L’unico difetto di questo allegro e veloce amuse bouche è che se non ci si sbriga a prepararlo, fra pochissimo non si troveranno più in commercio le nettarine, fondamentali per la sua riuscita!
Suggerisco di darsi quindi da fare per acquistare le ultime, ancora dolci e succose e recuperare alcune belle foglie di basilico, il mio ormai sta esaurendosi nelle vaschette sul balcone. Per il culatello per fortuna non c’è problema.
Non occorre mica la ricetta, vero?!
Suggerisco di sorseggiare insieme un Bellini bello fresco, dato che le pesche bianche si trovano ancora e il Prosecco non ha stagione.
Buona domenica e rallegratevi il palato!
Archivi tag: nettarine
Le pesche sciroppate della moglie del Signor Antonio
Come promesso ieri nel post “Crumble di pesche sciroppate”, vi do la ricetta delle pesche sciroppate della mia vita precedente in campagna, con qualche particolare di quegli anni.
Il signor Antonio, che con la moglie e i due figli viveva a Cavaion, era in Ferrovia ma aveva la passione per la campagna.
I turni di lavoro gli consentivano di dedicarsi a coltivare un orto di discrete dimensioni e un piccolo frutteto e quando non c’era lui, era la moglie che si occupava della raccolta degli ortaggi e dei frutti che il terreno intorno alla loro casa offriva.
Dato che era una persona estremamente generosa, anche noi usufruivamo della sua prodigalità in fatto di doni della natura e soprattutto dei consigli esperti su come utilizzarli al meglio e con profitto.
Ho imparato da lei a fare la marmellata, la giardiniera, la passata di pomodoro, i fichi secchi, le albicocche e le prugne sotto spirito per Natale e le pesche sciroppate, ma con le nettarine.
Con le nettarine perché queste e non le pesche coltivavano in un filare di una decina di alberi che producevano in continuazione frutti bellissimi. Per non fare solo confetture e macedonie, si potevano “mettere via” per l’inverno sciroppate con un procedimento di una semplicità imbarazzante e una resa straordinaria.
Suggerisco di tener presente e annotarsi questo sistema, che verrà buono fra qualche mese, in piena stagione di nettarine.
Una volta immerse per qualche secondo in acqua bollente, passate subito in acqua e ghiaccio e poi pelate, si tagliano a metà e si privano del nocciolo 4 kg di nettarine sode e non troppo mature. Tanto per cominciare. Così ne verranno 4 vasi di quelli grandi.
Se ne accomoda 1 kg in ogni vaso sterilizzato*, si spargono 250 gr di zucchero semolato, si mette il tappo e si appoggiano sul fondo, coperto da un canovaccio, di una pentola alta e capiente.
Si avvolgono in un altro canovaccio perché non di tocchino.
Si riempie d’acqua fino a coprirli e si porta a bollore.
Si calcolano 20 minuti.
Trascorso questo tempo si immerge la pentola nel lavandino pieno d’acqua e si fa anche colare un filo d’acqua fredda dal rubinetto per accelerare il raffreddamento.
Si tolgono i vasi dalla pentola, si asciugano e si ripongono: durano più di 1 anno… si fa per dire!
*La sterilizzazione dei vasetti può avvenire in forno, in microonde, in lavastoviglie o tradizionalmente in acqua bollente.
Si possono usare ovviamente le pesche classiche anziché le nettarine (o pesche noci) e perfino le percocche, se vi piace la frutta sciroppata bella soda e leggermente “croccante”.
Comunque già questo metodo di preparazione della frutta sciroppata, non la fa ammorbidire come quello classico con lo sciroppo aggiunto.
Consiglio di provarlo, naturalmente quando ci saranno in commercio le nettarine. Fatevi un appunto.
Crumble di pesche sciroppate
Negli anni in cui ho vissuto in campagna ho imparato a preparare le pesche sciroppate con un procedimento semplicissimo e una grande resa. In realtà ho sempre utilizzato le nettarine anziché le pesche non solo perché la loro polpa soda si presta meglio alla preparazione sotto sciroppo.
Dopo tanto tempo l’estate scorsa ci ho riprovato e dato che ne è avanzato un ultimo vaso, ho preparato un delizioso crumble che può essere anche un’idea di dessert per il pranzo di Pasqua, di cui parlo da un po’.
Domani vi do la ricetta delle pesche sciroppate, che vale la pena di tener presente perché sono semplicissime da preparare e deliziose.
Sgocciolo 1 vaso da 1 litro di nettarine sciroppate tagliate a metà, le asciugo con la carta da cucina e le affetto.
