Pasta coi Pomodorini gratinati al forno

Ho già avuto occasione di dire che la pasta al pomodoro è il modo più semplice e gustoso per preparare il piatto del giorno.
Però, oltre che col solito, saporito e corposo sugo di pomodoro, mi piace anche condirla aggiungendo dei pomodorini gratinati, che danno alla pasta un sapore irresistibile e intenso.
Questi non hanno una farcitura classica, ma sono squisiti grazie proprio al sapore insolito e inaspettato.
Naturalmente sono anche un perfetto contorno per il pesce o la carne alla griglia per esempio, ma questa volta ci faremo un regalo e condiremo la pasta, che nel mio caso sono dei fusilli integrali.

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Ci vogliono 5-600 gr di pomodorini, che vanno lavati e tagliati a metà. Si salano leggermente e si appoggiano capovolti su un piano inclinato, perché perdano in parte l’acqua di vegetazione.
Nel frattempo si prepara la panure mescolando in una ciotola 3 cucchiai di pangrattato, 1/2 spicchio d’aglio ridotto a crema, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 1 cucchiaio di mandorle e 1 di uvette ammollate, strizzate e tritate insieme, 1 pizzico di peperoncino in polvere, 1 pizzico di sale, 1 grattugiata di pepe e 2 cucchiai di olio.
Si mescola per miscelare bene il composto.
Si appoggiano i pomodorini asciugati con la carta da cucina su una teglia coperta di carta forno e si coprono con la miscela di pangrattato. Si distribuisce sopra un filo d’olio e si inforna a 200 gradi per una mezz’oretta.
Si lessano i fusilli o altra pasta a scelta, si scolano e si condiscono con sugo di pomodoro (quello cucinato con il basilico e la cipolla) olio e parmigiano, sopra si accomodano i pomodorini gratinati e si serve subito.

Ve l’ho detto, la farcitura è curiosa e sfiziosa, ha un sapore vagamente mediorientale per via delle uvette e delle mandorle e fa diventare un semplice piatto di pasta al pomodoro, una specialità da veri gourmet.

Salsa Thousand Island

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Abbiamo parlato ieri della Salsa Thousand Island, che è il condimento che preferisco tra i “dressing” che la cameriera di turno mi snocciola velocemente e spesso con un pesante accento quando ordino l’insalata in America.
In realtà non è che ci siano un’infinità di proposte tra cui scegliere: Italian, Caesar, Blue Cheese, French e appunto Thousand Island, ma all’inizio, prima di impratichirmi seriamente nella lingua e nelle abitudini alimentari statunitensi, avrei mille volte preferito che in tavola ci fosse stata semplicemente un’oliera!
La realizzazione di questo condimento dal delicato color corallo chiaro, nel quale si intravede una sorta di vivace gremolada, è molto semplice.

Si riuniscono nel vaso del frullatore 100 gr di maionese, 30 gr di ketchup, 1 uovo sodo affettato, 2 cetriolini in agrodolce a cubetti, 1 falda di peperone rosso, 1 cucchiaino di cipolla e 1 ciuffo di prezzemolo tritati, il succo di 1/2 limone, 1 cucchiaino di miele, una presa di sale e 1 pizzico di pepe di Cajenna.
Si frulla a intermittenza per sminuzzare tutti gli ingredienti e ottenere una salsa granulosa e consistente.
Adesso si può condire qualsiasi insalata!

La salsa Thousand Island è indispensabile anche per completare, in alternativa al Russian Dressing, i sandwich Reuben, dei quali vi ho parlato quando raccontavo cosa abbiamo mangiato durante una delle nostre tre volte a New York (https://silvarigobello.com/2014/05/10/reuben-ricordo-di-un-viaggio-a-new-york/).

