La terrina di sgombro del Calvados (terrine au maquereau)

Andando al Lago l’altro giorno, l’autoradio era sintonizzata su un’emittente che mio marito ama molto, una di quelle che trasmettono quasi esclusivamente canzoni vecchiotte e sentimentali spesso a richiesta e con dedica.
Mi è venuto in mente proprio allora che noi non abbiamo una “nostra” canzone, perché nel corso degli anni ne abbiamo accumulate moltissime, ognuna in un momento speciale della nostra vita.
La più recente entrata a far parte della nostra hit-parade personale è “Boum” di Charles Trenet, che con altre canzoni francesi melense e sorpassate ci ha tenuto compagnia qualche anno fa mentre percorrevamo il tragitto Parigi-Deauville con il “système de navigation” della Megane a noleggio fuori uso.
Eravamo incappati per caso in questa stazione radiofonica che proponeva nostalgiche interpretazioni anche di Yves Montand, Édith Piaf, Gilbert Becaud, Charles Aznavour e Maurice Chevalier e abbiamo continuato a sentirle ogni volta che andavamo in giro per il Dipartimento del Calvados, ma la nostra preferita è rimasta Boum. Ascoltatela, se ne avete occasione: è anche il jingle dei biscotti Galbusera ed è diventata perfino una delle suonerie del cellulare di mio marito.
Be’, dato che siamo qua in Normandia, (anche come clima oggi, eh?!) parliamo anche di una squisita terrina di sgombro di cui abbiamo assaggiato e gustato una generosa porzione mentre attendevamo in una locanda di Trouville che fosse pronta la “Marmite Dieppoise”, vera chicca culinaria a base di gamberi, cozze, pesce e funghi stufati insieme in un tegame di terracotta, della quale mi ripropongo di parlare non appena la rifaccio.
La terrina di sgombro di oggi invece è una preparazione semplice, veloce, rustica e molto saporita che esprime al massimo le sue golose caratteristiche se la spalmate su fettine tostate di baguette.
Se non avere altro da fare oggi, provatela.

20140816-114841.jpgTrito grossolanamente 50 gr di pomodori secchi, spezzetto 6 filetti di alici, sminuzzo 250 gr di sgombro in scatola già sgocciolato, tutti e tre sott’olio, aggiungo 120 gr di burro morbido (lo so, è moltissimo, ma è una ricetta francese…), il succo e la scorza grattugiata di 1 arancia e 1/2 spicchio d’aglio ridotto a crema, 1 cucchiaino di prezzemolo, 1 pizzico di peperoncino in polvere e alcuni grani di pepe rosa pestati grossolanamente.
Metto tutto nel vaso del food processor e frullo finché non si è miscelato tutto.
Con una spatola verso il composto in un contenitore, lo compatto bene e lo metto in frigorifero per almeno 4 ore.
Io lo servo con la maionese al basilico, ma ci sta bene anche la salsa tartara.

Non è il paté di sgombro affumicato del 25 giugno, quello da mangiare coi Buitost, l’avete notato, vero?

Tronchetti al salmone

Ieri vi ho suggerito una delicata mousse di zucchine e gamberi, ma siccome non resisto a non coccolare i miei ospiti, naturalmente oltre a questi eleganti bicchieri, ogni volta i miei antipasti prevedono almeno altri due diversi tipi di assaggio, come vi ho mostrato per esempio il 29 marzo con il post sugli “Antipastini di pesce” e anche il 5 maggio con le “Uova sode e non solo”.
Gli antipasti sono un modo raffinato per accennare con gusto a quello che gli ospiti si possono aspettare dalla cena e secondo me vanno curati con attenzione.
Questo non significa che per presentare due o tre assaggi differenti ci si debba mettere un sacco di tempo, a volte è sufficiente un po’ di fantasia come per questi freschi e simpatici Tronchetti al salmone, che si preparano veramente in due minuti.

