Riproviamoci, stavolta con una bruschetta patriottica

Vista l’ora in cui oggi gioca l’Italia, proporrei questo spuntino tricolore, che è una specialità di mia figlia.

20140618-103009.jpgDi solito ce lo serve come aperitivo, con lo Spritz, sul terrazzo di casa sua, ma oggi pomeriggio nel mio salotto, sul divano, a tifare per la Nazionale, farò mia questa ricetta che adesso condivido.

Occorrono alcune fette di pane alle olive, leggermente bruschettate su cui si distribuisce una cucchiaiata di pomodorini Piccadilly, sodi, dolci e maturi, tagliati in quattro e conditi con olio, pepe e sale, lasciati insaporire in frigorifero per una mezz’oretta.
Si coprono con una fetta di burrata sfilacciata con le mani e si decorano con due foglie di basilico.
Una merenda fresca e di stagione, con i colori giusti per la serata…

Naturalmente a pranzo mangeremo il riso tricolore di sabato scorso, che aveva portato bene agli Azzurri perché se, parafrasando il compianto Vujadin Boscov; “Squadra che vince, non si cambia”, meglio non cambiare nemmeno il menù della vittoria sull’Inghilterra!

È tempo di radicchio

Nel Veneto coltiviamo una cicoria dal gradevole, particolare sapore delicatamente amarognolo, molto conosciuta e pregiata.
Si tratta del radicchio rosso, nelle sue varianti: di Treviso, di Chioggia, di Verona e variegato di Castelfranco.
Ognuno ha caratteristiche diverse e viene utilizzato crudo in insalata, ripieno e brasato, o come base di sughi per il riso o la pasta.
Ci sono modi classici per la loro preparazione, ovviamente, ma siccome ho cucinato di recente un condimento sfizioso e veloce per delle mezze penne, è di questo che volevo parlare oggi.
Tutto è partito da una delle mie pizze preferire della quale ho elaborato una rivisitazione in cui si fondono i sapori e le diverse consistenze di prosciutto, burrata e radicchio.

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Ho lessato delle mezze penne e mentre cuocevano ho rosolato in padella alcune fettine di prosciutto San Daniele, più saporito del dolce crudo di Parma, tagliate a listarelle, ho aggiunto il cuore di alcuni radicchi rossi di Verona tritati grossolanamente e ho lasciato insaporire regolando di sale e pepe.
Ho sfilacciato con le mani della burrata freschissima e l’ho sistemata sul fondo dei piatti perché il calore della pasta la potesse poi in parte sciogliere.
Ho condito la pasta con il sugo, l’ho sistemata sul formaggio e completata con alcune foglie di radicchio crudo a listarelle. Ho cosparso il piatto con parmigiano grattugiato e mi sono goduta con grande soddisfazione il contrasto caldo/freddo e morbido/croccante di questo piatto davvero speciale.

Se siete invece irrimediabili tradizionalisti è sufficiente che facciate appassire della cipolla bianca con poco olio, aggiungiate del radicchio rosso a listarelle, lo spruzziate di vino rosso, lo aggiustiate di sale e pepe e una volta cotto condiate la pasta che preferite. Non dimenticate un’abbondante spolverizzata di grana grattugiato.
Io preferisco essere innovativa… però non male nemmeno il primo dei tradizionalisti, eh?!