Capesante e bucatini al limone

Questo è un piatto che intendevo preparare anche prima, ma non sempre riesco a mantenere le promesse.
Condire la pasta con una salsa delicata e leggermente pungente è secondo me il modo migliore per presentare un piatto classico in versione estiva.
Era la mia mamma che d’estate si preparava spesso le linguine al limone. La ricetta dunque è in parte sua.
Quando aveva perso quasi del tutto l’interesse per la cucina, a pranzo mangiava comunque la pasta, anche se aveva smesso di cucinare i sughi lunghi ed elaborati ai quali era abituata.
La condiva invece con ingredienti più semplici e basilari come gorgonzola fuso con un poco di latte, oppure pomodorini appassiti in tegame con l’origano o un sugo di burro e limone, soprattutto d’estate.
Ed è proprio con questa base che preparo le linguine, gli spaghetti, i vermicelli o i bucatini aggiungendo le capesante.

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Si prepara la salsa facendo fondere a fuoco dolcissimo un pezzetto molto abbondante di burro con 2 spicchi d’aglio a fette.
Prima che diventi nocciola si toglie dal fuoco, si elimina l’aglio, si aggiunge il succo di 1/2 limone e si grattugia un pezzetto di zenzero oppure la buccia del limone e si completa con 1 pizzico di sale.
Si infarinano leggermente diciamo 2-3 noci di capesante a testa, tolte dalla valva e sciacquate perfettamente, e si scottano a fuoco vivace in padella antiaderente ben calda.
Si cuociono da entrambi i lati, si salano e si sfumano con 1 bicchierino di Cognac.
Si lessa e si scola al dente la pasta lunga preferita, si amalgama alla salsa burro e limone, si divide nei piatti individuali e si completa con le noci delle capesante.

In questo piatto le capesante sono come la corona sulla testa di un re: consentono a prima vista di stabilire il rango del piatto!

Linguine al nero di seppia con ragù di rana pescatrice

Se a pranzo si ha l’abitudine di cucinare la pasta, come piace a mio marito, probabilmente quella che si fa più spesso è la pasta al ragù: lunga, corta o di un formato speciale, o almeno a casa nostra funziona in genere così.
Sempre il mio famoso marito ha una spiccata predilezione per quello tradizionale di famiglia, classico e rassicurante, di carne.
Ma si può fare un ragù saporito e delicato anche senza utilizzare la carne, scegliendo invece dei filetti di pesce bianco, il vostro preferito, in modo semplice e piuttosto veloce.
Il risultato è un primo piatto leggero e raffinato che nel mio caso ha condito delle linguine al nero di seppia, ma sta benissimo anche con i paccheri. Come sempre tutto dipende spesso da quello che si ha in casa.

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Si fanno stufare in padella a fuoco dolce con poco olio: cipolla, sedano e carota tritati, si salano appena e si aggiungono 1 foglia di alloro e una grattugiata di buccia di limone.
Si liberano della pelle se c’è e di eventuali lische residue 400 gr di filetti di pesce bianco. Nel mio caso si trattava di coda di rospo o rana pescatrice, ma in un’altra occasione avevo utilizzato un trancio di merluzzo.
Si fa una dadolata con il pesce scelto e si versa nella padella, si lascia insaporire per qualche minuto e poi si sfuma con dell’ottimo vino bianco.
Si aggiunge un mestolino di salsa di pomodoro bella densa, quella cucinata con cipolla e basilico, e si cuoce per 10-12 minuti.
Si aggiunge un cucchiaio di ricotta mescolata a un goccio d’acqua di cottura, si completa con un filo d’olio crudo e un trito di prezzemolo e maggiorana fresca.
Si condisce la pasta scelta e si serve subito.

È piaciuta molto anche al mio marito tradizionalista.
Avrete senz’altro notato il “segreto dello chef” di questa ricetta: l’aggiunta della ricotta, che ha reso molto cremoso il ragù.

