I fagioli con le cotiche sono una tipica ricetta Veneta, una minestra un po’ antiquata, campagnola, che ormai in casa si fa sempre meno e si mangia più spesso in trattoria, un piatto che ha perso la sua connotazione di cibo povero e sostanzioso per trasformarsi in una scelta alimentare alternativa perfino sofisticata.
Diciamocelo francamente: perché questa straordinaria minestra di fagioli sia proprio come si deve occorre un sacco di tempo, che non tutti hanno e ci vogliono anche le cotiche, che non tutti sanno dove procurarsi.
Comunque se qualcuno desidera provare una full immersion nella cucina di mia nonna Virginia, che era una delle figlie del mugnaio… ma questa è un’altra storia. Oggi parliamo solo della minestra.
La ricetta tradizionale prevede che si mettano a bollire in abbondante acqua 100 gr di cotenne di maiale e una volta ammorbidite si taglino e si mettano da parte.
Intanto si tritano 100 gr di lardo, 1 costa di sedano, 1 carota e 1 cipolla e si fanno rosolare in un tegame di coccio, poi si aggiungono 2 foglie di alloro, 1 di salvia, le cotiche e 300 gr di fagioli borlotti secchi lasciati a mollo per tutta la notte, oppure 600 gr di borlotti freschi sgranati, quando è stagione.
Si sala, si pepa e si aggiunge acqua fino a coprirli completamente. Si fanno cuocere col coperchio, a fuoco dolce, per circa tre ore.
I fagioli con le cotiche si servono tiepidi con un filo d’olio crudo e abbondante pepe. Per completarli si possono aggiungere 200 gr di pasta corta lessata a parte, ma è superfluo.
Aggirando leggermente la tradizione e cedendo al compromesso di cucinarla in modo un po’ più moderno, anziché con le cotiche si può arricchire di sapore questa eccellente minestra di fagioli con del grasso di prosciutto (quello che i salumieri tolgono col coltello prima di affettarlo) tritato grossolanamente e in questo caso va eliminato il battuto di lardo, mentre il trito di verdure si farà rosolare in 2 cucchiai d’olio, anziché nel lardo.
Vi do l’ultimo suggerimento e poi vi lascio o non avrete il tempo di prepararla per cena: passate a parte delle bruschettine strofinate con l’aglio, con su un po’ d’olio e una macinata di pepe nero per accompagnare degnamente la mia minestra di fagioli con le cotiche.
Quanto mi ricorda la mia nonna questo piatto!!!!!
Sapessi quante delle mie ricette mi riportano al tempo in cui osservavo e imparavo dalla mia i segreti della cucina! Credo che ci siano delle ricette che anche se non si fanno spesso, non devono andare perdute.
verissimo! Devo cercare il quadernetto di mia nonna e decifrare le sue volute…ma la memoria dei sapori e degli odori è cosa meravigliosa!
queste sono ricette che valgono e che vanno tramandate ai figli e ai nipoti
Sono d’accordo. Ormai mi conosci: alterno le mie divertenti ricette creative a quelle tradizionali, che non devono essere dimenticate.
Non per niente ho intitolato il mio libro: “I tempi andati e i tempi di cottura”!
Oh!! una ricetta più o meno simile che facevo agli albori del mio matrimonio per stupire il mio Lui e … poi basta. Beh! è ora di rimettere i fagioli in pentola.
Ciaooo Bea
Vale sempre la pena di rinverdire i ricordi!
Silvia, lo sai che il procedimento per preparare questo piatto mi ricorda tanto la classica “Ribollita” toscana? Gli ingredienti sono diversi, non c’i sono le cotiche, ma oltre ai fagioli so che c’è il cavolo nero, il pepe, ed altre verdure. Comunque anche la tua versione è veramente lodevole! Le cotiche danno un gusto ed un sapore inimitabile, e con l’abbinamento con i fagioli il piatto diventa senza dubbio buonissimo!
