Supplemento al thè delle cinque

Intanto grazie a tutte le persone che seguono il mio blog, a chi mi conosce, a chi ho riconosciuto e ai nuovi amici che mi sto facendo.
Ci pensate che fino a meno di due anni fa non avevo nessuna idea di come inviare una email, cosa fosse un blog o che si potesse pubblicare in eBook?

Non che l’abbia fatto da sola, non sono ancora così abile, ha pensato a tutto mio figlio, quindi se il mio libro non vi è piaciuto… prendetevela con lui.
Fosse stato per me “I tempi andati e i tempi di cottura” sarebbe rimasto una faccenda personale, un progetto privato, una serie di resoconti di viaggio e storie di famiglia arricchiti poi con le ricette, scritti su due quadernoni buffi che mi ha regalato mia figlia.
Ma ormai sono in ballo, grazie anche a voi, quindi vi dedico con affetto la ricettina di oggi.
Visto che mi pare che l’articolo che vi è piaciuto di più sia quello che suggerisce le tartine per l’ora del thè, vi do un altro suggerimento British nell’idea, ma Italian nel sapore.

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Preparo una crema consistente frullando insieme 100 gr di prosciutto cotto, 50 gr di mortadella di Bologna, 50 gr di Philadelphia e 2 cucchiai di maionese.
La metto nel sac-à-poche con la bocchetta piatta e con grazia la distribuisco sulle fette di cetriolo, che gli Inglesi amano tanto col thè, completando con una fogliolina di soncino.

Good afternoon.

Il thè delle cinque

20130522-084039.jpgRiunire le amiche per un thè pomeridiano è molto chic, ma per farlo non dovete lavorare.
Al limite potete essere insegnanti, aver scelto il part-time o aver raggiunto l’età della pensione, altrimenti alle cinque sarete ancora in ufficio, in negozio o in studio e l’unico modo in cui concepirete un thè alle cinque sarà svitare il tappo di una bottiglia di Estathè.

Se invece volete offrire un thè “serio”, oltre a scegliere una o due qualità di thè pregiati da servire in belle teiere di porcellana con limone e latte a parte, dovrete procurarvi succhi di frutta e acqua minerale e prevedere la possibilità di offrire in alternativa persino un caffè alle irriducibili estimatrici di questa bevanda. E naturalmente preparare tartine, tortine e tartellette.

A questo punto ci vuole fantasia, perché il fumo negli occhi vale più dell’abilità e dell’esperienza.
Le vere tartine all’inglese non sono altro che minuscoli quadratini di pancarrè senza crosta spalmati di burro salato e sormontati da qualche fettina di cetriolo affettato a velo e una foglia di crescione o valeriana, ma sono insolite e curiose. E anche fresche.
Le pizzette si ottengono tagliando con un coppapasta spizzettato, ma anche no, dei dischetti dal solito pancarrè. Infornatele due minuti sotto il grill spalmate di passata di pomodoro e guarnitele con mezza alice,o una fettina di salamino piccante o di würstel, un pezzettino di mozzarella o quello che vi piace di più. Semplicissime.

Potere fare altre semplici tartine spalmando dei dischetti di pane di segale con poca maionese e completandoli con una fettina di salame, di prosciutto o un gamberetto.
Per stupire, ma senza caricarsi di stress, si possono mettere in tavola anche decine di ovetti di quaglia (rassodati per quattro minuti) che le vostre ospiti sgusceranno da sé, per passare il tempo in alternativa al pettegolezzo. Come condimento, a parte, potrete servire una salsa tonnata già dosata sui cucchiaini da caffè.

Per la componente dolce può bastare una torta di frutta, una crostata o un dolce al cioccolato, preparati anche il giorno prima e affettati al momento o dei biscotti di pasta frolla, sfoglia o lievitata, quelli che vi riescono meglio.
Poche cose, facili ma non banali, sono il segreto per la riuscita di un vero thè all’inglese.