Mostarda di fichi

Vi dirò la verità: dato che i fichi erano in offerta speciale, una sorta di saldi di fine stagione, ne ho comprati ancora ma, parola d’onore, sono proprio gli ultimi di quest’anno.
Dunque, se la merce in vendita ha un prezzo ribassato, significa che c’è sotto qualcosa, ma io sono in fondo ingenua e credulona e anche un po’ scordarella, se no non mi sarei dimenticata del primo acquisto di fichi della stagione, che ho dovuto camuffare perché non erano saporiti come mi aspettavo (https://silvarigobello.com/2015/07/29/insalata-coi-fichi/).
Quelli erano i primi ed essendo questi gli ultimi, la storia è la stessa.
Ho rimediato preparando qualche vasetto di mostarda che fra qualche mese sarà perfetta.

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Si lava un chilo di fichi, si asciugano e si tagliano a pezzetti. Si versano in un tegame con 400 gr di zucchero di canna e il succo di un limone.
Si porta a bollore e si fa cuocere circa un’ora, l’aspetto deve essere lucido e appiccicoso come quello della marmellata.
Si aggiunge 1 cucchiaio di senape in polvere, che da una piccantezza piacevolmente avvertibile ma non esagerata, oppure qualche goccia di essenza, ma io con questa non mi regolo.
Si mescola con cura per amalgamare tutto.
Si travasa nei vasetti di vetro sterilizzati, che si chiudono ermeticamente. Si capovolgono e si conservano in dispensa per almeno due mesi.

La mostarda di fichi è perfetta con i formaggi piccanti, stagionati o erborinati, la frutta secca, il bollito e i paté di fegato.
Alla fine acquistare questi fichi, non proprio eccellenti, si è rivelato un buon affare perché all’assaggio la mostarda era perfetta.

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12 thoughts on “Mostarda di fichi

  1. Non ho mai fatto la mostarda di fichi, solo quella classica di mele o pere acerbe. La senape in polvere non l’ho mai vista. Solo le gocce, vendute in farmacia come una volta! Questa che condividi ha un aspetto bellissimo. Simpatica anche la collezione di vasetti di recupero:

    • Io uso la Colman’s Mustard, Inglese, nelle scatolette gialle di latta. Ho sempre comprato quella, una volta in drogheria, ma ormai a Verona non ce n’è più neanche una e quindi adesso la trovo all’Esselunga. La senape in gocce non so proprio gestirla e poi mi toglie letteralmente il respiro mentre l’aggiungo. Ci ho provato solo una volta e sono poi tornata a quella in polvere, più delicata.

    • Nel Veneto per tradizione noi la serviamo con altre salse (la salsa verde, quella rossa, quella di cipolle caramellate, il cren e solo a Verona credo, la Pearà) per insaporire le carni del bollito.
      Più di recente si è presa l’abitudine di accompagnarla ai formaggi, come elegante dessert o di creare insoliti e raffinati antipasti nei bicchieri. Io la faccio anche con le pere, le arance e le mele cotogne. Mi piace regalarla a Natale.

  2. Silva e’ fantastica, talmente buona che io me la mangerei con il pane, pensa te, 😀 Chi legge questa ricetta e non l’ha mai assaggiata si perde una bonta’ unica! Baci tesoro, salgo su e mi leggo l’altra ricetta, 😀

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