Pesche Melba

Auguste Escoffier è forse il più celebre fra gli chef Francesi, colui che ha consacrato la cucina d’Oltralpe al ruolo di migliore gastronomia al mondo.
Tra il 1892 e il 1896 creò a Londra un delizioso dessert per la famosissima soprano Australiana Nellie Melba, nome d’arte di Helen Porter Mitchell, che ammirava moltissimo. In suo onore lo chiamò Pesca Melba. Appunto.
Per preparare le classiche, squisite pesche di Escoffier occorrono semplicemente: pesche, gelato alla vaniglia, lamponi e zucchero.
Tutto qua.
Si tratta dunque di un dessert raffinato e di una facilità estrema.
Ma andiamo con ordine.

20140501-014447.jpgSi tuffano in acqua bollente 2 belle pesche mature. Dopo 1 minuto si scolano, si fanno raffreddare in acqua e ghiaccio, si tagliano a metà, si pelano e si eliminano i nòccioli.
Si fanno sciogliere in una piccola casseruola 100 gr di zucchero con 250 ml d’acqua e si ottiene uno sciroppo nel quale si immergono le pesche. Si fanno bollire per 5 minuti e si lasciano raffreddare nel loro liquido.
Si scolano e si mettono in frigorifero.
Si frullano intanto 200 gr di lamponi, si uniscono allo sciroppo in cui sono state cotte le pesche e si passano al setaccio per eliminare i semini.
Si distribuiscono in 4 coppette 600 gr di gelato alla vaniglia, si appoggia su ognuno 1/2 pesca e si completa con la purea di lamponi.
Si possono decorare con qualche lampone intero e alcune lamelle di mandorle leggermente tostate.

Volendo fare subito questo gradevole e storico dessert, data la stagione si possono utilizzare direttamente le pesche sciroppate, così la fatica più grossa sarà quella di frullare i lamponi con qualche cucchiaiata di sciroppo di conservazione delle pesche e la sua realizzazione sarà ancora più veloce. Meglio di così.

“Crostata” ai piccoli frutti

Oggi, se per voi va bene, vi parlerei di nuovo di crostate.
Sarà che invecchiando si tende ad essere ripetitivi, d’accordo, ma non potevo tenere per me questo nuovo esperimento…
Ho da poco scoperto Allison Kave e un suo impasto fantastico per le “crostate”.
Il risultato è una sfoglia friabile di stampo inconfondibilmente U.S.A. che mi è piaciuta molto.

20140411-015123.jpgSi mescolano in una ciotola 400 gr di farina 00, 1 cucchiaino raso di sale, 2 cucchiai di zucchero a velo e 200 gr di burro freddissimo a pezzettini piccoli come piselli.
Un po’ per volta si aggiungono, spruzzandoli sull’impasto, 100 ml di latte e 1-2 cucchiai di aceto di mele.
Si lavora con la punta delle dita fino ad ottenere prima delle briciole e poi un composto nel quale il burro si intravede ancora.
Si fa riposare in frigorifero avvolto nella pellicola e nel frattempo si fanno saltare velocemente in padella 600 gr in totale di piccoli frutti (fragoline, lamponi, more e mirtilli) con 150 gr di zucchero di canna e 1 bicchierino di ottimo e aromatico Liquore ai frutti di bosco o anche di Limoncello.
Quando è evaporato, si lascia intiepidire e poi si aggiungono 2 cucchiai di maizena, mescolando delicatamente.
Si riprende la pasta, si divide in due. Con metà si fodera una tortiera da crostate, si bucherella il fondo e si versa il composto di frutta.
Dall’altra metà si ricavano delle larghe strisce con la rotella dentellata e si intrecciano sulla superficie. Infine si spennellano con una miscela di uovo e latte e si inforna a 180 gradi per circa 30 minuti.
Come sempre si lascia intiepidire questa insolita crostata prima di affettarla.

L’ho definita insolita perché è una crostata senza la classica la base di frolla, ma vi assicuro che questa pasta, che non è nemmeno una brisé, è una vera scoperta. Suggerisco di provarla.
Ovviamente Allison Kave la utilizza come base per le “pies” (cioè torte completamente coperte), ma io in cucina sono un po’ anarchica…

Aspic di frutti di bosco

Quando ho ospiti evito sempre di concludere la cena con una macedonia.
Non c’è un vero perché, la macedonia anzi mi piace molto, ma preferisco offrire la frutta, quando è prevista, in un’altra forma, cercando sempre qualche idea elegante.
A volte la servo semplicemente affettata su un vassoio e spolverizzata di zucchero a velo, a volte cotta con le bucce degli agrumi e il vino rosso, ma la presentazione di maggior effetto è senza dubbio l’aspic di frutti di bosco in mono porzione. Colpisce sempre molto.

