Strana cosa i ricordi…
Questo piatto viene da molto lontano, più nel tempo che nello spazio per la verità: era il cavallo di battaglia della signora Filomena, anzi uno dei tanti cavalli del suo branco infinito di prelibatezze.
Della signora Filomena e delle vacanze al mare con i miei genitori in provincia di Venezia, agli inizi degli anni Cinquanta, magari vi parlo un’altra volta, quando mi verranno in mente anche altre delle sue fantasiose ricette.
Oggi vi racconto di un piatto da lei reinventato, o forse casualmente inventato di sana pianta, che cucinava utilizzando quello che il pescato del giorno e la dispensa offrivano in quel momento.
Si tratta di sardine preparate come i saltimbocca alla Romana, con prosciutto e salvia, dal gusto forte e rassicurante di certi piatti di casa.
Se questi sono sapori che vi incuriosiscono o che conoscete e amate già, vi raccomando vivamente l’assaggio.
Vi occorreranno 600 gr di sardine che se glielo chiedete gentilmente e in pescheria non c’è troppa gente, il vostro pescivendolo vi preparerà eliminando le teste e le interiora e una volta aperte a libro, anche la lisca centrale.
Se non è disposto a usarvi questa cortesia, ahimè è un’operazione che dovrete farvi da soli una volta a casa… e questo è uno dei casi in cui finisco col comprare la coda di rospo!
Comunque, diamo per scontato che siate nella vostra cucina con quelle che sono diventate dopo la decapitazione e l’eviscerazione circa 450-500 gr di sardine.
Le dovrete sciacquare e poi tamponare, aperte, con la carta da cucina.
Si salano appena e si pepano, si cospargono di buccia di limone grattugiata, prezzemolo e origano, si richiudono e si avvolgono ognuna in 1/2 fettina di prosciutto crudo fermata da uno stecchino che trattiene 1 fogliolina di salvia fresca.
Una volta completata questa operazione si cuociono brevemente in una padella appena unta d’olio, oppure sulla griglia se preferite, rigirandole una sola volta con l’aiuto di una paletta.
I miei ricordi mi suggeriscono che questi saltimbocca di sardine appena pescate e profumate di mare, insaporite da un intrigante prosciutto appena un po’ salato, venissero accompagnati da grandi insalate di cetrioli, pomodori, lattuga, rucola e cipolla, in grosse terrine di terracotta smaltata.
Chissà se era proprio così. Questa è comunque l’insalata che servo con questo piatto e anche se i miei ricordi mi ingannanassero, purtroppo non c’è più nessuno a smentirmi.
appetitose!!!
Ma sì, se si ama il pesce azzurro, questa è un’alternativa insolita e gustosa. Grazie per l’apprezzamento.
Credo che i tuoi ricordi siano corretti! Ne sono certa!
Questo piatto profuma d’estate, soprattutto abbinato alla bella insalata di pomodori e cetrioli. Posso dirti che l’abbinamento delle sardine col prosciutto crudo mi risulta difficile al pensiero, ma è sicuramente un preconcetto dovuto al mio flebile amore per le sardine e al pesce in generale (crostacei e molluschi esclusi). Sarebbe un piatto da assaggiare.
Bello il tuo racconto, mi hai riportato per un attimo ai miei ricordi del mare. Oggi poi a Milano splende il sole e per un attimo la primavera è sembrata più vicina.
Un abbraccio Silva e buon pranzo
Ma che meraviglia Angiola, e che soddisfazione! Mi piace sai raccontare queste piccole cose di me e se servono ad evocare ricordi e desideri anche in chi mi legge sono proprio felice. Nemmeno io vado pazza per quelli che chiamo “pesci a forma di pesce”, ma di tanto in tanto ne infilo qualcuno fra le ricette molto più numerose di crostacei o molluschi che pubblico. Devo dire però che il sapore del prosciutto mitiga quello deciso delle sardine che diventano particolari e insolite… ma solo se proprio non ti viene in mente di cucinare nient’altro!
Buona serata, cara.
amo le sardine e fatte così mi sembrano ottime, anche per cambiare un po’;accompagnate con la tua insalata sono perfette
Grazie Marina. Si torna a un discorso che abbiamo già fatto: il cibo dei ricordi… Chissà perché sembra sempre buonissimo!
I saltimbocca di pesce mi mancavano all’appello ed ora si son fatti vivi. In modo egregio tra l’altro. 😆
Bella la fogliolina di salvia “stuzzicata”, elegante la sua presentazione.
E’ fantastico il consiglio di proporre l’insalata in terrine di terracotta smaltata, le ho immaginate ed ammetto che ci stanno proprio bene 🙂 il radicchio rosso non ha fatto capolino 😦 ma ci starebbe comunque bene vero Silva? 🙂
n.b. io spero sulla buona volontà del pescivendolo per la pulitura delle sardine altrimenti anche per me “coda di rospo” 😉 il tempo ahimè è sempre tiranno 🙄
un bell’abbraccio 😉
Io il radicchio rosso ce lo metterei in realtà, ma questa che ho descritto è un’insalata “della memoria”, del tempo in cui la raccolta di pomodori e cetrioli non coincideva con quella del radicchio, mica come adesso che ci siamo abituati a trovare tutto e sempre in ogni stagione. Ho voluto essere precisa ed accurata per il grande conto in cui tengo i ricordi, lo sai, no Affy, però due radicchietti… ci starebbero proprio bene! Il 14 novembre avevo postato l’alternativa con la coda di rospo, scelta per i motivi che si dicevano.
Ciao cara, buona serata, grazie per esserci sempre.
Eheheh la memoria va rispettata, comunque e sempre!
Volevo ben dire sul radicchietto … perchè a me pure piace proprio tanto 😉
Buona serata anche a te Silva 😆
Silvia cara ma queste sardine farebbero risvegliare gli appetiti anche di chi è inappetente…riempite con limone e prezzemolo e po avvolte nel prosciutto devono proprio essere una divinità! Da fare assolutamente. Buona serata cara.
Grazie dei complimenti! È davvero una ricetta molto gustosa e anche particolare, ma a me piacciono queste preparazioni insolite.