20140806-192011.jpgBastano 1-2 buste di salmone affumicato già affettato e un paio di confezioni di cilindretti di formaggio caprino fresco più qualche rametto di aneto, in mancanza del quale può andare bene anche la barba del finocchio oppure il timo.
Basta arrotolare le fettine di salmone intorno ai cilindri di caprino, sigillarli nella pellicola e riporli in frigorifero.
Quando sono ben freddi e compatti infatti sono più facili da affettare in modo regolare.
Dunque per servirli basta tagliarli a tronchetti di circa 3 cm e decorarli con l’aneto.

Tutto qua, ma pensateli accanto ai bicchierini di ieri con magari un’altra idea gustosa nel piatto…
Facciamo un gioco? Perché non me lo suggerite voi un terzo componente?

Camembert al forno

Una delle tante cose deliziose che abbiamo assaggiato in Francia è il Camembert passato al forno, che così libera tutto il suo aroma cremoso. Ce l’hanno proposto in attesa della portata principale, a Deauville, accompagnato da un calice di fresco Pommeau, veramente piacevole.
Propongo oggi questa ricetta tipicamente francese, perché è l’anniversario della Presa della Bastiglia, dunque: “Allons enfants de la Patrie, le jour de gloire est arrivé!”

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Quello che occorre è solo una forma di Camembert di circa 250 gr e da qui in poi è tutto facile.
Si estrae il formaggio dalla tipica scatolina di legno di pioppo, si elimina la carta, si pratica un taglio a croce al centro della forma e si rimette nella sua scatola, ma senza coperchio.
Si inforna a 180° per 5 minuti.
Si serve subito (tirando verso l’esterno le quattro punte create dal taglio), irrorato di olio al rosmarino e accompagnato da crostoni di pane all’aglio tagliati a bastoncini, da intingere al centro del formaggio.

Si tratta di un divertente amuse bouche conviviale da gustare, in attesa per esempio di un fantastico filetto, solo con persone con cui si è in confidenza, per via dei crostoni all’aglio…

Paté di sgombro affumicato

I “Buitost” della Buitoni mi hanno aiutata a riconquistare la linea dopo la nascita del primo figlio. Li mettevo in tavola al posto del pane.
Erano sfoglie sottili e gustose di pane croccante con le quali era impossibile fare la scarpetta e quindi scoraggiavano la preparazione di ogni tipo di salse o intingoli.
Sono scomparsi dagli scaffali dei Supermercati da anni, ma al loro posto sono magicamente apparsi i “Crostini Dorati”, sempre della Buitoni
Sono molto simili ai Buitost che ricordo e molto diversi dai crackers, ma col metabolismo che non funziona più come negli anni Settanta, non mi sono più di grande aiuto nel mantenere o recuperare la linea.
Quindi ho smesso di considerarli un prodotto dietetico, ma li utilizzo per accompagnare alcune mousse o alcuni paté con i quali si sposano benissimo, come per esempio quello di sgombro affumicato, rustico e dal sapore robusto, che consiglio come amuse bouche o piatto da buffet. Ma anche come pranzo veloce quando non si vogliono accendere i fornelli e prosciutto e melone o mozzarella e pomodoro ci sembrano banali…
Questo saporitissimo paté si prepara in un lampo e altrettanto velocemente viene fatto sparire: vedrete!

20140620-005114.jpgSi spezzettano con una forchetta i filetti di 2 scatole di sgombro affumicato, sgocciolati dall’olio, e si frullano con 1 confezione di formaggio Philadelphia, 1/2 spicchio d’aglio, il succo di 1/2 limone, 1 cucchiaiata di prezzemolo tritato, 1 generoso spruzzo di salsa Worcestershire e 1 abbondante pizzico di peperoncino.
Si raccoglie la crema di sgombro con una spatola e si trasferisce in una ciotola. Si ripone in frigo, coperta con la pellicola, per qualche ora e si serve con l’aggiunta di erba cipollina tagliata sottile con la forbice.
Si porta in tavola con i Crostini e qualche fettina di limone.

Naturalmente potete fare i crostini di pancarrè al forno o tostare una baguette tagliata a fettine, ma io adoro il sapore un po’ retrò di quelli che continuo a ricordare come “Buitost”.

