Linguine tartufo e salsiccia

In questi fine settimana in molti paesi delle nostre Prealpi ci sono una quantità di Feste del tartufo, con interessanti degustazioni e la possibilità di acquistare qualche bel tartufo nero delle nostre parti a prezzi ragionevoli.
I tartufi del Veronese non sono particolarmente pregiati, ma hanno una loro storia e delle tradizioni antiche.
Infatti importanti riferimenti storici sono riconducibili al Marchese Agostino Pignolati, membro della Pubblica Accademia di Agricoltura istituita dalla Repubblica Veneta nel 1768, il quale, soprattutto per quanto riguarda l’area del Monte Baldo, scriveva: “Li tartuffi di Caprino sono li più odorosi e saporiti del territorio”.
Ma la conoscenza e la degustazione dei tartufi hanno origini ben più lontane.
L’erudito latino Plinio il Vecchio (circa 79 d.C.) riporta nella sua Naturalis Historia degli aneddoti che dimostrano che quello che veniva chiamato semplicemente tuber era molto apprezzato sulla tavola dei Romani.
Ne tratta anche il filosofo greco Plutarco di Cheronea nel primo secolo d.C. attribuendo la natura dei tartufi all’azione combinata di acqua, calore e fulmini.
Giovenale ne spiegò l’origine come conseguenza di un fulmine scagliato da Giove, famoso per la sua esuberanza sessuale, per cui al tartufo vengono attribuite anche qualità afrodisiache.
Data la vicinanza alla Lessinia e al Monte Baldo dunque, a casa nostra si sono sempre mangiati: freschi nella stagione della raccolta e tutto il resto dell’anno conservati nel riso come faceva la mia bisnonna o congelati come è più pratico fare adesso.

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Si fa imbiondire una piccola cipolla bianca con una noce di burro e due foglie di salvia.
Si spellano e si sgranano con la forchetta 300 gr di salsicce, quelle che da noi si chiamano luganeghe, si fanno rosolare, si spruzzano di vino bianco e si portano a cottura,
Si lessano 320 gr di linguine, si scolano e si condiscono con il sugo di salsiccia.
Si impiattano e si completano con un bel tartufo nero della Lessinia o del Monte Baldo affettato generosamente al momento.

Sconsiglio di utilizzare il parmigiano grattugiato in questo piatto, perché toglierebbe in parte l’aroma inconfondibile e prezioso del tartufo.

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18 thoughts on “Linguine tartufo e salsiccia

  1. Il tartufo l’ho assaggiato solo una volta in un primo piatto e devo dire che, nonostante l’odore molto forte, come sapore non mi è affatto dispiaciuto. Tuttavia, non essendo un prodotto del mio territorio e delle mie radici, non ho mai avuto il coraggio ne di comprarlo ne di prepararlo!

    • Credo che quello del tartufo sia un gusto acquisito, cioè uno di quei sapori che diventano piacevoli (o addirittura irrinunciabili) solo dopo che ci si è abituati. Come esempi mi vengono in mente il gorgonzola piccante, le salsicce di sangue di maiale, le lumache, le sarde… Sembrano all’inizio disgustosi, ma visto il seguito che hanno, immagino finiscano col piacere molto!!

  2. Mannaggia Silva, come si fa a non adorarti, il tartufo e’ troppo buono, anche il vostro non e’ da meno di quelli che compriamo nella mia zona in questo periodo, tra la Duja e il Palio (ecco il link delle stupende feste di settembre di Asti, http://www.winepassitaly.it/index.php/It/news/item/805-palio-douja-e-festival-delle-sagre-ad-asti-si-festeggia-di-gusto) li troviamo a buon prezzo e li assaggiamo in tutte le salse, li ho mangiati negli agnolotti, una meraviglia! La tua ricetta e’ da sogno, mi piace tantissimo, bravissima, come sempre, un abbraccio cara, buona giornata, oggi il primo giorno d’autunno, c’e’ un bel sole caldo, ❤

  3. Io, ovviamente, appartengo alla categoria che non si è mai sforzata di farsi piacere il tartufo, anche se proprio nei poderi intorno a casa mia se ne trovano o trovavano. A volte ho scavato delle cose in giardino, ma mio marito non si è mai fidato nemmeno a toccare 😦

  4. Vorrei tanto mangiare del tartufo 😦 è davvero da tantissimo che non lo faccio… Qui vicino abbiamo solo la festa del porcino!

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