Mangiare all’estero è per qualcuno fonte di preoccupazione, altri non vedono l’ora di provare nuovi sapori.
Nella civilissima Francia, indiscussa regina della gastronomia a livello mondiale, ci è capitato di trovare sul menù un ingrediente piuttosto inquietante, una proposta decisamente inaspettata.
Ci è stato suggerito a Caen, in Normandia, un vassoio di Piedi di cavallo, per esempio, ma fritti. Be’ meno male…
Niente panico. I “pieds de cheval” sono le famose ostriche piatte del Cotentin, che abbiamo mangiato appunto fritte perché il crudo non ci piace, né di carne, né di pesce.
Una volta a casa ne ho fatto una mia personale rivisitazione in chiave veneta (e piuttosto economica rispetto all’originale) dove al posto delle ostriche previste nella sontuosa ricetta bretone, ho utilizzato i “peoci”, ossia le cozze.
Occorrono una trentina di cozze, 2 uova, 100 gr di farina in totale, 30 gr di burro, 100 ml di panna da cucina, 1 bustina di zafferano, pangrattato, sale e pepe, olio per friggere e un po’ di pazienza.
Faccio aprire le cozze a fuoco vivace con 1-2 spicchi d’aglio, le tolgo dal guscio e filtro il loro liquido.
Preparo il roux per la besciamella con il burro e 30 gr di farina, poi unisco la panna e il liquido delle cozze filtrato, in cui ho fatto sciogliere lo zafferano. Faccio addensare la salsa a fuoco molto dolce senza smettere di mescolare.
La faccio raffreddare e poi la spalmo su ciascuna cozza: deve risultare così soda da non sgocciolare.
A mano a mano che sono pronte appoggio le cozze così nappate su un vassoietto e poi le metto in freezer per una mezz’ora.
Sbatto le uova con sale e pepe. Passo le cozze, poche alla volta, nella farina, nell’uovo e nel pangrattato, poi di nuovo nell’uovo e nel pangrattato. La panatura deve risultare bella spessa.
Le friggo in olio profondo di mais o di arachidi, le tolgo con il ragno e le appoggio a scolare sulla carta da cucina.
Fino al momento di servirle le tengo al caldo nel forno a 120° con lo sportello socchiuso, poi le porto in tavola appoggiate sui loro mezzi gusci.
Vi invito a divertirvi come me sperimentando questa variazione di un grande classico bretone. Stupirete tutti servendole con una maionese all’aglio, molto Francese.
Sono perfette come antipasto o secondo piatto, a seconda della quantità che avrete voglia di preparare… e sono un fantastico finger food.
Ed anche questa nel quadernino della super Silva !!!! Ciao e complimenti come sempre !!!!
Mettiamola così Silva: se dovessi prepararle io allora sarebbero un antipasto, ma se a prepararle fosse qualcun’altro e io dovesso solo mangiarle allora sarbbero un piatto unico perchè ne mangerei un sacco.. eh eh eh
🙂
Vergogna Emanuele!
Scherzo. Grazie invece, è un bel complimento.
🙂
Ciao Silva, mi piacciono molto queste tue divagazioni d’Oltralpe 🙂 e invidio molto le donne che come te, hanno la pazienza e la velocità soprattutto di preparare un antipasto come questo (sono davvero curiosa di assaggiarlo) e avere la pazienza poi di fare tutto il resto del pranzo o della cena. A volte mi rendo conto di essere veramente lenta nel cucinare. Insomma, questo di oggi non è tanto un commento ad un tuo post, ma un mio personale sfogo 🙂
Ti faccio un’altro domanda sulle cozze, che è un po’ di tempo che mi faccio: tu pulisci i gusci perfettamente fino a farli brillare? Io lo faccio e da questo ne consegue che quelle rare volte che le cucino, mi passa la voglia di farle per altri 6 mesi. Ho letto che non è in realtà necessario farlo, ma è sufficiente togliere ciò che viene via con facilità (naturalmente lavandole molto bene sotto l’acqua), perchè le incrostazioni che vediamo non hanno in realtà nulla di nocivo per noi.
Mi piacerebbe sarebbe cosa ne pensi tu.
Un bacione,
Angiola
La seconda che hai detto! Io lavo le cozze, le passo con la spazzolina di ferro, tolgo con cura il bisso, le sciacquo di nuovo e controllo che non ci siano residui di fango, sabbia o alghe. Con la lama di un coltello elimino i cirripedi attaccati ai gusci, ma lascio eventuali tracce dei più piccoli per non diventare matta, tanto risulta anche a me che non sono dannosi.
Le mie cozze quindi sono pulite ma non a specchio come le tue! Infatti scelgo con cura quelle che mi servono col guscio per decorare i piatti.
Ricambio il bacione. Buon fine settimana.
Devono essere buonissime, bravissima Silva, con meno spesa porti a tavola un ottimo antipasto, o secondo, 🙂 buon weekend, qua piove, piove e piove, Willy e’ qua che dorme, niente corsetta oggi!!
Di ‘sto tempo non se ne può proprio più!
Le mie cozze fritte, anche se meno raffinate delle ostriche, sono davvero eccezionali. Certo ci vuole un po’ di pazienza, un po’ di tempo e la voglia di mettersi a friggere, ma il risultato è garantito.
Buona serata.
Croccanti fuori e succose e cremose dentro: che libidine Silva!!! io, come ben sai, adoro le cozze!!!
buon week end
Manu
Allora un giorno ti prendi qualche ora di tranquillità e te le fai, appena puoi rimetterti in pari col glutine!
ne ho fatto una scorpacciata!! fritte e crude sono la mia più grande passione 😀 peccato che il Tuttopensare sia intollerante e non mi ha tenuto compagnia.
Gran viaggio quello in Normandia, grandi piatti!
La tua rivisitazione merita, come sempre possiedi quel “tocco” magico che ti contraddistingue 😉
besos
Sally
Grazie Sally! Credo sia davvero una mia caratteristica peculiare quella di adattare le ricette che scopro in giro alle mie esigenze del momento e ai miei gusti. La Normandia è davvero magica. Ho imparato un sacco visitandola.
Felice week end.
Ecco queste le assaggerei proprio volentieri 🙂
Sono proprio il tuo genere di cibo sfizioso, vero Inma?!
Si e’ il genere di cibo che più adoro, pensa che le alici ad esempio non mi piacciono in nessun modo, riesco a mangiarle solo panate e fritte !
Su Facebook presentando questa ricetta ricordavo che qualcuno di recente ha detto: “Fritti sono buoni anche i sassi!”.
Proprio vero 🙂
Silva… Sto a dieta! 🙂
Anch’io… Che guaio eh?!
Mi consolo con le immagini…
In genere io mi faccio un’insalatona e poi assaggio mezza porzione scarsa di quello che cucino per il marito: riconoscente, snello e di buon appetito…
Eheheh
I’ve enjoyed fried oysters, Silva, but never have I thought to use the technique with mussels. What a great idea! Thanks for sharing your recipe with us.
Good ideas MUST be shared! Grazie John.
E’ un piatto eccezionale, poi io adoro le cozze, provero’ a farle in questo modo, di solito io uso una pastella!
La doppia panatura è molto più croccante all’esterno ma mantiene l’interno cremoso.