Antipasto di pere al Calvados

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Chiamiamolo pure antipasto, ma francamente ieri è stata in pratica la nostra cena.
Naturalmente ognuno gli riserverà lo spazio che crede, ma è fondamentale mettere a fuoco il piatto, che con piccole varianti ho già proposto in altre occasioni, perché è davvero formidabile. E semplice, nonostante l’aspetto raffinato e gourmand.

Si tagliano a metà e si sbucciano 2 pere mature ma sode.
Si fondono in un tegame che le contenga appena, 30 gr di burro, si accomodano dentro le mezze pere, si cospargono con 1 cucchiaio di miele, si aggiunge 1/2 cucchiaino di pepe nero in grani, si sala leggermente, si sfuma con 1 bicchierino abbondante di Calvados (o di brandy) e si fanno rosolare da entrambi i lati e quando sono leggermente caramellate si tolgono e si adagiano su un letto di rucola.
Nello sciroppo ancora caldo sul fondo del tegame si passano velocemente alcune fettine di prosciutto crudo e una manciata di gherigli di noce.
Si aggiungono alle pere e si completa spezzettando su tutto una fetta di gorgonzola piccante.

Questa ricetta, anche se leggermente differente, è fra gli antipasti più richiesti al mio pranzo di Natale, ma in realtà non ha stagione ed è sempre deliziosa.

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36 thoughts on “Antipasto di pere al Calvados

  1. Buonissima e bellissima, Silva. Poi è anche semplice da preparare… portarla in tavola deve essere una grande soddisfazione. Qual è la miglior qualità di pere da usare per questo piatto?

  2. wow!!!! molto particolare mi manca l’ingrediente principale il Calvados ma se brandy va bene ugualmente…mi piace la proverò sicuramente magari anche stasera per risollevarsi da questo tempo invernale, freddo e diluvia. Buona Giornata Silva

  3. In questo caso conviene dire che è Natale tutto l’anno. Poter gustare questa prelibatezza soltanto una volta all’anno è un dispiacere.
    La fotografia è magnifica ma il merito è senz’altro di una superba presentazione. Queste pere sono proprio accattivanti caramellate in questo modo e amalgamate a formaggio, prosciutto, rucola e noci si esprimono al massimo.
    E’ proprio quella che si dice “una grande ricetta”. 😀
    Un abbraccione cara Silva
    Affy

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