Spaghettini al sugo di canestrelli

C’era una volta… anzi c’è ancora il lido di Jesolo, un lungo litorale sabbioso punteggiato di stabilimenti balneari, moltissimi alberghi e un’infinità di trattorie e ristoranti apprezzati per la specialissima cucina marinara caratteristica dell’Adriatico.
Il suo limite a Ovest è il faro del Cavallino, da cui si vede Venezia, mentre la zona Est, oltre la pineta, culmina nella frazione di Cortellazzo, alla foce del fiume Piave, col suo piccolo porticciolo sul canale Cavetta.
Ho raccontato in diverse occasione come la zona di Jesolo sia stata per un’infinità di estati della mia infanzia e dell’adolescenza, la meta delle nostre vacanze.
Durante quei soggiorni, che duravano tutto il mese di agosto, si andava almeno una volta a Venezia in motonave e ogni tanto la domenica si pranzava a Cortellazzo perché lì c’erano, già dagli anni ’50, i migliori ristoranti di pesce della zona.
È ancora così: tuttora si può contare su pesce freschissimo e ricette del territorio assolutamente deliziose.
Ve ne do un esempio con questi spaghettini, semplici e basici, ma innovativi perché con i canestrelli non è facile trovare ricette di primi piatti.
Oggi c’è anche il vantaggio che in pescheria li vendono già sgusciati e privati delle parti che darebbero al mollusco un cattivo sapore, se no occorre mettersi al lavoro, con pazienza e una certa abilità, per tempo!

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Si sciacquano molto bene sotto l’acqua corrente, per liberarli di eventuale sabbia residua, 400 gr di canestrelli già sgusciati e puliti.
Si fanno rosolare brevemente in una padella con olio, 1 spicchio d’aglio schiacciato e 1 peperoncino intero.
Si sfumano con 1/2 bicchiere di vino bianco e quando è evaporato, si scartano aglio e peperoncino e si versano nella padella 300 gr di pomodorini tagliati a metà, 350 gr di spaghettini lessati al dente, qualche cucchiaio di acqua di cottura e un giro d’olio crudo.
Si fanno saltare per qualche minuto e si insaporiscono con sale, pepe e un generoso trito di prezzemolo ed erba cipollina.
Si servono subito passando a parte il “parmigiano dei poveri”: pangrattato asciugato in padella con olio, peperoncino in polvere, sale e pepe.

È un piatto che bisogna assolutamente assaggiare almeno una volta e poi si avrà voglia di rifarlo e rifarlo e rifarlo…

Biscotti salati per l’aperitivo

A me con l’aperitivo piacciono molto i salatini di sfoglia, le pizzette e i biscotti salati.
Con la sfoglia già pronta si possono fare deliziosi bocconcini farciti di tonno, acciughe, prosciutto o würstel e infornarli pochi minuti spennellati con il latte.
Anche le pizzette si possono ritagliare dalla sfoglia e coprire con salsa di pomodoro, origano e mozzarella.
Quando si ha voglia di lavorare un po’ di più, si possono preparare anche dei biscotti salati veramente molto ghiotti.
Ci sono diverse ricette che mi piacciono, oggi vi segnalo questa, che ha molto successo, poi mi direte cosa ne pensate.

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Si mescolano in una ciotola 250 di farina, 1 cucchiaino di zucchero, 1 cucchiaino di lievito in polvere per torte salate, 1/2 cucchiaino di aglio in polvere e 1 pizzico di sale.
Si aggiungono 100 gr di burro molto freddo tagliato a pezzettini non più grandi di piselli e 150 gr di formaggio provolone grattugiato con una grattugia a fori grossi.
Si miscela e si aggiungono 200 ml di panna da cucina.
Si mescola con una spatola solo per amalgamare tutti gli ingredienti, lasciando però il composto granuloso e con un piccolo mestolo, meglio se con il beccuccio, si distribuisce su una teglia da forno coperta di carta forno distanziando i mucchietti perché in cottura non si tocchino.
Si inforna a 200 gradi per 10-12 minuti, finché i biscotti non diventano dorati.
Intanto si miscelano in una piccola scodella 2 cucchiai di burro fuso, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato e 1/2 cucchiaino di paprica.
Quando si sfornano i biscotti, si spennellano con questo composto di burro finché sono ancora caldi perché lo assorbano bene.

Sono salatini davvero deliziosi e sostanziosi, non fatene troppi o agli ospiti passerà l’appetito!

