Questa è la Lisa quando aveva due anni e pensava che il pastore tedesco della Fritz Stube al Passo di Costalunga fosse un leone, senza che questo la preoccupasse.
Quando avevamo una multiproprietà al Lago di Carezza, le rare volte in cui durante la Settimana Bianca utilizzavo la sera il minuscolo angolo cottura nell’appartamentino di Castel Latemar, cucinavo “tirolese”.
La spesa la facevamo il pomeriggio a Moena o a Vigo di Fassa, al ritorno dai campi da sci, dopo aver pranzato coi bambini nei rifugi assolati più o meno in quota, dove le piste erano più difficili e si raggiungevano in seggiovia.
Il Supermercato più popolare era la Famiglia Cooperativa che offriva al banco della rosticceria anche Spätzle e Knödel che bastava lessare e condire con abbondante burro nocciola per avere un piatto altamente calorico pronto in pochissimo tempo.
Di tanto in tanto adesso faccio ancora i Canederli (Knödel) sia col formaggio, che con lo speck o gli spinaci, più che altro per utilizzare il pane che avanza quotidianamente.
Si rosola 1/2 cipolla bianca con una noce di burro, poi si aggiungono 150 gr di speck prima affettato e poi tagliato a striscioline.
Si riducono a cubetti di circa 1/2 cm di lato 250 gr di pane bianco raffermo, si versano in una ciotola e si coprono con 250 ml di latte tiepido.
Si aggiungono lo speck con le cipolle, 2 uova sbattute, 1 cucchiaio di farina, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato, una generosa grattugiata di noce moscata, 1 pizzico di sale e una macinata di pepe.
Si mescola l’impasto con delicatezza (io preferisco usare le mani) per amalgamare tutti gli ingredienti senza però rompere troppo i cubetti di pane e poi si lascia riposare una ventina di minuti.
Si riprende l’impasto, che non deve risultare né troppo asciutto, né troppo molle. Eventualmente si può aggiustare aggiungendo una cucchiaiata di latte oppure un po’ di pangrattato, non di farina.
Si formano delle palle dai 4 ai 6 cm circa di diametro, lavorandolo il meno possibile.
Si mettono a cuocere in un brodo vegetale, oppure si pollo, che deve sobbollire piano piano, per 15 minuti.
Quando si scolano, si possono impiattare e condire con abbondante burro nocciola, erba cipollina e formaggio grattugiato oppure mangiare in brodo come noi e in questo caso i canederli prendono il nome di Knödel Suppe.
Anziché il parmigiano, preferisco utilizzare il grana trentino o, quando ce l’ho in casa, il Graukäse: il formaggio grigio altoatesino perché il sapore sia ancora più autentico e genuino.
I bambini difficilmente hanno paura di qualcosa 😀 che carina! I canerderli sono davvero invitanti… Appena arriverà il freddo proverò a farlI 😀
Ma non pensare che siano dietetici, come hai fatto con altre ricette caloriche oltre il consentito!
No, qui lo vedo dagli ingredienti che non sono per niente dietetici! E poi le ricette invernali devono avere quel sapore “grasso”, altrimenti come si supera il freddo?XD
Che buoni!! Io li apprezzo di più in brodo, ma sono comunque fantastici in tutti i modi. E poi sono legato a ricordi del passato.
Un like anche per la foto con cagnone. Una bellissima coppia!
Anche a mio marito piacciono in brodo. Io invece li affogo nel burro nocciola e li completo con l’erba cipollina.
La Lisa chiamava Fritz, il titolare della Baita, Papà Leone, proprio perché era il proprietario del cane!
Sono stati anni bellissimi.
Pensa che non li ho mai provati nonostante sia andata almeno una decina di volte ad Ortisei. Sempre belle le tue presentazioni con queste storie di pezzettini della tua vita. Un caro abbraccio e a presto Bea
Grazie Bea, noi non ne andiamo pazzi, ma ogni tanto mi piace prepararli per utilizzare il pane in altri modi oltre alla pearà o alla torta con le mele! Buona giornata, cara.
🙂
I canederli sono fantastici. Inutile dire che qui in Sardegna siano assolutamente un piatto esotico… 🙂
Il cane era un leone travestito. La stazza c’è… 🙂
È quello che ha sempre pensato mia figlia! Era anche notevolmente peloso.
Che bella Lisa con il cagnolone, dolcissima, i canederli li faccio asciutti come piacciono a te, sono buonissimi e anche molto calorici, ma cosa c’e’ di non calorico e cosi’ buono, 😀 un bacio cara, buona giornata, qua c’e’ il sole, per ora, e si sta benissimo, ❤
Anche qua è tornata l’estate per qualche ora oggi! Non sarebbe stata una giornata da canederli!
Buona serata Laura cara, a domani.
Vanno benissimo Silva, io li adoro, bacioni, a domani, ❤
I’m not familiar with this type of dish, but anything warm with broth is great this time of year. 🙂
Canederli or Knödel in German, are a great dish of Middle Europe traditions. Also in Southern Italy they are nor well known, but are delicious.
Il piatto sembra gustoso e caldo.. ora mi ci vorrebbe proprio 🙂
La foto di Lisa e del cagnolino è splendida.. scusa la domanda stupida.. chi è Lisa? 🙂
Un sorriso e buon Venerdi
Lisa è mia figlia, che ora ha 33 anni. Ho anche un figlio maschio di 40 e un nipotino di quasi 3. Scusa se non l’ho precisato, ma in questi poco più di due anni di blog ogni tanto ho parlato anche di lei e davo per scontato che la conoscessero tutti!
Giorni fa c’era fresco e pioveva, mentre oggi è primavera. I canederli allora ci volevano proprio! Felice week end anche a te, Cix.
Bellissima la tua bambina!! ( forse ora ex bambina!!) i canederli sono anche per me un piacevolissimo ricordo delle settimane bianche quando le bambine erano piccole!!!!
Ho segnato la tua ricetta nel solito quadernino quanto prima la proverò, magari aspetto l’aria un po’ più frizzante!
Ciao cara , a presto
La “bambina” ha ora 33 anni, Tiziana, ma i ricordi legati ai bellissimi periodi di quando erano piccolini ci sono rimasti nel cuore.