Reginette con pomodori freschi e bottarga

Da quando la mezza età mi ha regalato diciamo questi dieci chili in più rispetto al mio peso di prima (peso-forma sarebbe proprio un’esagerazione, bisogna sapersi accontentare, dai) ho un sogno ricorrente.
Sono al mare ed ho appena fatto una nuotatina. Esco dall’acqua, mi sdraio sulla spiaggia per asciugarmi al sole e subito arrivano quelli di Greenpeace che cercano di ributtarmi in mare perché mi hanno presa per un cetaceo spiaggiato che ha perso l’orientamento.
Questo comunque non mi scoraggia dallo scegliere il mare per le nostre vacanze stanziali, che negli ultimi anni abbiamo sempre passato in Sardegna, dopo aver goduto di moltissime stupende spiagge del nostro fantastico Sud: in Puglia, in Campania, in Calabria e in Sicilia.
Dei tanti piatti mangiati con grande soddisfazione appena a nord di Cagliari c’è una pasta condita con pomodoro fresco e bottarga, semplice e saporitissima, di cui oggi vi do la ricetta.

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In un largo tegame faccio rosolare 2 spicchi d’aglio con qualche cucchiaiata di olio, 1 manciatina di pane grattugiato e 1 peperoncino intero.
Quando l’aglio è dorato, lo elimino e butto nel tegame 400 gr di pomodori tagliati grossolanamente a dadini e li lascio insaporire a fuoco vivace per qualche minuto con 1 pizzico si sale e di pepe.
Fuori dal fuoco, appena la salsa si è un po’ intiepidita, aggiungo 70-80 gr di bottarga di muggine grattugiata.
Verso nel tegame 350 gr di reginette lessate al dente e le faccio saltare con la salsa. Le distribuisco nei piatti e completo con un battuto di prezzemolo e basilico e qualche fettina sottile di bottarga.
Non serve nient’altro se non un giro d’olio a crudo e questo piatto dal sapore deciso e “regionale” si può portare in tavola con orgoglio.

Naturalmente le mie adorate reginette si possono felicemente sostituire con i malloreddus.

La mia Key Lime Pie

Siamo andati in Florida più volte e, nonostante il clima, è finita col piacerci molto.
Può capitare infatti di dover sopportare per più di qualche giorno i quasi quotidiani acquazzoni tropicali, che ti rovesciano addosso una pioggia tiepida a secchi che fortunatamente si esaurisce in pochi minuti, lasciando presto al sole, che spunta repentino, il compito di asciugarti gli abiti e i capelli in un lampo.
Ma se si superano questi ostacoli meteorologici e si sceglie con cura il periodo in cui visitare la Costa Atlantica evitando gli uragani… si viene ricompensati con paesaggi unici ed emozionanti.
Uno degli itinerari più belli è, partendo da Miami, raggiungere Key West percorrendo la famosissima e scenografica Overseas Highway, spettacolare Autostrada a doppia corsia tra l’Oceano Atlantico e il Golfo del Messico, che attraverso 42 ponti, alcuni lunghi più di 10 chilometri, congiunge 34 isole bordate di spiagge candide e di palme incurvate dalle brezze caraibiche.
Corre a cavallo di uno strabiliante mare aperto e cristallino dai tipici colori caraibici e credetemi, guidare fra due mari tropicali, non è cosa di tutti i giorni e non si dimentica.
Mi dispiace fermarmi qui con la descrizione di questi scenari tropicali che fanno battere il cuore, ma il mio è un blog di cucina, quindi tutto questo preambolo è per introdurre la ricetta di oggi: la Key Lime Pie.
Come per molte altre preparazioni, anche questa deliziosa torta con un delicato ripieno di crema al lime, ha tutta una serie di varianti. Persino io e mia figlia la facciamo in modo diverso.
La sua ricetta è quella che ho postato il 10 gennaio in “Generazioni a confronto), mentre la mia è differente.