Lasagne light salmone e broccoletti

L’amica blogger Laura (http://laurarosa3892.wordpress.com) ha una teoria molto interessante. Dice che “se nessuno ti vede mentre lo stai mangiando quel dolce non ha calorie”, immagino valga anche per tutti gli altri piatti che ci ingolosiscono ma ai quali spesso rinunciamo per motivi diversi.
La pasta al forno è la mia tentazione peggiore e pur di non tagliarla completamente fuori dalla mia dieta ne ho elaborato una versione abbastanza light da poter essere gustata senza troppi sensi di colpa.
Se anche a voi piacciono il salmone e i broccoletti, dovreste proprio provarla.

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Le sfoglie di pasta all’uovo sono ahimè le solite, ma facendo meno strati delle consuete, sontuose lasagne già si “risparmia” un po’.
Il trancio di salmone, di circa 600 gr, si cuoce a vapore insaporendo l’acqua sottostante il cestello con carota, sedano, cipolla, buccia di limone, gambi di prezzemolo, qualche grano di pepe e una delle foglie esterne di un finocchio tagliata a pezzetti.
Quando il pesce è cotto, si filtra il suo liquido di cottura e se ne misurano 250 ml per la besciamella leggera.
Si fa il roux con 30 gr di burro e 30 gr di farina, si aggiunge il brodo e anche 250 ml di latte scremato, 1 pizzico di sale e si cuoce, mescolando, a fuoco dolce finché la salsa non si è addensata. Fuori dal fuoco si completa con 50 gr di parmigiano grattugiato.
Si tagliano le cimette di 5-600 gr di broccoletti, si lessano velocemente, si scolano e si passano in padella con aglio in camicia, un filo d’olio, sale e pepe.
Si fanno appassire leggermente e si possono comporre le lasagne.
Si fa uno strato di pasta, lessata in precedenza, in una teglia cosparsa di besciamella, si copre con i broccoletti, si versa altra besciamella, si stende un secondo strato di lasagne, si sistema sopra il salmone, si sparge la restante besciamella e si completa con l’ultima sfoglia.
Qualche ciuffetto di burro sulla superficie e si inforna a 180 gradi per 35-40 minuti.

Nonostante siano da inserire tra le ricette light, a queste lasagne non manca niente!

Tagliatelle con le seppioline

Quand’ero piccola, ma poi anche grandicella, qui da noi in Veneto, i sughi di pesce, molluschi o crostacei si mangiavano solo con il riso o con gli spaghetti. Alla pasta all’uovo erano riservati unicamente i ragù di carne.
In Romagna erano già molto più avanti.
La prima volta che a Rimini, all’inizio degli anni Settanta, ho mangiato delle tagliatelle con gli scampi è stata una vera rivelazione.
Adesso trovo che la morbidezza e la corposità della pasta all’uovo si sposino perfettamente con molti tipi di pesce e diano la possibilità di creare piatti squisiti ed equilibrati proprio da provare.
L’altra settimana l’amica blogger Sonia http://foodnuggets.wordpress.com ha postato delle linguine condite con un sugo di seppie all’inaspettato profumo di rum che mi ha molto colpita, alle quali mi sono liberamente ispirata per la ricetta di oggi.
Il mio tocco personale sono le seppioline piccole piccole che ho cucinato intere, l’aggiunta del peperoncino, l’uso delle tagliatelle e poco altro che scoprirete leggendo più sotto.

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Ho fatto imbiondire con qualche cucchiaiata d’olio 1 spicchio d’aglio e 1 peperoncino.
Li ho eliminati e ho aggiunto 1 scalogno tritato lasciandolo appassire.
Ho spellato, privato dei semi e tritato 2 pomodori ramati sodi e maturi, li ho versati nel tegame, salati e fatti asciugare.
Ho sciacquato e controllato 400 gr di seppioline piccolissime già pulite dal pescivendolo e le ho aggiunte alla salsa.
Le ho fatte insaporire, sfumate con una generosa spruzzata di vino Zibibbo e aggiustate di sale e pepe. Ho proseguito la cottura per una ventina di minuti controllando che diventassero tenere e non gommose.
Fuori dal fuoco ho completato con prezzemolo tritato, qualche cucchiaiata di acqua di cottura della pasta, 1 filo d’olio, peperoncino tritato e 30 gr di parmigiano grattugiato creando un sugo cremoso col quale ho condito 1/2 chilo di tagliatelle all’uovo fresche lessate e scolate.

