Quando da bambina andavo con la mia famiglia al mare a Jesolo, uno dei must dei nostri pranzi era il pesce fritto. La materia prima la mia mamma la comprava in spiaggia, la mattina presto, quando arrivavano le barche col “pescato del giorno”.
La frittura che faceva la mia mamma comprendeva calamaretti, scampi e canestrelli. A quei tempi questi ultimi venivano consumati solo fritti ed erano venduti già sgusciati ma ancora pieni di sabbia. Erano i tempi in cui nel pomeriggio lungo le “secche” che la bassa marea creava a qualche decina di metri dalla spiaggia, portandosi un secchiello si potevano raccogliere con estrema facilità telline, vongole, cape lunghe e perfino qualche piccola sogliola rimasta intrappolata nella sabbia.
Per anni ho snobbato i canestrelli per la difficoltà e la lungaggine di liberarli dalla sabbia, ma adesso si trovano quasi puliti e ancora annidati nella parte concava della loro valva, così da quando li ho riscoperti, li tratto come le capesante, ma ottengo risultati perfino migliori.
Oltre a proporli gratinati al forno spolverizzati con un semplice mix di pangrattato, prezzemolo e aglio, li cucino anche in tegame, naturalmente dopo averli accuratamente fatti spurgare e liberati della sabbia sciacquandoli più volte.
Faccio imbiondire 2-3 spicchi d’aglio e un peperoncino in qualche cucchiaiata di olio, li butto e accomodo i molluschi in un solo strato, li salo appena, li insaporisco con del pepe nero, del prezzemolo tritato e il succo di 1/2 limone, li incoperchio e li cuocio a fuoco alto per 5 minuti. Tolgo il coperchio e completo la cottura. Basteranno altri 2 o 3 minuti.
Li servo come antipasto, ma ci si può condire anche la pasta.
Se volete stupire fateli subito, prima che diventino troppo popolari e inflazionati!
qui da me non si vedono quasi mai nel bancone della pescheria…giuro però che la prossima volta che li vedo li compro e li cucino come ci hai suggerito
ciao
Silvia
Sai Silvia, puoi cucinare allo stesso modo anche le cape sante, ma senza il guscio, con un po’ più di limone e una grattugiatina di zenzero fresco (se ti piace il suo sapore pungente). Cuocile senza coperchio, mettendo in padella per primi i “coralli” e poi per pochissimi minuti le “noci”. Ci puoi condire del riso pilaf, ma perfino dei taglierini all’uovo!
Pingback: Canestrelli: molluschi sconosciuti ai più | Silva Avanzi Rigobello
Che bello leggere le tue ricette degli altri anni, sono buoni anche cucinati in tegame, un abbraccio cara, ❤
Una padellata di molluschi è molto più delicata con olio e limone che non gratinata, però…
Ti abbraccio.
Gratinata Silva, la penso come te, 😀 ❤
Evviva! Gratinare per me è come friggere: sono i modi più appetitosi per cucinare qualunque cosa!
Piace anche a me, 😀