Aspettando il pranzo di Pasqua

Un amuse bouche facile e veloce, carino, fresco e appagante per far pazientare gli ospiti in attesa che il pranzo sia in tavola.

20140408-010015.jpgOccorrono solo 6 fette di pancarrè ai 7 cereali, quello scuro e profumato e 6 di pancarrè bianco, 12 pomodorini ciliegino, un rametto di prezzemolo, qualche cucchiaiata di salsa tapenade e della salsa di tonno.

Si privano tutte le fette di pane della crosta e si dà loro una forma quadrata e regolare.
Si spalmano abbondantemente 3 fette di quello bianco con uno strato di salsa di tonno, sopra si appoggiano le 3 fette di pane nero e si distribuisce una cucchiaiata di tapenade, altre 3 fette di pane bianco, un altro strato di salsa di tonno e si copre con le ultime 3 fette di pane ai cereali.
Si tagliano in 4 i tre “sandwich” e si infilza ogni piccola porzione con un pomodorino abbellito da una fogliolina di prezzemolo infilato in uno stecchino.

Naturalmente le dosi dipendono da quanti sono gli ospiti e quelle che ho suggerito vanno eventualmente raddoppiate o triplicate.
Ho trovato comodo spiegare il procedimento con queste proporzioni perché con 3 sandwich si ottengono 12 bocconcini e mi parevano un buon inizio. Eventualmente moltiplicate.
Vi do la ricetta della tapenade. Va bene?
Frullo 100 gr di tonno con 50 gr di filetti di acciughe, 50 gr di olive nere, 1 cucchiaino di capperi sott’aceto strizzati, una puntina di aglio, 1 cucchiaio di succo di limone e 1 di olio.
Tutto qua, ma ha un gusto così Provenzale!
Ah, la salsa di tonno la sapete fare, no?
No?! Allora vi do la versione semplice: si lessano 2 uova, si prelevano i tuorli, si schiacciano con la forchetta, si aggiungono 1 cucchiaio di maionese, 50 gr di tonno, 1/2 cm di pasta d’acciughe e si mescola bene.
Anche questa potrebbe passare per una salsa Provenzale, se solo ci fosse una punta di aglio!

Scones salati

Gli scones sono focaccine dolci di origine anglosassone che normalmente si mangiano spalmate di miele, burro e marmellata, o lemon curd, sorseggiando il tè.
Oppure, possono diventare focaccine salate, da farcire di ingredienti golosi e servire con l’aperitivo, tipo una flûte di Prosecco, uno Spritz, un Bellini.

20140304-214239.jpgPer preparare gli scones salati bisogna mescolare in una ciotola con la punta delle dita 120 gr di burro freddo tagliato a pezzettini con 400 gr di farina, una macinata di pepe e un pizzico di sale.
Ottenute delle grosse briciole (come quando si fa la brisè), si aggiungono un po’ alla volta 50 ml di panna, 200 ml di latte, in cui si sono sciolti 2 cucchiaini di lievito per torte salate.
Si lavora l’impasto prima con una forchetta, poi sul piano del tavolo e si stende con il mattarello in uno spessore di circa 2 cm.
Con il coppapasta si ricavano dei dischetti di 4-5 cm di diametro e si infornano a 120 gradi per una ventina di minuti. Devono risultare belli dorati.
Si sfornano, si fanno raffreddare su una gratella, poi si tagliano e si farciscono secondo il proprio estro e la propria fantasia, o secondo quello che si ha in frigorifero.

Il bello di queste libere interpretazioni dei classici (e gli scones sono le più classiche tra le specialità da forno scozzesi) è che non hanno limiti e si prestano ad essere farciti in mille modi.
– Diventano sofisticati con robiola, salmone affumicato, succo di limone e aneto.
– Tranquilli e un po’ scontati con prosciutto di Praga, salsa tartara e provolone.
– Sfiziosi con mascarpone, fichi secchi e prosciutto di Parma.
– Classici con tonno, acciuga, maionese e una fetta di uovo sodo.
– E infine insoliti, come piacciono a me, con pezzetti di pollo arrosto (anche avanzato), burro e salsa di ribes e mirtilli, quella di cui a suo tempo vi ho dato la ricetta.
Teneteveli a mente questi abbinamenti: possono tornare utili anche per i sandwich da portarsi dietro nelle scampagnate di primavera o per un pranzo informale in terrazza o in giardino.

