Il petto di pollo è il taglio di carne più versatile che mi venga in mente.
Infatti è elegante, neutro a sufficienza per essere abbinato a moltissimi ingredienti, facilissimo da reperire, relativamente economico e senza scarti. Non è granché saporito, d’accordo, ma per quello ci siamo noi!
Sia le ricette regionali, che quelle di famiglia, internazionali, di grandi chef o di pura fantasia a base di petto di pollo sono infinite e suscettibili di molte varianti.
Lo so, in genere finisce che facciamo sempre gli stessi piatti, per pigrizia, per abitudine o per tranquillità, ma variare un po’ i menù di casa serve anche a vivacizzare i pasti, a mostrare la nostra creatività e a divertirsi un po’.
Un esempio può essere questa ricetta dove il “solito” petto di pollo diventa insolito perché è arricchito da una densa e invitante salsa alla paprika. A me ricorda certi piatti che si possono ordinare un po’ in tutta l’Europa dell’Est e infatti questa ricetta specifica arriva più o meno da una delle isole della Croazia.
Si inizia arrostendo 2 peperoni rossi, privandoli dei semi e della buccia e mettendoli da parte.
Si condiscono con sale, pepe, 1 pizzico di peperoncino e 1 cucchiaio di paprika dolce circa 600 gr di petto di pollo fatto tagliare dal macellaio a fette non troppo sottili.
Si infarinano leggermente e si fanno rosolare in un tegame con olio e burro.
Quando sono ben dorate si tolgono e si tengono al caldo avvolte in un doppio foglio di alluminio.
Al loro fondo di cottura di aggiungono 1 spicchio d’aglio, 2 scalogni tritati e 2 cipolle dorate affettate molto sottili.
Si fanno stufare per una decina di minuti a fuoco dolce poi si uniscono 1 cucchiaino di semi di cumino in polvere, 2 cucchiai di paprika dolce, 2 pomodori pelati e privati dei semi a cubetti, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 1 foglia di alloro, timo e maggiorana tritati.
Si sala appena, si sfuma con 1 bicchiere di vino bianco.
Si aggiungono 2 mestoli di brodo e si porta a ebollizione.
Si rimettono nel tegame i petti di pollo e si cuociono a fuoco dolce per almeno altri 20 minuti, mescolando ogni tanto.
Si versa una confezione di panna da cucina e si prosegue la cottura per un’altra decina di minuti: il pollo deve risultare morbido.
Si sgocciola dalla salsa, si trasferisce sul piatto da portata e si aggiunge al sugo circa metà dei peperoni arrostiti, si frulla con il minipimer, si completa con il secondo peperone tagliato a cubetti e 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, si aggiusta eventualmente di sale e si versa sul pollo.
Questo succulentissimo petto di pollo si serve con il riso, ma è perfetto anche con il purè o le patate bollite.
La mia prozia Albina, a cui dobbiamo questa ricetta, era vissuta per diversi anni sull’isola di Cherso, che fino al 1947 era italiana, come la vicina Istria, e che ora fa parte della Croazia.
Quando era tornata in Italia si era riportata a casa questa ricetta che ha condiviso con le sorelle e così è arrivata fino a me, insieme a quella dei “Subioti” (che in dialetto veneto significa “maccheroni”) di Cherso, ma di questi magari parliamo un’altra volta.
Anche mia mamma li chiamava Subioti. Così sì che un petto di pollo esce dall’anonimato.
Grazie Marina, apprezzo molto il commento. So che i subioti della sorella più piccola di mia nonna erano conditi con abbondantissima salvia, che pare sia squisita e molto rigogliosa dall’altra parte dell’Adriatico. Me lo puoi confermare, se è un piatto conosciuto anche in Istria?
Più che la salvia è il rosmarino che cresce rigoglioso in Istria.
Comunque mia mamma usava molto la salvia.
Il petto di pollo mi piace moltissimo e lo cucino soprattutto in estate. Questa tua ricetta è deliziosa. Effettivamente ci hai pensatotu ad arricchirlo di sapore!
Non posso dire il contrario! Come sempre ho cercato che fosse il più aderente possibile alla ricetta originale della prozia Albina, che credo usasse i peperoni verdi anziché quelli rossi per esempio.
Io Silva non posso presentare in tavola il pollo cosi’ girato in padella, me ne invento sempre una, polpettine, rotolini, pollo tagliato a striscioline uguali ai peperoni e cosi’ via, questa tua, anzi della prozia, versione mi piace moltissimo!! Sai che mi hai fatto venire in mente mio suocero, lui era di Monselice, non te l’ho mai detto, vero, mio marito ha parenti in provincia di Padova che non sente da tanto tempo, e mi ricordo che quando era pronto in tavola mio suocero ci diceva di sbrigarci perche’ “i subioti si freddano!!!” 😀 😀 😀
È proprio una parola veneta! Subioto vuol dire fischietto, lo sapevi? Viene da supiar o subiar che significa soffiare!
Cosa hanno i tuoi contro il pollo a fettine?! Se comunque questa ricetta, con la sua salsa alla panna profumata di spezie, ti piace tanto da volerla provare, puoi tagliare le fettine di pollo a piccoli rombi, come pure le falde di peperone, così diventa adatta anche al resto della tua esigentissima famiglia!!
Ciao cara, buona serata.
Non lo sapevo Silva, adoro il dialetto veneto! I miei sono proprio esigenti come hai scritto tu, la fettina sa di nulla ma con la tua salsa sara’ ottima, faro’ come mi hai suggerito, grazie tesoro, baci, tanti e abbracci, ❤
Sai che cucino molto spesso il petto di pollo cercando di inventarmi sempre versioni diverse, alla griglia a casa mia e’ proprio bandito!
Questa versione mi ispira proprio tanto, grazie Silva 😊
Grazie a te. Magari è un po’ troppo speziata per il tuo bambino, ma gli adulti dovrebbero proprio gradirla
Ci accompagni con mano, direi con mestolo 🙂 , tra queste delizie. Deve essere ottima, da provare quindi. E presto!
Grazie Marirò. Mi fa piacere che tu mi consideri una specie di guida gastronomica!
Confesso la ricetta assomiglia un po anche al gulash o meglio “csire porkolt” gulash di pollo 🙂 ungherese.
Veramente saporita e gustosa. E poi mai leggere fantastica ricette alle tre di notte!
Che fame … ma il frigo mi ha fatto; marameo 🙂
Buon domenica a voi 🙂