Ci sono piatti, come la cacciagione, che devono essere accompagnati da salse e gelatine che ne mitighino il sapore troppo intenso.
Io non cucino la cacciagione, ma elaboro alcune ricette utilizzando il pollame da cortile rendendolo così saporito con erbe aromatiche e spezie che vicino ci sta proprio bene per esempio una gelatina di rose.
Naturalmente questa non è più la stagione per prepararla, ma piuttosto per toglierla dalla dispensa e metterla in tavola, però consiglio di segnare la ricetta e tenerla in evidenza per il prossimo mese di maggio, o di giugno.
Con questa ricetta nel 1984 ho vinto un Concorso indetto da un Mensile femminile e sono stata premiata sia con la sua pubblicazione che con un set di tovagliette all’americana.
Una bella soddisfazione, eh.
A quell’epoca ho potuto utilizzare i petali di profumatissime rose rosse Papa Meilland, che mio marito coltivava nella parte del giardino posteriore dedicata all’orto e alle piante da fiore destinate ad essere recise per ornare i vasi della casa.
Occorre infatti che i petali di rosa (del vostro giardino o al limite di quello dei vicini per maggior sicurezza) siano assolutamente non trattati con prodotti chimici e preferibilmente di un bel colore rosso intenso.
La preparazione è semplice e divertente.
Peso 250 gr di petali di rosa, li lavo accuratamente e li tampono con uno strofinaccio (ma si può dare anche qualche giro di centrifuga per l’insalata).
Elimino pazientemente la parte bianca dell’attaccatura, li trito grossolanamente con la mezzaluna e li metto in un contenitore a chiusura ermetica. Li copro con 200 gr di zucchero e li tengo in frigorifero 24 ore.
Il giorno dopo in un tegame metto 250 ml d’acqua, altri 200 gr di zucchero, il succo di 1 limone, 1 mela lavata, privata del torsolo ma non sbucciata e tagliata a fettine sottili e il composto di petali. Porto a bollore e cuocio a fuoco molto dolce per 20-25 minuti.
Passato questo tempo lascio intiepidire, frullo pochissimo, schiumo e rimetto sul fuoco finché il composto raggiunge la densità del miele.
Invaso a caldo, sterilizzo e aspetto almeno un mesetto prima di utilizzare questa insolita e deliziosa gelatina.
Un esempio di un piatto di carne a cui accompagno la gelatina di rose? Le cosce di tacchino in salsa aromatica, quelle cucinate con panna e grappa oltre a alloro, scalogno, aglio, rosmarino, salvia, timo, bacche di ginepro, chiodi di garofano, stecca di cannella, pepe in grani, eccetera della ricetta di giovedì 8 gennaio.
Silva grazie, adoro queste ricette!!! Per tutto ciò che è marmellate, conserve e salse io impazzisco! La voglio fare assolutamente, appena le mie rose saranno pronte!!!
fantastica!
Sai Manu, ero sicura che ti sarebbe piaciuta! La faccio ormai raramente, solo quando sono certa delle rose che utilizzo, ma all’epoca della pubblicazione della ricetta su Brava, potevo contare su una produzione sicura e profumatissima.
E’ una ricetta meravigliosa e il premio vinto allora lo dimostra!
Sai che qui in Bulgaria si sbizzarriscon
Mi manca una parte del tuo messaggio che non appare, ma forse ho capito lo stesso: so che le rose bulgare sono famose in tutto il mondo e vengono utilizzate soprattutto in profumeria.
Quando sarà il momento quindi approfitta di questo vantaggio e prepara un po’ di gelatina seguendo la mia ricetta!
Buona serata.
Mmh! Sai che qui in bulgaria si Sbizzarriscono con le rose? 🙂 ho una marmellata in casa… complimenti per il successo!! La tua gelatina sarà strepitosa!
Eccoti qua! Grazie.
Sono rimasta piacevolmente folgorata dal colore di questa gelatina 😀
Peccato, alle mie rose per via degli afidi ho somministrato i pesticidi, arghhhh! 😦 Mi consolo pensando di aver salvata la specie!
Interessante questa gelatina soprattutto nella sua preparazione, c’è tutto da imparare, grazie Silva.
n.b. mi piace la marmellata di rose! 😉
un abbraccio grande
Affy
Naturalmente una volta che si è riusciti a farla con le rose non trattate si può utilizzare anche come base per un dolce o spalmarla sul pane come fa mia figlia, a scelta. Io scelgo sempre le alternative più insolite…
Felice serata, Affy, ricambio l’abbraccio.
Silva ti e’ venuta bellissima e senz’altro buona, leggendo la ricetta, il premio che hai vinto e’ meritatissimo, lo sai che tutti gli anni la marmellata o gelatina di rose me la regala la compagna di mio fratello, la prepara la sua mamma, e’ buonissima, ha un sapore particolare e delicato, a lei viene di un colore leggermente piu’ scuro, pero’ dipende dagli anni, non ho mai chiesto che rose usa, ne ha tantissime, naturalmente non trattate! Baci cara, buon venerdi’, la prossima settimana preparo il fegato alla veneziana come da tua ricetta, mio fratello ti dice: grazie Silva, 😀
Sono contenta, tuo fratello l’apprezzerà senz’altro.
Il colore della gelatina di rose dipende sicuramente da quello dei petali, io l’altr’anno ho raccolto delle stupende rose non trattate color corallo e la sfumatura era quella della confettura di pesche.
Hai passato una buona serata? Io ho cucinato riso e pesce, ho sentito mia figlia e mia nuora, sgridato i gatti che facevano i monelli e ho guardato Masterchef sul divano vicino a mio marito commentando i piatti dei concorrenti.
Buona notte, Laura, a domani. Vedrai: per me le ricette sono come le ciliegie, questi sono i giorni delle salse!
Cara Silva, per cena ho fatto il polpettone (mi hai fatto venire nostalgia con l’altro post), mi e’ venuto buonissimo, stasera a cena erano tutti da me! Vorrei vederti mentre sgridi i gatti, 😀 che belli! Aspetto le salse, bacioni e buonanotte, ❤
250 grammi di petali devono essere davvero tanti. Visto quanto sono sottili e delicati immagino che il roseto sia stato decimato…
🙂