20140105-100910.jpgLa realizzazione di questo luminoso e colorato fine-pasto è semplicissima, il che non guasta mai.
Si lavano brevemente lamponi, mirtilli, more, ribes e fragoline di bosco (se le trovate, se no vanno bene anche normali fragole piuttosto piccole) e si tamponano delicatamente per asciugarli..
In un tegamino si fanno sciogliere 100 gr di zucchero in 1/2 litro di vino Moscato, si spegne il fuoco e si aggiungono 5 fogli di gelatina prima ammollati in acqua fredda.
Si mescola e si versa un po’ di questo composto sul fondo di 6 stampini.
Al loro interno si distribuiscono i vari tipi di frutti di bosco e si versa il resto della gelatina che si inserirà negli spazi tra i frutti.
Si conservano in frigo fino al momento di servirli.

Magari lo zucchero con il Moscato che è già dolce, vi sembra troppo abbondante, ma ricordate che i frutti di bosco sono piuttosto asprigni e qui sono al naturale. Secondo me la proporzione è perfetta, ma eventualmente regolatevi secondo il vostro gusto.
Come al solito per sformare questi piccoli aspic senza problemi, occorre immergere per qualche secondo gli stampini in acqua calda prima di capovolgerli.
Si possono anche decorare con un rametto di menta, la mia sul balcone è ancora bella.
Facile, no?

La Dichiarazione di Indipendenza

Il 4 luglio è la festa nazionale degli Stati Uniti e commemora l’indipendenza dal Regno Unito del 1776.
È una festa molto sentita dai patriottici Americani, che la celebrano con parate, fuochi d’artificio, pic nic e barbeque in famiglia e nei parchi pubblici.
Noi ne abbiamo seguito i festeggiamenti sia a Manhattan, ammirando la parata di Macy’s sulla Fifth Avenue che, casualmente, a Sausalito, al di là del Golden Gate, deve abbiamo assistito ad alcune divertenti gare di canottaggio e a pantagrueliche mangiate di hot dog.
Dappertutto c’erano bandiere a stelle e strisce e tutti indossavano coccarde tricolori.
Perfino il cibo rispecchia il patriottismo americano.

torta4luglio

Questa è una torta, mi pare suggerita da Martha Stewart, con una base di pan di Spagna farcito di crema pasticcera (come la maggior parte dei dolci americani) e decorata con mirtilli, lamponi e panna montata distribuita con un sac-à-poche dalla bocchetta a stella.
È deliziosa e molto coreografica. La dedico a tutti gli amici che mi seguono dagli Stati Uniti e a chi, come noi, ama questo grande e generoso Paese.
Chissà se si riesce a modificarla per renderla adatta al 2 giugno qui da noi..

Si fa presto a dire Fast Food

Il mio mito in fatto di cucina è Jacques Pépin.
Si tratta di uno chef franco-statunitense, insignito di non so quanti premi (tra cui la Legion d’Onore) e lauree ad honorem, che ha svolto incarichi prestigiosissimi nell’ambito della ristorazione e scritto molti libri a tema gastronomico. Docente presso la Boston University e il Culinary Institute di New York, è anche la star di numerosi programmi culinari della PBS e con la leggendaria Julia Child ha vinto un Emmy Award.
E nonostante l’impressionante curriculum, cucina in modo semplice e veloce. La sua genialità sta proprio nelle ricette cha definisce “fast food my way” molto facili da copiare.
Ve ne do un’idea suggerendovi un golosissimo gratin di frutta che pur non presentando nessuna difficoltà ha un aspetto ingannevolmente elaborato.

Gratin di frutta

Si tratta semplicemente di sistemare il una pirofila imburrata 250 grammi di lamponi, more, mirtilli o fragole, oppure un misto di tutti questi frutti di bosco e coprirli con 100 grammi di biscotti frollini pestati nel mortaio (non frullati). Si versano sopra tre cucchiai di burro fuso, si spolverizza con 75 grammi di zucchero di canna e si inforna a 200 gradi per una ventina di minuti.
Tutto qua. Si serve ancora caldo, a cucchiaiate, con un ciuffo di panna montata o una pallina di gelato alla vaniglia.