Festeggiare la Vigilia con una cena di pesce non è una tradizione Veneta.
Chi tuttavia ha in programma la vera cena “di magro” della notte di Natale, magari può trarre ispirazione da questi flan individuali di Squilla nantis…
Preoccupati? Niente panico! Volevo solo fare sfoggio di cultura.
Infatti “Squilla nantis” è il nome scientifico delle canocchie, o cannocchie, pannocchie o cicale di mare, squisiti crostacei dalle carni delicate e saporite che nelle ricette di mare dell’Adriatico si sprecano.
Dalle vostre parti come le chiamate? Qui da noi in Veneto semplicemente canoce, ciò.
Sono eccellenti nella preparazione di sughi per la pasta e insalate di mare e sono straordinarie in umido.
Indipendentemente dalle premesse però, oggi vi propongo la ricetta per degli squisiti sformatini da servire con una delicata salsa al Prosecco, adattissimi ad una ricorrenza importante.
Seguitemi e non ve ne pentirete.
Preparo un court bouillon con 750 ml d’acqua, 1 bicchiere di Prosecco, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1 foglia di alloro, 1 scalogno sbucciato, qualche gambo di prezzemolo e 4-5 grani di pepe.
Quando sta per alzare il bollore, ci tuffo dentro circa una ventina di canocchie sciacquate e le faccio cuocere 5 minuti, poi le lascio intiepidire nel court bouillon.
Intanto trito altri 2 scalogni e li faccio imbiondire con 30 gr di burro. Scolo le canocchie dal liquido di cottura ed estraggo la polpa tagliando i carapaci con le forbici.
Ne tengo da parte 12 e trito le altre grossolanamente. Verso la polpa in una ciotola con lo scalogno appassito, 1 tuorlo, 2 cucchiai di pangrattato fine, 2 cucchiai di grana grattugiato, la buccia e il succo di 1/2 limone, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, poco sale e una macinata di pepe. Mescolo con cura.
Imburro e spolverizzo di pangrattato, miscelato con una punta di aglio ridotto a crema e 1 cucchiaino di prezzemolo, i canonici 6 stampini, meglio se di alluminio usa e getta che facilitano l’estrazione dei flan a fine cottura.
Sistemo in ognuno 2 canocchie sul fondo contro la parete e distribuisco il composto fino a 3/4 degli stampini.
Inforno a 180 gradi per una ventina di minuti. Prima di sformarli, li lascio leggermente intiepidire.
Nel frattempo filtro il brodo di cottura, lo metto in un pentolino e lo faccio ridurre a fuoco vivace finché ne resta circa 1/4 di litro. Fuori dal fuoco unisco 125 ml di panna da cucina, 2 cucchiai di Prosecco, 1 cucchiaino di maizena, qualche filo di erba cipollina tagliuzzata sottile e del prezzemolo tritato.
Faccio addensare brevemente questa salsa senza mai arrivare all’ebollizione e la distribuisco nei piatti. Sopra sformo i flan di canocchie estratti con delicatezza dagli stampini.
Figurone garantito.
Ovviamente anche chi non aveva intenzione di festeggiare la Vigilia, si può comunque aggregare e godere di questo stupefacente antipasto o piatto di mezzo, a scelta, oppure tenerne conto per un’altra occasione festosa.
Per la stessa ricetta si possono utilizzare anche i gamberi o gli scampi, ma le canoce… le canoce sono uniche!
Da noi si chiamano cicale, o meglio così le chiamiamo noi in famiglia. Sono strabuone scottate in padella come secondo light dopo un bel piatto di spaghetti con le vongole, noi mangiamo poco. Solo che sono anche stramaledette per il pizzicore alle labbra che ti rimane dopo averle spolpate per bene. Ma questo è il dazio che bisogna pagare per gustarsele sul serio 😉
Mchan
Le cicale di mare sono buone sempre. In questa ricetta le ho volute così sontuose per adattarle ad una cena importante.
ottima ricetta.La terrò presente perché a casa mia la Vigilia si fa pesce; mia mamma faceva spesso le “canoce in umido”.