Buffet e controbuffet

A volte persino le verdure per il pinzimonio, se composte e presentate con stile e fantasia, possono addirittura diventare l’elegante centro focale di un bel tavolo da buffet predisposto per una cena in piedi.
La fotografia qui sotto, per esempio, dà un’idea di come può essere carino questo tipo di composizione.

buffet

Anche se mio marito è per i soli fiori, a me piacciono come centrotavola anche composizioni miste di frutta, fiori, bacche e ortaggi (però mi raccomando niente cavoli, soprattutto per una merenda: spesso sono addirittura amari… ).
In mezzo ad una tavola ben apparecchiata, sono sempre molto accattivanti, così invitanti che può succedere quello che narro nel Capitolo 4 del mio libro, parlando di buffet.

“Su un tavolo bello grande va sistemata una ciotola centrotavola di fiori, frutta e foglie di stagione con accanto, per esempio, altre due ciotole più piccole piene di verdure, quelle classiche per il pinzimonio.
Disponetele con grazia e tenete conto dei colori, saranno molto carine. Può succedere che a volte gli ospiti si mangino anche i frutti del centrotavola… lasciateli fare, ma non ditegli che li avevate spruzzati con la lacca per capelli per renderli belli lucidi.”

Le finte olive ascolane

Adoro le olive Ascolane, quelle grosse, denocciolate, ripiene, impanate e fritte.
Quando le trovo nei buffet che precedono certi eventi, mi riempio il piatto. Ma non mi metterei mai a farle in casa: troppo lavoro.
Dato però che sono fantasiosa, caparbia e golosa, ho elaborato una ricetta per ridurre lo stress e ottenere comunque un risultato apprezzabile e apprezzato: le faccio finte.

Ecco come: frullo insieme 200 gr di carni cotte miste (quelle avanzate, con le quali abitualmente farei le polpette della nonna), 200 gr di olive verdi già snocciolate, scolate dalla salamoia, 2 tuorli, e 2 bei cucchiai di parmigiano grattugiato, sale e pepe.
Con le mani inumidite faccio delle palline grosse come noci, leggermente allungate perché assomiglino alle olive. Le passo nella farina, negli albumi sbattuti (perché non si butta niente ma non si possono fare meringhe in continuazione!) e infine nel pangrattato macinato molto, molto fine. Le friggo poche alla volta in olio di oliva ben caldo, poi le scolo sulla carta da cucina.

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Sono finte, ma squisite.

Dalla tavola al tablet

Questa sono ioCiao a tutti. Mi chiamo Silva e sono moglie, mamma, nonna, ex un sacco di cose ed ho una passione per la cucina così grande da indurmi a condividerla.
Ho sempre coltivato hobby adatti alla mia generazione e ho vissuto nell’assoluta incapacità di relazionarmi con la tecnologia. Adesso però sono felicemente approdata all’uso dell’iPad e non mi ferma più nessuno!
Ho scritto un libro di ricordi e ricette, una raccolta di esperienze divertenti e a volte commoventi nelle quali potreste anche riconoscervi. E ne ho un cantiere un altro.

In questo blog vi proporrò alcune ricette sfiziose e golose, adatte alle occasioni più disparate: un tè all’Inglese, una cenetta improvvisata, un antipasto insolito. Così ci divertiremo un po’ insieme, mentre mi farete da cassa di risonanza per testare nuove ricette o confermare quelle già provate.
Vi lascio con quella di un piccolo “amuse bouche” da servire con l’aperitivo.

Taglio a metà una decina di fichi secchi e li riempio con un cucchiaino di mascarpone che ho prima mescolato con del pepe appena macinato, uno spruzzo di Cognac e i gherigli tritati di qualche noce. Una volta farciti, avvolgo i mezzi fichi in una fettina sottile di prosciutto crudo.

Che aperitivo interessante, vero?