Rose di maggio

La pasta al forno, che siano lasagne, cannelloni o altri formati all’uovo è sempre un primo piatto che mette d’accordo tutti.
Le “rose” con emmental e prosciutto, che ho sempre destinato alla cena di Natale, si sono oggi trasformate in “rose di maggio” grazie agli asparagi: straordinari ortaggi che generosamente caratterizzano la cucina di questo mese.

20140509-012043.jpgIl sugo che ho utilizzato è quello di asparagini verdi con cui ho abbondantemente condito il risotto postato il 9 maggio, sugo che come sempre avevo preparato in abbondanza e surgelato. Se siete intenzionati a provare questa ricetta, vi conviene senz’altro tornare a dargli un’occhiata cliccando su https://silvarigobello.com/2014/05/09/risotto-con-gli-asparagini/ anche se la sua preparazione è facilmente intuibile ed estremamente semplice.

20140509-013920.jpgIn una ciotola ho miscelato un’abbondante dose di questo sugo, scongelato, con 2-3 cucchiai di grana grattugiato, 150 gr di pancetta a cubetti rosolata e croccante, 1 cucchiaiata di prezzemolo tritato e 250 gr di ricotta setacciata.
Ho lessato 300 gr di sfoglie di lasagne, le ho scolate, al centro ho distribuito il composto, le ho arrotolate, tagliate a cilindri alti circa 3 cm e sistemate in una pirofila imburrata.
Ho versato sulla superficie delle rose 1/2 litro di besciamella (1/2 litro di latte, 50 gr di burro, 50 gr di farina) facendola colare anche al loro interno.
Ho spolverizzato di grana, infornato e fatto gratinare in forno a 200 gr per una ventina di minuti.

Cucinare per me non è quasi mai una necessità. Dietro quasi tutti i miei piatti c’è un ricordo, una storia, un’intuizione, il desiderio di condividere, di stupire, di rendere felici i miei commensali e non solo di nutrirli.
Da tutto questo nascono ricette come quella di oggi, complessa e abbastanza elaborata. Avrei potuto limitarmi ad aggiungere al sugo di asparagini qualche cucchiaiata di panna e condire delle tagliatelle spolverizzandole di grana… ma mi sarei persa metà del divertimento!

Pasticcio di lasagne al forno con sugo di verdure

La Lasagna al forno, o come lo chiamiamo noi a Verona, il Pasticcio di lasagne, è una sorta di comfort food.
L’hanno sempre fatto le mamme e le nonne in occasione dei pranzi importanti in famiglia e abbiamo imparato a farlo anche noi, generazione dopo generazione.
Il vero pasticcio di lasagne è condito con besciamella, parmigiano o grana grattugiato e un complesso, tradizionale, morbido ragù di carne, ma ognuno poi in realtà lo fa come gli pare.
Io infatti vi ho già proposto sia la Lasagna aperta col tartufo (l’11 gennaio) che quella col Ragù di granchio (il 7 gennaio) e oggi è la volta della versione condita con un sugo semplice e saporito di verdure, che non potrà che piacere veramente a tutti.

20140312-235637.jpgSi fanno imbiondire in una casseruola una bella cipolla dorata tritata e 1 spicchio d’aglio intero.
Quando iniziano a dorare si elimina l’aglio e si uniscono 2 coste di sedano, 1 melanzana, 1 peperone giallo, 1 fetta di zucca e 2 carote tagliati a cubetti.
Si fa cuocere a fiamma vivace per 5 minuti, poi si aggiungono 2 zucchine e 4 funghi champignon sempre a dadini (oppure 20 gr di funghi porcini secchi fatti rinvenire nell’acqua calda e tritati grossolanamente).
Si continua la cottura ancora per qualche minuto e si sfuma con 1 bicchiere di vino bianco.
Si unisce il contenuto di 1 barattolo di polpa di pomodoro con la sua salsa e qualche foglia di basilico.
Si mescola, si aggiusta di sale e si fa cuocere ancora 20-25 minuti.
Tutte le verdure devono essere ben consumate e amalgamate.
Con questo sugo si condiscono 400 gr di sfoglie per lasagne sbollentate alternando in una pirofila strati di pasta, sugo di verdure, besciamella (1/2 litro) e grana grattugiato.
Si inforna a 180 gradi per una ventina di minuti e una volta pronto, si aspetta almeno 5 minuti prima di dividerlo in 6 porzioni e impiattarlo.

Nonostante indubbiamente non sia la classica lasagna alla Bolognese, chi volesse provare anche questo sugo, lo troverà fresco e saporito e soprattutto molto adatto a condire la pasta al forno.
Non mi sono dilungata nella spiegazione di come preparare la sfoglia per le lasagne e la besciamella, perché ne abbiamo già parlato in più occasioni e tutti siete sicuramente più bravi di me in questa fase.
Ho scelto che il mio blog non fosse una scuola di cucina infatti, ma una condivisione di idee e esperienze che per me è sempre una grande gioia spartire con voi.

Viva le polpette!

Le polpette più buone del mondo le faceva la mia mamma, con la carne avanzata dal bollito che preparava la domenica con la pearà, la salsa verde, il cren e la rubra, dopo le tagliatelle in brodo coi fegatini.
Credo comprasse addirittura più carne del necessario proprio per poterne avanzare abbastanza per le polpette del giorno dopo.
Le ho fatte con lei un milione di volte, fin da bambina, quando ancora per tritare la carne e la mortadella si utilizzava il passaverdura perché i food processor non erano ancora all’orizzonte. Le polpette della mia mamma fanno parte della nostra storia di famiglia.
Oggi però vi suggerisco una ricette per preparare delle polpette più moderne, insolite, “giovani” e molto sfiziose.
Fidatevi, sono eccellenti, voluttuose e intriganti: non sono a base di carne ma di crostacei, niente a che vedere quindi con quelle della mia infanzia, ma sono comunque polpette!

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Si cuociono in padella con uno spicchio d’aglio, una noce di burro e del prezzemolo tritato 200 gr di funghetti champignon affettati, che a cottura ultimata si tritano grossolanamente a coltello.
Si prepara una besciamella con 30 gr di farina, 30 di burro, 300 ml di latte, 1 pizzico di sale e di pepe, 1 grattatina di noce moscata e si incorpora ai funghi.
Si lessano e si sgusciano 300 gr di code di gambero, si tagliano a pezzetti e si uniscono alla besciamella e ai funghi.
Si aggiunge 1 uovo, si aggiusta di sale e di pepe, si mescola e ottenuto un composto consistente ma non troppo sodo (a seconda del risultato potrebbe essere necessario aggiungere o un cucchiaino di maizena o un cucchiaio di latte) si ricavano delle polpettine tonde, grandi come noci, con le mani inumidite. Volendo si può confezionarle anche più grandi, della dimensione delle tradizionali polpette e dar loro una forma piuttosto appiattita, ma a me queste piacciono di più piccole.
Si fanno dorare il olio e burro e si servono su un’insalatina.

Segreto dello chef: non occorre passarle nell’uovo prima di impanarle.
Altro segreto: anziché con il solito pangrattato, si impanano con il pancarrè fresco frullato: sentirete che differenza! La panatura risulta più delicata e più asciutta.
Voi cosa mangiate oggi a pranzo…?!