Se utilizzate la pasta secca, per 4 persone ne bastano 300 gr.
Lo Zibibbo si può sostituire con il Moscato di Pantelleria o il Recioto bianco di Soave, oppure seguire il suggerimento di Sonia e sfumare le seppie con il rum.

Salmone marinato alla piastra

Ieri ho fatto del salmone alla piastra. Una volta ogni tanto una ricetta semplice, basica, quasi dietetica come l’hamburger di tonno di qualche giorno fa, però aromatica e gustosa e io che adoro il salmone l’ho trovata perfetta.

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L’ho servito con la caponata e i pomodorini tagliati a metà e cotti sulla piastra insieme al pesce. Un bel piatto, vero? Senza segreti dello chef se non una preventiva marinatura dei tranci per qualche ora.

Ho sistemato il salmone in una ciotola, ho aggiunto la buccia grattugiata di 1 arancia, 1/2 spicchio d’aglio grattugiato, 1 cucchiaio di olio, il succo di 1/2 lime, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, qualche filo di erba cipollina tagliuzzata, pepe appena macinato e 1 pizzico di sale.
L’ho coperto con la pellicola e conservato in frigorifero per almeno un’ora.
Pochi minuti prima di servire ho scaldato la piastra, sgocciolato il salmone e fatto cuocere pochi minuti per parte. Ho unito anche dei pomodorini tagliati a metà e appoggiati solo sul lato tagliato.
La cottura del pesce è soggettiva, a me piace ben cotto, ma fate un po’ voi: il salmone andrebbe rosato all’interno.

Per la caponata di accompagnamento insieme ai pomodorini, vi rimando al mio post https://silvarigobello.com/2014/01/24/curry-di-pollo-con-riso-pilaf-e-caponata-di-verdure/ oppure fatela pure come piace a voi.
Un consiglio: cuocete salmone in abbondanza che domani saprete perché…

Fusilli integrali con zucchine a nastro

A volte le buone idee, come le buone ricette, vengono spontaneamente, senza stare a pensarci su.
L’altra settimana avevo queste zucchine tagliate a nastro con la mandolina e ne avevo già grigliate così tante da non poterne più, dunque le ultime le ho ordinatamente impilate, avvolte nella pellicola e messe in freezer.
Ieri le ho riscoperte mentre cercavo il vasetto di basilico, che si sta quasi esaurendo, e ho fatto lì per lì un sughetto per i fusilli che adesso vi racconto, perché è uscita fuori una ricetta davvero da condividere.

20150318-203937.jpgI fusilli sono di nuovo quelli integrali. Mi scuso per essere ripetitiva, ma non è che ci siano tutti questi formati di pasta integrale tra cui spaziare.
Questi fusilli, che vi ricordo saziano più di quelli normali, a tempo debito vanno lessati e poi versati nel tegame del sugo di zucchine.

Il sugo si prepara facendo imbiondire 1-2 spicchi d’aglio schiacciati in qualche cucchiaiata di olio, prima che scuriscano si eliminano e si aggiungono nella padella le zucchine affettate a nastro, circa 1 a persona, e si fanno soffriggere, si salano e si cuociono per qualche minuto con poche cucchiaiate di passata di pomodoro giusto per colorare poi la pasta, dei pomodorini a grappolo tagliati in 4, 1 abbondante pizzico di peperoncino, prezzemolo tritato e 1 cucchiaino di curcuma.
In pochissimi minuti il sugo è pronto. Si versano i fusilli nel tegame, si fanno saltare velocemente e fuori dal fuoco si completano con pecorino grattugiato e pepe nero appena macinato.

Il piatto è gustosissimo e anche stavolta salutare.
Se le vostre zucchine vengono dal freezer come le mie, mettetele in tegame ancora congelate ma staccatele l’una dall’altra con la punta di un coltello: l’operazione è facile se viene fatta subito.
Se usate zucchine fresche, le potete anche affettare a rondelle sottili.