Vecchi sapori di casa, quando non si contavano le calorie e si digeriva tutto!
Roba da non credere …. riesco a sentirne l’odore!
C’è da diventar matti a quest’ora gironzolare in rete con una sana fame e leggere la tua ricetta accompagnata peraltro da giusta foto. Per non parlare della parte finale: le bruschettine strofinate con l’aglio. Il palato freme.
E senti quella vocina che ti ronza dentro “quando la fai?”. E dai la colpa alle cotiche che non hai in casa per prendere semplicemente tempo.
Ecco l’ho detto: appena ho tempo (e cotiche) la faccio.
Una bella tovaglia grezza rossa e bianca, piatti di coccio, pane casareccio, un fiasco di buon vino rosso e … non aggiungo altro, sono sicura che mi hai capita! 😉
Elogio ai fagioli con le cotiche, applausi alla tua cucina Silva.
Un abbraccio 😉
Grazie, come sempre sei fin troppo generosa coi tuoi commenti e gli apprezzamenti. Sono felice che l’idea dei crostini bruschettati di accompagnamento ti creino problemi di incontenibile acquolina!
Ho già confessato che pur cucinando spesso la minestra coi fagioli, il più delle volte è il grasso di prosciutto San Daniele che sostituisce le cotiche, difficili da reperire. Qualche volta però riesco a procurarmi l’osso del prosciutto e allora sì che è una goduria!
A casa mia nel periodo invernale si mangia spesso, è uno di quei piatti della nostra tradizione che deve essere ricordato e preparato nel tempo! 🙂
Ti dirò la verità: Pasta e fagioli, a volte senza pasta, anch’io la faccio relativamente spesso. Mi piace perfino d’estate, fredda.
Ma francamente quasi mai con le cotiche. Però la so fare e mi piaceva ricordarla come “piatto da salvare” insieme a molti altri.
Belli questi piatti della tradizione, da non dimenticare! La classica pasta e fagioli piace anche a me prepararla ma con le cotiche non sapevo si facesse.
A presto.
Lella
Invece sì, eccome. Le cotiche stanno ai fagioli come l’aglio alla bruschetta, tanto per non allontanarsi troppo dalla ricetta di oggi!
Buona serata, Lella.
Ottimo piatto per ingredienti e cottura nel tegame di coccio,sembra quasi di sentieme il ribbollio.Silva,sei brava! Ciao Ines
Eh sì, qualche volta mancheranno la cotiche, ma il tegame di coccio, mai! Grazie Ines, lo sai come mi piace mantenere vive le tradizioni, nonostante i miei frequenti sconfinamenti nella nouvelle cuisine. Buona serata, cara.
Ciao Silvia,
ho ricevuto un premio. Adesso passo la nomination a te e spero che accetterai questo premio da parte mia.
Leggi il post
http://sweetsweethouse.wordpress.com/2013/11/20/le-mie-nominations-per-super-sweet-blog-award-e-liebster-award/
con tutte le istruzioni
Ciao e a presto
Giusy
Grazie infinite Giusy, sono felice che tu abbia voluto inserirmi fra le nominations. Accetto il premio con gioia e con orgoglio.
Un abbraccio.
Carissima, d’obbligo la tua nomination per questo dolce premio. Sei dolce nel parlare delle tue ricette (sempre piacevolissimi) e nei tuoi commenti.
http://generazioniincucina.wordpress.com/2013/11/21/le-nostre-nominations-per-super-sweet-blog-award/
Con affetto,
Adriana e Clara
Ringrazio entrambe con tutto il cuore. Il vostro commento mi lascia senza parole… e per una come me è il colmo!
😀
This is such a wonderful dish, Sylva. I’ve not had one prepared like it in many, many years. You’ve reminded me of some warm memories. Thank you so much.
I try to “save” old family recipes and dishes sharing them. I’m glad someone appreciate my efforts.