Biscotti ai mirtilli con muesli American Way

La volta che abbiamo scelto il New England come meta di uno dei nostri numerosi viaggi negli Stat Uniti, abbiamo avuto molte sorprese.
Già San Francisco, per esempio, ci aveva dato la sensazione di una città di concezione relativamente europea, ma Boston, coi suoi quartieri dal delicato color terracotta e la sua eleganza, si è rivelata davvero speciale, compresa Cambridge al di là del fiume Charles, la città universitaria per eccellenza.

20150924-175016.jpg
Nel Downtown le strade acciottolate, illuminate da lampioni a gas, sono strette e spesso tortuose, le costruzioni che le fiancheggiano sono dimore storiche ed eleganti, con balconcini sporgenti e affascinanti bow window, nei ristoranti e nelle locande il cibo è irresistibilmente allettante e le molte botteghe suggestive offrono merci insolite e curiose, spesso antiquate, se non proprio antiche.

20150924-174406.jpg
Nei dintorni del Quincy Market, in un delizioso Antique Shop, che in realtà non era un vero negozio di antiquariato ma vendeva per lo più oggetti di modernariato, vintage e bric-à-brac, ho trovato questa piccola, irresistibile raccolta di ricette di famiglia.

20150924-010100.jpg
Naturalmente non ho resistito e nel tempo ho anche riprodotto alcune delle classiche ricette trovate nel pacchetto. Quella dei biscotti ai mirtilli rossi, tipica specialità del Massachusetts, è risultata molto interessante.

20150924-004753.jpg
Si schiaccia con la forchetta una banana matura affettata e si versa in una ciotola.
Si aggiungono: 1/2 tazza di burro di arachidi, 1/3 di tazza di sciroppo d’acero, 1 cucchiaio di estratto di vaniglia, 1 tazza e 1/2 di muesli alla frutta, 1 cucchiaino di cannella in polvere e 3/4 di tazza di mirtilli rossi disidratati.
Si miscelano tutti gli ingredienti e si deposita il composto a cucchiaiate piuttosto distanziate su una teglia coperta di carta forno leggermente imburrata.
Si inforna a 180 gradi per circa 1/4 d’ora.
Meglio lasciar raffreddare completamente i biscotti prima di staccarli dalla teglia, perché sono piuttosto friabili.

Il fatto che manchino burro, uova, zucchero e farina non vi tragga in inganno: sono veri biscotti!
E anche piuttosto buoni, per quanto insoliti, ma è proprio questo a renderli così speciali.

Pubblicità

Coppe di banane con gelato alla vaniglia

Chiamarlo ricetta è un’esagerazione, perché questo è solo un fresco e goloso suggerimento per un dessert della domenica senza pretese e senza fatica.
Occorrono solo un barattolo di gelato alla vaniglia, una manciata di frollini al burro, limone, rum, cannella, zucchero e banane.

20150809-134952.jpg
Il lavoro più grosso consiste nell’affettare 2 banane che si mettono in una ciotola con il succo di 1/2 limone e 1 cucchiaio di zucchero a velo e si può già passare ad assemblare i calici o le coppette.
Si mescola energicamente una confezione di gelato con 1 cucchiaino colmo di cannella in polvere e 2 bicchierini di rum per dargli la consistenza di un semifreddo e se ne mettono un paio di cucchiaiate sul fondo dei bicchieri scelti, si prosegue con le fettine di banana sgocciolate, 2-3 biscotti sbriciolati tra le dita e si ricomincia una seconda volta nello stesso ordine fino ad arrivare all’orlo del bicchiere scelto.

Facile, rinfrescante, veloce e delizioso: perfetto per una domenica pigra e afosa.