Preparo una miscela con 100 gr di zucchero di canna, 120 gr di farina, 60 gr di burro fuso, 60 gr di amaretti pestati e 80 gr di mandorle tritate. Sbriciolo tutto con la punta delle dita.
Ungo di burro una pirofila, verso le nettarine affettate sul fondo e le cospargo con il crumble.
Inforno a 200° fino a che non si è formata una ricca crosticina dorata.
Facile no? Ed è un dessert delizioso.
E se non si ha a disposizione la frutta sciroppata fatta in casa, si può sempre ricorrere a quella di qualche buon marchio che si trova al Supermercato e il nostro Crumble di pesche sciroppate viene squisito comunque.
La macedonia… al forno
Questo invitante dessert, mi è sempre capitato di farlo in un giorno di pioggia, verso la fine dell’estate.
Non c’è un vero perché, ma forse mettere insieme l’ultima frutta di stagione con le prime mele anticipa un po’ l’idea che è in arrivo l’autunno.
Bisogna far bollire in 1/2 bicchiere d’acqua aromatizzata con alcune scorzette di limone, 2 chiodi di garofano e un pezzetto di stecca di cannella 4-5 albicocche e altrettante prugne snocciolate entrambe secche. Si spegne il fuoco e si lasciano raffreddare nel loro liquido.
Intanto si tagliano a pezzetti, proprio come per una comune macedonia: 2 nettarine, 4 susine, 1 mela e 1 pera, queste ultime due sbucciate. Si coprono con 2 cucchiai di zucchero e si aggiunge 1 bicchierino di liquore all’arancia o di limoncello.
Si lasciano al fresco per una mezz’oretta poi si scolano e si uniscono alla frutta secca cotta in precedenza e scolata anche questa.
Si uniscono i due liquidi (di cottura e di macerazione), si filtrano e si imbevono tanti savoiardi quanti ne occorrono per coprire il fondo di una pirofila.
Si distribuisce sopra questa base di biscotti (che possono essere anche Pavesini o fette di Pan di Spagna) tutta la frutta in un solo strato e si cosparge con una cucchiaiata di zucchero a velo. Naturalmente dovrete regolarvi voi per la misura della pirofila o della tortiera di porcellana.
Si prepara una crema pasticcera sbattendo 2 uova intere con 100 gr di zucchero, si uniscono 50 gr di farina setacciata, la buccia grattugiata di 1/2 limone e si incorpora un po’ per volta 1/2 litro di latte caldo.
Si fa addensare a fuoco basso, sempre mescolando, e poi si versa sulla frutta. Si inforna a 180 gradi per circa mezz’ora.
Si serve, dopo averla fatta raffreddare, a cucchiaiate direttamente dalla pirofila.
Mi accorgo che la spiegazione è venuta un tantino lunga, ma volevo fosse dettagliata. In realtà non è affatto una ricetta complicata, al contrario, ma necessita di alcuni passaggi di cui è bene tener conto per la sua perfetta riuscita.
Un antipastino fresco fresco
Che adoro cucinare, lo sapete tutti. Che la cucina è una delle mie grandi passioni è altrettanto noto, ma non pretenderete che con le temperature di questi giorni mi metta a utilizzare più volte al giorno tegami, pentole e padelle vero?!
Però, nonostante il clima, non rinuncio certo a quel piatti insoliti ed estrosi che i miei ospiti in genere trovano irresistibili.
Oggi quindi vi passo una ricetta che si mette in tavola in un baleno, è molto gustosa, senza dubbio fresca e decisamente originale.
Certo se non vi piace l’abbinamento agrodolce e speziato, siamo nei guai.
Infatti si tratta di un’insalata di nettarine, tagliate a cubetti, cosparse di Polvere cinque spezie e condite con succo di limone, poco zucchero e un pizzico di sale, che si mescola e si lascia macerare una mezz’oretta in frigorifero.
Poi se ne mette qualche cucchiaiata al centro dei piatti, si accomodano tutto attorno alcune fettine di petto d’anatra affumicato (di quello che si trova bell’e pronto nel reparto frigo vicino al salmone scozzese, i gamberetti al vapore, il paté de foie gras, capito?) e si completa con della composta di cipolle rosse.
Questo piatto, stuzzicante e nello stesso tempo facilissimo, può diventare anche un pranzo veloce ma speciale se si aumentano un pochino le dosi.
Un’altra volta vi spiego come farvi da soli la Polvere cinque spezie.
La ricetta della composta di cipolle rosse invece la trovate nel mio libro “I tempi andati e i tempi di cottura (con qualche divagazione)”.