20140601-150454.jpgSi fa un guscio di pasta frolla (220 gr di farina, 75 gr di zucchero, 120 gr di burro, 1 pizzico di sale) e si fodera una tortiera imburrata.
Se si mette nel freezer per una ventina di minuti, anche mezz’ora, si può infornare subito a 180 gradi senza bisogno di fare la cottura cieca con la carta forno e i fagioli secchi. Garantisco.
Appena la pasta è dorata (15-20 minuti) si sforna e si fa raffreddare.
Nel frattempo si prepara il ripieno.
Si montano a neve molto soda 3 albumi freschissimi.
Si uniscono delicatamente 1 bicchiere di succo di lime, la scorza grattugiata di 1 lime, 1 lattina di latte condensato zuccherato.
Si versa questa crema nel guscio di frolla ormai fredda e sformata su un piatto.
Si livella e si passa per almeno 3-4 ore in freezer, da cui si toglie 1/2 ora prima di servirla.

Tradizionalmente la Key Lime Pie si copre con ciuffi di panna montata zuccherata, per equilibrare l’acidità del ripieno, ma a me piace molto anche caramellare striscioline di scorza di limone con zucchero e Limoncello e coprire la superficie del dolce, servendo la panna montata a parte.
Naturalmente ognuno si regoli come preferisce.

Un antipasto fresco e sfizioso

Come abbiamo detto e concordato più volte, già con l’antipasto si da ai commensali una chiara idea di cosa possono aspettarsi dal resto del pranzo o della cena.
Contemporaneamente però, nonostante anch’io abbia la tendenza a farmi prendere la mano, bisogna fare in modo che questo primo assaggio sia leggero e contenuto o si finirà con l’esagerare e non gradire più le portate successive.
Ora, tralasciando di parlare di quei pranzi che sono veri banchetti, in occasione di normali cene con ospiti, l’antipasto dovrebbe essere un semplice modo di mettere in moto i succhi gastrici in attesa delle portate principali.
Secondo me, molto interessante è offrire un’insalata, e naturalmente non intendo lattuga e pomodoro.
Questa per esempio è un’insalatina a base di prodotti proponibili anche oggi. Nonostante un inverno un po’ bizzarro e anticonformista con troppa pioggia e poco freddo e una primavera che si è trasformata in estate nel giro di due giorni, si può ancora contare su qualche arancia succosa, se ci sbrighiamo.
Dicevo di questa insalatina che è semplice, classica, ma anche carina da presentare rigorosamente già impiattata singolarmente.

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Si pelano a vivo con molta cura due grosse arance succose, tipo le Tarocco o le Navel, si mettono da parte gli spicchi e si recupera il succo che esce durante il taglio.
Si affetta ad anelli una cipolla di Tropea bella carnosa e si mette a riposare in frigorifero coperta di latte.
Si eliminano da due finocchi le parti esterne più dure e si tagliano i cuori piuttosto sottili, anche con la mandolina.
Si prepara il condimento emulsionando olio, sale, pepe, il succo recuperato dalle arance e il succo di 1/2 limone come per una normale citronette, ma si aggiungono anche poche gocce di Tabasco oppure un pizzico di peperoncino in polvere e una spruzzata di Vodka, di Gin o di Tequila, quello che avete.
In una ciotola capace si riuniscono i finocchi, la cipolla sgocciolata dal latte e le fettine di arance. Si aggiunge una manciata di olive nere, si sparge un cucchiaino di semi di cumino pestati nel mortaio e si irrora con la citronette piccante.
Consiglio di mescolare delicatamente con le mani, per evitare di strapazzare troppo le fettine di arancia, distribuire nei piatti individuali e lavarsi accuratamente le mani sia prima che dopo questa operazione!

Ecco, questo piccolo antipasto non è niente di che, ma è molto elegante e anche un po’ insolito se vogliamo. A me piace molto e volendo si può anche aggiungere qualche fettina di salmone affumicato per renderlo più ricco e importante, ma francamente non lo trovo necessario, a meno che non si trasformi in una di quelle insalate che sono deliziosi piatti unici a pranzo… quando il marito è al golf!