Fool’s Gold: il sandwich di Elvis

Giornata grigia, giornata malinconica nella quale ascoltare Love me tender e Falling in love with you riempie di tristezza e di dolcezza.
Ma questo è un blog di cucina, dunque anche le canzoni di Elvis che stamattina mi fanno compagnia, dovranno farci pensare al cibo!
Il “Fool’s Gold” è un sandwich che sta a metà tra una leggenda metropolitana e una ricetta storica.
Pare infatti fosse il preferito di Elvis Presley, che ne era ghiottissimo e addirittura in più di un’occasione volò col suo aereo privato da Memphis a Denver per mangiare l’originale creato dall’allora giovane cuoco Nick Andurlakis del ristorante Colorado Mining Company.
La ricetta autentica, stando alle cronache dell’epoca, prevede l’uso di una pagnotta tipo pane-piuma di almeno 30 cm, 1 intero vasetto di burro di arachidi, 1 vasetto completo di gelatina di uva spina, 100 gr di burro e 1/2 kg di bacon.
Ci sono diverse testimonianze sul fatto che Elvis lo mangiasse tutto da solo, mentre queste dosi sono calcolate per 8-10 persone.
Fin qui la storia vera dell’originale Fool’s Gold.
Non si sa come dal 1967 la ricetta è arrivata fino a noi drasticamente modificata. Non so se qualcosa si è perso “in translation”, oppure si tratti di una libera interpretazione, o ancora di un modo di aggirare la difficoltà di reperire in Italia la gelatina di uva spina, o magari del suggerimento di cardiologi e dietologi.
La versione che amo comunque, perché nell’immaginario collettivo dei fans italiani è il Sandwich di Elvis, è questa.

20150413-101456.jpg
Si tostano leggermente 2 fette di pancarrè.
Si rendono croccanti al microonde, sulla piastra o in padella antiaderente 4 fette di bacon.
Si affetta in senso longitudinale 1 banana.
Si spalma con qualche cucchiaiata di burro di arachidi la prima fetta di pane, si copre con il bacon, ci si appoggia sopra la banana a fette e si completa con la seconda fetta di pancarrè, anche questa abbondantemente spalmata di burro di arachidi.

Chissà se a Elvis questa versione sarebbe piaciuta… a me francamente non tanto, ma confesso che quando ero giovane fingevo di adorare questo sandwich solo per amore dell’indimenticato e indimenticabile Re del Rock ‘n Roll, che l’8 gennaio scorso avrebbe compiuto 80 anni.

Ancora una Pavlova, ma coi frutti tropicali

Con i due albumi avanzati dalle uova Benedict di venerdì, ieri ho preparato una Pavlova con la frutta tropicale, tanto per cambiare.
Delle mie Pavlove abbiamo già parlato il 30 maggio e il 12 giugno dell’anno passato e anche il 7 aprile scorso, ma per chi era distratto riassumerò brevemente il procedimento.
Ve lo ricordate che bisogna pesare tutto, vero?
Ho preparato la meringa con i miei 2 albumi, che pesavano 80 gr, ai quali ho aggiunto 80 gr di zucchero a velo e 80 gr di zucchero semolato e li ho montati a neve fermissima con le fruste elettriche. Finito.

20140802-011604.jpg
Per fare la Pavlova coi frutti tropicali ho disegnato un cerchio delle dimensioni di un piatto sulla carta forno, l’ho rivoltata e appoggiata sulla placca del forno.
Ho versato al centro la meringa e con la spatola ho formato una “torta” alta 4-5 cm con una leggera cavità al centro.
Ho infornato a 110 gradi per circa 3 ore con lo sportello socchiuso (nel frattempo ho fatto la spesa alla EsseLunga, ma si riesce ad andare anche dal parrucchiere e perfino al cinema).
L’ho fatta raffreddare, ho montato 250 ml di panna con 1 cucchiaio di zucchero a velo e l’ho versata nell’incavo della meringa.
Ho affettato 1 banana e 1 mango maturo, li ho bagnati con il succo di 1/2 lime e disposti sulla panna.
Su tutto ho versato, estraendoli con un cucchiaino, i semini di 1 profumatissimo frutto della passione.

È semplicissima ed è squisita. Di solito la completo con le fragole, ma avevo questi frutti tropicali, comprati dal fruttivendolo Pakistano, che non ho utilizzato per l’insalata…
Quale insalata? Ve lo dico domani!