Panini con il roast beef

Lo dicevo ieri sera con Marina di Le ricette di Baccos: con il roast beef che non si mangia subito, caldo, coi piselli e le patate, si fa un ottimo panino il giorno successivo. Così non ci si deve preoccupare del pranzo!

20140102-102217.jpgA me piace così:
– affetto il roast beef sottile sottile con un coltello affilatissimo e lo condisco con olio, limone, poco sale e pepe;
– taglio a metà una baguette croccante o una ciabatta, la spalmo con 1cucchiaino o 2 di senape antica, quella scura, speziata e più dolce di quella di Digione, che ha una deliziosa consistenza granulosa;
– tagliuzzo un po’ di rucola e la spargo sulla senape;
– ci appoggio sopra, generosamente, qualche fettina di roast beef;
– aggiungo scaglie di Parmigiano tagliate con l’affetta tartufi ad archetto;
– copro con l’altra metà del pane, taglio in due la baguette e la divido con il mio famoso marito, che come al solito preferirebbe invece un piatto caldo di tortellini in brodo.

Però non si lamenta, perché lo sa che prima o poi glieli faccio, i tortellini, quelli famosi di Valeggio che gli piacciono tanto, magari. Li conoscete? Sono speciali.
Da noi li chiamano Nodo d’amore.
Ma si sa, i Veronesi sono dei romanticoni rispetto ai più sanguigni Emiliani, che chiamano invece i tortellini Ombelico di Venere.

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Festeggiamo le mie prime 100 ricette con un vassoio di canapè

Ho scelto di festeggiare questo felice traguardo con dei “canapè” perché quando ero bambina non c’erano festicciole di compleanno, riunioni di famiglia e ricorrenze di varia natura in cui non si servissero “i rinfreschi”.
Oggi difficilmente in occasione di Battesimi, fidanzamenti, Prime Comunioni o anniversari verrà offerto un ricevimento in casa, piuttosto si organizzerà un Happy Hour in un bar del centro, ma allora (verso gli anni ’50) in queste circostanze, nel salotto buono delle famiglie borghesi, venivano serviti vini leggeri, caffè, tè, spremute, bocconcini al latte imbottiti, dolcetti e “canapè”.

In Francia per canapè si intende un sofà, vale a dire un divano dotato di braccioli e schienale, mentre da noi è sinonimo di “tartina”.
Anche oggi ci si può comunque divertire organizzando con gli amici una cenetta estiva disinvolta e appetitosa a base di canapè.
Ci sono molti modi per eseguirli e presentarli, ma se sono il piatto principale di detta informale cenetta, conviene che siano sostanziosi, con ingredienti importanti appoggiati su fette spesse di pane in cassetta leggermente tostato, da mangiare con le posate.
Come questi qui, per esempio.

canape

Dall’alto in basso, si tratta di:

  • tartare di manzo con i classici capperi (o cetriolini) sottaceto, cipolla, tuorlo d’uovo crudo, ma di quaglia per una questione di dimensioni;
  • fettine di roast beef di vitellone spalmate di senape e arrotolate, guarnite con mostarda di Cremona a cubetti, appoggiate su una foglia di lattuga;
  • involtini di prosciutto di Praga ( o di prosciutto cotto) ripieni di insalata russa arricchita con tonno sott’olio sgocciolato e sbriciolato;
  • carpaccio di spada affumicato con maionese aromatizzata al wasabi o al rafano;
    variazione del tradizionale sandwich BLT (Bacon, Lettuce, Tomato) con aggiunta di uovo di quaglia sodo ai classici pancetta, lattuga e pomodoro;
  • formaggio erborinato piccante con mezza albicocca sciroppata e fettine di ravanello.

Questi abbinamenti sono solo un’idea di massima, naturalmente, quindi i vostri potranno essere diversi, ma sicuramente altrettanto squisiti.

Penso che valga sempre la pena di creare un’occasione, anche non necessariamente revival, per radunare figli e amici e offrire qualcosa di insolito e sfizioso, così, come dico nel mio libro, anche loro potranno partecipare al Concorso Provinciale di Colesterolo!

Il piacere degli hors d’oeuvre

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A casa nostra prestiamo molta attenzione agli sfizi da servire con l’aperitivo.
Soprattutto nostro figlio ama i fantasiosi bocconcini che completano l’attesa di andare a tavola. Credo li preferisca addirittura ai pasti convenzionali. Anche il mio papà li adorava. In fatto di cibo era un uomo godereccio e raffinato: se si fossero conosciuti sono sicura che sarebbero andati molto d’accordo e si sarebbero piaciuti un sacco.
Nei miei quaderni di ricette ci sono varie idee per creare abbinamenti ricercati e divertenti e ogni volta mi impegno perché siano diversi dalla precedente.
Mi piace mettere sul vassoio piccole proposte tematiche che abbiano un filo conduttore. Il formaggio emmenthal per esempio è un’eccellente base di partenza, perché è abbastanza sodo da poter essere fatto a cubetti e nonostante sia saporito è sufficientemente neutro da costituire un abbinamento interessante con molti altri ingredienti.

Trovo insolito e divertente utilizzarlo come base per preparare quelle che definisco “tartine nude” perché non hanno la fettina di pancarrè. Quelle della foto, dove sopra i cubetti di emmenthal ci sono alici arrotolate, mostarda di ciliegie, lardo con erbe aromatiche, noci e fettine di roast beef, sono naturalmente solo un esempio di quello che potrete creare con un pizzico di fantasia.
In occasione di una cena “revival” potreste addirittura infilzare questi bocconcini in un’arancia, come si faceva negli anni ’70.
C’è qualcuno tra voi che si ricorda degli spiedini di emmental e mortadella o würstel e cetriolini che trasformavano l’arancia in una sorta di improbabile istrice? Insieme alla ciotola di patatine Pai erano un must a quei tempi.