Classiche e stupende. Le canoce si prestano moltissimo a queste preparazioni in guazzetto. Io volevo fare solo una proposta nuova.
infatti penso di “rubartela” per la vigilia. Grazie
Silva chissà perchè sebbene a (quasi) tutti in famiglia piaccia il pesce, nelle ricorrenze il menù è sempre a base di carne..
Qui a Cagliari per cicale di mare intendiamo le Scyllarus Arctus mentre queste hanno il nome che hai scritto anche tu, canocchie.
Non dico nulla sugli sformatini perchè la foto parla da sola….
🙂
È vero!! A Santa Giusta qualche anno fa ho mangiato quelle che definisci “cicale di mare”: assomigliano vagamente agli astici, vero?
Ho capito anche che intendi dire che al mio sformatino… manca solo la parola. O no?!
Io le avvicino più a delle aragoste in miniature ma ci siamo capiti. Il sapore è delizioso ma non te lo devo dire io. Se le hai mangiate a Santa Giusta, una località ottima per il pesce, allora sai di cosa parlo.
Si, manca la parola al tuo sformatino.. 🙂
Ben dalle parti di mio marito(Sperlonga)le chiamano cicale e ci fanno il sugo per condir la pasta. L’idea di farci un Flan mi sembra molto raffinata e visto che ne conosco il sapore, direi anche molto buona! BRAVA Silva😊
Grazie. A volte è difficile migliorare prodotti già eccellenti, ma questa ricetta fa davvero onore alle cicale, come le chiamano a Sperlonga…
Buona serata.
A casa nostra cena di magro per la Vigilia. Le canocchie sono spettacolari anche condite con solo olio e un po’ di prezzemolo.
Però questo tortino è da provare perché il prosecco nel court-bouillon e poi nella salsa deve dargli una marcia in più!!!
Un abbraccio
Silvia
È vero, come dicevo a Marilena, quando la materia prima è già straordinaria, basta poco per renderla speciale.
Il Prosecco è un ingrediente che io utilizzo in questi piatti così particolari come se fosse Champagne.
per me allora è sempre vigilia!! preferisco i piatti di pesce, crostacei, molluschi, spugne, alghe, sassi, ricci, purchè vengano dal mare 🙂
viene voglia di sedersi a tavola, si sente il profumo…….
Sally
Gusti ineccepibili, Sally!
Il profumo che senti sarà quello del Prosecco…
🙂
Sai che io non le ho mai ne cucinate e neppure mangiate! Pur se non è l’ora di cena mi hanno stuzzicato l’appetito e mi sembra di sentire il profumo di pesce! Considera che non amo tutti i tipi di pesce, ma solo alcuni…che ho iniziato ad apprezzare solo da pochi anni. Prima lo detestavo tutto il pesce!
Buona notte!
Giusy
Sai Giusy, la mia famosa nonna Virginia diceva che “ogni lustro se cambia gusto”. È vero, maturando cambiano i gusti e le abitudini alimentari. I crostacei in generale ti piacciono? Questo è uno di quei piatti che ti lasciano in bocca un sapore particolare, che ti fa venire voglia di rifarlo presto!
Buona notte anche a te, cara.
I crostacei e i molluschi mi piacciono molto!
🙂
Allora se ti incuriosisce la ricetta, provala anche coi gamberi, che ti sono magari più familiari delle canocchie.
Acciderbole Silva se non è questo “prender per la gola”!
Mai come quest’anno arriveremo alla vigilia con l’imbarazzo della scelta fra tutti i manicaretti che ci stai propinando. E come facciamo a scegliere tra queste eccellenze? 😉
Questo sformatino è parlante e a me perdermi tra le sue chiacchiere mi piace proprio tanto.
Sembrerebbe particolarmente elaborato ma tu hai il dono di rendere fluida ogni presentazione e alla fine sembra quasi facile da fare e anche con i gamberi mi intriga non poco.
Sformato o non sformato … chapeau alla tua bravura.
Con un abbraccio s’intende 😉
Ciao Affy. I tuoi complimenti sono un bellissimo modo per cominciare la giornata! Mi piace condividere le buone idee e cercare di renderle attuabili con spiegazioni dettagliate. Sai come si fa ad assaggiare più ricette durante le Feste? Creando tante più occasioni per festeggiare!
Buona giornata cara.