Il proverbio recita: siamo nati per soffrire, ma fortunatamente anche per soffriggere, o ancora meglio per friggere!
Friggere è un’arte che necessita di un’abilità che non tutti possiedono e richiede attenzione, esperienza, colpo d’occhio, misura, entusiasmo, una cucina ben aerata e un fegato in condizioni perfette.
Dovessi stilare l’elenco dei cibi che preferisco, i fritti sarebbero al primo posto, a partire dalle polpette della mia mamma fino alla tempura. Dipendesse da me, friggerei tutto.
Il fritto è secondo me quanto di più buono esista al mondo, ma deve essere perfetto o sarà impresentabile e indigesto.
Un esempio di fritto senza confronti e senza confini è questo: fragrante, leggero, asciutto e squisito.
Scampi, calamari e verdurine fritti in pastella. Un piatto perfetto.
Ma non chiedetemi di rifarlo! Non adesso che non si possono tenere le finestre aperte a lungo o avrò tutta la casa che odora di fritto, di ghiotto, prelibato, delizioso, fastidioso fritto misto fino a Natale!
C’è una pastella appropriata per ogni tipo di fritto e oggi vorrei parlarvi proprio di come la mia esperienza, dopo tanti tentativi, mi permetta di scegliere sempre la più adatta.
La pastella semplice è quella che uso generalmente per le verdure (carciofi, melanzane, zucchini): 200 gr di farina e 100 ml d’acqua tiepida.
La pastella all’olio è perfetta per la carne bianca a bocconcini (pollo e coniglio): 1 uovo leggermente battuto, 2 cucchiai d’olio, 250 gr di farina, 300 ml acqua tiepida.
La pastella al lievito è adatta al baccalà, ai tranci di pesce in generale, alla frutta e ai fiori di zucca ripieni: 200 gr di farina, 200 ml di acqua tiepida, 2 cucchiai di olio, 1/2 cubetto di lievito di birra e dopo la lievitazione 2 albumi montati a neve.
La tempura è diventata la mia preferita perché è molto versatile, adatta ai funghi, gli anelli di cipolla, i crostacei, le seppie, i calamari: 100 gr di farina, 100 di fecola (o maizena o farina di riso), 100 ml di acqua gassata e 100 ml di birra entrambe gelate.
Questa più che la solita ricetta alla quale vi ho abituati sa più di lezione base di cucina, vero? Ma che dire di quel piatto di fritto della fotografia? Parla da solo!
cara Silva un’altra cosa che ci accomuna…l’amore viscerale per il fritto!!!
Oh sì! È proprio una dipendenza: sono iscritta all’Associazione Friggitori Anonimi!
ah ah ah ah per favore iscrivi anche me!!!
Anche io adoro le fritture! E, se ben fatte, le trovo leggere e assolutamente digeribili…e mi viene voglia di mangiarle soprattutto d’estate al mare. Sono strana?
Grazie mille per le dritte sulle varie tipologie di pastella, queste indicazioni mi saranno molto utili per le prossime ricette!
Ciao, buon pomeriggio!
Ciao Angiola, sono sempre felice quando posso rendermi utile. È vero: i fritti ben fatti sembrerebbero veramente di facile digestione…
Terrò a mente le indicazioni😊 perché non sono un’eccellente friggitrice,anche se ogni tanto anche a me piace provarci…. Grazie😊
Francamente il fritto non è nemmeno la mia specialità, ma le rare volte in cui lo faccio deve essere proprio impeccabile: asciutto, croccante, leggero e profumato.
Ho sempre sentito dire che “fritto è sempre più buono” e per quanto riguarda i crostacei e i molluschi non c’è storia.
A patto però, coem giustamente hai evidenziato, che il fritto sia fatto ad arte. Poche cose mi infastidiscono come addentare una patatina che sa di cipolla o di fritto misto.. grrrr
Grrrr… anch’io in questo deprecabilissimo caso!
Come si fa a non amare il fritto???!!!
Lezione perfetta dato che si avvicinano le feste natalizie e, almeno dalle mie parti, il fritto alla Vigilia non manca mai!
Mchan
Da noi no, non è una tradizione Veneta quella del fritto alla Vigilia, ma non mi faccio mancare qualche occasione per farlo!
Mio nonno diceva sempre che “Anche una pietra diventa buona se la friggi” e in effetti è difficile dargli torto. Davanti a un fritto a regola d’arte non si può proprio dire di no!
Grazie per i consigli, mi saranno utilissimi! 🙂
Ne sono felice. Naturalmente ci sono molte altre combinazioni per ottenere un’eccellente pastella per il fritto, questi non sono che dei suggerimenti collaudati.
il fritto credo sia quanto di più confortevole esista al mondo.
Concordo! Cosa c’è di meglio?
Farina, fecola, acqua gasata e birra è il tipo di pastella che anch’io preferisco e la tua frittura è bellissima anche a vedersi naturalmente.Ti dirò di più a proposito di fegato in salute: diversi nutrizionisti mettono nelle loro diete un fritto almeno ogni 8/10 giorni, perchè a loro dire anche il fegato più sano ha bisogno di una bella botta ogni tanto perchè non si impigrisca troppo!!! Ah….Ah…
A presto.
Meno male, eh Lella?! Comunque con questa formula tipo tempura il fritto viene proprio bene, asciutto e croccante? Fai anche tu un misto di pesci e verdure?
Di solito o faccio verdure o faccio pesci.
Ma anche il misto deve essere proprio buono.
Ciao
Se hai voglia di provare, prima friggi melanzane, peperoni, cipolla e zucchini e successivamente il pesce così i sapori restano distinti e distinguibili.
Al primo fritto farò così.
🙂
Bene, buona serata domenicale, cara.
La tua foto parla proprio da sola…la classe non è acqua direi…a me il fritto non sempre viene bene, la mia pastella la faccio quasi sempre diversa, un po’ a occhio …ma la prossima volta che friggo, credo sarà il 31 dicembre…saprò dove sbirciare per provare a fare un ottimo fritto!
Grazie della fiducia! Non è che il fritto lo faccia tanto spesso, ragione di più quindi per cercare di renderlo perfetto.
Grazie Silva!! Ho sempre cercato nei vari libri di cucina come fare la pastella ed alla fine ho sempre usato lo stesso tipo di procedimento per tutto ed invece tu oggi mi hai veramente fatto un regalo. Ho fatto un copia ed incolla e l’ho salvato in attesa di provarci anch’io. Bea
Sapessi come sono contenta, Bea! A volte si da per scontato quello che facciamo d’abitudine. Con il blog ho imparato che condividere ricette e suggerimenti è sempre utile a qualcuno, senza contare che è fonte di scambi molto interessanti.
E’ vero, noi cuoche di tutti i giorni diamo per scontato che tutto è semplice ed invece nascondiamo tanti piccoli segreti nel cassetto 🙂