Un angolo di Messico a Los Angeles e nel piatto

Il primo insediamento urbano di Los Angeles è stato il Pueblo, che si sviluppa intorno a Olvera Street e alla chiesa di Nuestra Señora la Reina de Los Àngeles de la Porciuncula, che dà il nome alla città.

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Vale la pena di visitarlo anche se in realtà non è che un mercato che offre souvenir, abbigliamento in stile messicano e cianfrusaglie pseudo etniche, ma ci sono anche i Mariachi che suonano chitarre, violini e trombe e cantano struggenti canzoni in Spagnolo, ricreando un’immagine dei secoli scorsi, mentre i ristoranti messicani ti stordiscono col profumo di cibo piccante e speziato che arriva fino in strada.
Ci sono anche negozietti che vendono terrecotte smaltate, abiti lunghi dai colori stupefacenti e irresistibili camicette di cotone, scollate sulle spalle, con le maniche a sbuffo come quelle che indossavano le mogli dei peones nelle haciendas.
Insomma in una città come Los Angeles fa anche piacere scoprire qualcosa che non sia super moderno.
Dato che ci si trova già a Nord Est del Down Town, una volta che si è nelle vicinanze conviene anche dare un’occhiata alla Union Station perché essendo Los Angeles grande quasi come la Lombardia, in quella zona ci si va una volta sola durante il soggiorno!

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La principale stazione ferroviaria della città è una bellissima costruzione del 1939 in stile Mission all’esterno e Art déco nell’immensa sala d’aspetto. Dunque per gli standard californiani è quasi antica.
Con tutto questo andare in giro vi sarà sicuramente venuta fame, allora potreste concedevi un invitante spuntino di sapore messicano al Cielito Lindo, o a La Noche Buena, ma anche godervelo a casa.

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Quello che non so è se queste sono fajitas, tacos, burritos, empanadas o enchiladas… chiamiamole dunque semplicemente tortillas ripiene.
Per il ripieno si fanno imbiondire con 2 cucchiai di olio una grossa cipolla e 1 spicchio d’aglio grattugiato.
Si aggiungono 400 gr di macinato di manzo, o di maiale e si fanno rosolare. Poi si uniscono 1 peperone rosso a cubetti, privato dei semi, 2 peperoncini freschi piccanti tritati e 400 gr di pomodori pelati sgocciolati e tagliati a pezzetti.
Si completa con 1 cucchiaino di semi di cumino, 1 cucchiaio di coriandolo fresco tritato, sale e pepe.
Si fa sobbollire piano per circa un’ora.
Si scaldano le tortillas dando loro una forma adatta a contenere la carne, si farciscono e si completano con pomodori e insalata freschi spruzzati di lime per contrastare il sapore “caldo” del ripieno.

Insomma questa è la dimostrazione che Los Angeles non è soltanto Beverly Hills!

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20 thoughts on “Un angolo di Messico a Los Angeles e nel piatto

    • Un po’ alla volta racconto angoli nascosti delle mie esperienze in America, compresi i sapori dei cibi assaggiati!
      Credo tu possa capirmi: andare negli Stati Uniti è davvero come girare il mondo. Ci sono importanti enclave di tutti i Paesi e si ha la possibilità di avere un’idea concreta delle caratteristiche di molti luoghi lontani.
      Buon pomeriggio, Manu. Novità sul fronte impiego?

    • Be’, io lo faccio a Verona, Nicola! Non c’è tutta questa differenza… Il ripieno di queste tortillas è una rivisitazione più semplice del classico Chili con carne e l’insieme è davvero molto saporito. Grazie, a presto.

  1. Resistere al languorino che sale è proprio dura! La cucina messicana la conosco e l’apprezzo, le tortillas ripiene sono semplicemente straordinarie.
    Il Pueblo merita una visita, mi è piaciuta la tua recensione. 😉
    un abbraccione Silva
    Affy

    • Grazie, grazie. Per l’apprezzamento della semplificazione del Chili con carne con cui ho farcito le tortillas e della mini descrizione di Olvera Street e dintorni.
      Ti sono grata perché sei sempre presente e molto generosa.
      Ricambio gli abbracci di cuore.

    • Ciao Laura, ti sei ripresa dalla fatica di ieri?
      Belle le tortillas del Pueblo di Los Angeles, eh, sentissi che bontà. Deve essere uno dei piatti di cui va pazzo tuo marito, vero? Questo chili semplificato è più facile di quello vero coi fagioli eccetera, magari glielo potresti fare una volta, approfittando di quando torna a casa Chiara.
      Chissà se al nonno piacerebbe…
      Buona notte cara, domani altra ricetta in attesa del week end!

      • Piace a tutti Silva, lo faro’, io sto benissimo, ora mi riposo due giorni e poi riprendo un altra settimana, quando ho finito appena la terra lo permette incominciamo con l’orto e giardino, 🙂 vado a leggere la tua ricetta, ❤ Bacioni, ❤

  2. Pingback: Il Grand Canyon, Beep Beep e i Chili Hot Dog | Silva Avanzi Rigobello

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