo perché è una responsabilità, ma per degli innamorati della cucina come noi, è una BELLA responsabilità in fondo.
Mi unisco agli altri per farti i complimenti, i tuoi arrosti fanno proprio venire l’acquolina in bocca! E come gli altri faccio copia-incolla, vediamo se riesco a prepararlo.
Ciao a presto.
Lella
Grazie Lella. Sono sicura che con le spiegazioni e i suggerimenti che do non sarà certo difficile a chi in cucina si muove con la tua bravura ricreare le ricette che trovi interessanti!
Fantastico questo arrosto con il suo succulento ripieno e la salsa cremosa alle noci! Sei davvero la regina degli arrosti…
Un abbraccio
Ma grazie anche a te Silvia. Mi monterò la testa, lo so…
Wow!! Questa ricetta è molto invitante!!! Ho l’acquolina in bocca… 😋😋😋
Grazie Fabiola. Questo arrosto è piaciuto moltissimo mi pare. Magari non sarà l’ultimo, dopo tutti quelli che ho già pubblicato come suggerimenti per il pranzo di Natale! Adesso arriva la Pasqua…
Io lo proverò prima di Pasqua e ti farò sapere quanto sarà piaciuto!!! 😜
Grazie!
Questa salsa alle noci mi intriga parecchio…
Rende davvero diverso e goloso qualunque arrosto, anche non necessariamente farcito.
E finalmente son tornati! Adoro i tuoi arrosti, tutti diversi ma con un unico denominatore: la bontà. 😆
A leggerla la ricetta sembrerebbe complicata ma tu assicuri che non è così ed io mi fido ciecamente.
Confesso che l’arista la cucino spesso e la sua particolarità è che se non è farcita con qualcosa di morbido resta un pochino stopposa come carne. L’idea del taleggio con la sua cremosità la trovo perfetta anche come abbinamento di sapori. Voglio provarla senz’altro.
Questo arrosto lo posso affettare ancora caldo o aspetto che si fredda per non rovinare le fettine?
un abbraccio carissima 😉
Bella intuizione Affy, da vero gourmand!
È sempre meglio affettare gli arrosti belli freddi. Le fette vengono senz’altro meglio, ma in più a ripassarle poi nel loro sughetto quando si devono scaldare (ben accomodate appena sovrapposte nel tegame così si possono sollevare con un solo gesto utilizzando una paletta quando si spostano sul piatto di portata) assorbono tutti i profumi.
È indubbio che gli arrosti “riposati” almeno un giorno danno il meglio.
E in fondo anch’io…!
Buona serata cara.
Che buono! Amo gli arrosti e questo m’ispira davvero molto, sembra squisito! 🙂
Ah, mi segui da poco quindi non hai visto gli altri arrosti farciti che ho postato nei mesi scorsi! Davvero, credo che gli arrosti mi vengano proprio bene, quelli farciti soprattutto. Sono felice che questo ti piaccia.
Andro’ sicuramente a dare una sbirciatina, perche’ mi piacciono molto gli arrosti, sia mangiarli che cucinarli 😉 Ciao Silva buona giornata