La notte di Santa Lucia

Domani è Santa Lucia. È lei che porta i doni ai bambini Veronesi.
Santa Lucia, il suo asinello e l’aiutante Gastaldo avranno una notte impegnativa per poter riuscire a consegnare a tutti i bambini che hanno scritto per tempo una letterina, i doni che hanno chiesto.
Prima di andare a dormire quindi stasera le mamme Veronesi, aiutate dai loro bambini, lasceranno sul tavolo della cucina o sul davanzale della finestra: latte, biscotti, una carota oppure un pugno di sale, così potranno rifocillarsi e riposare un po’.
Domattina al loro posto ci saranno i doni (quelli in kit perfino già montati…) e i dolci tradizionali che il Gastaldo acquista ai “bancheti de la Bra”, le immancabili bancarelle che per tre giorni riempiono la Piazza Bra, per comporre il classico “piatto”.
In un “piatto” come si deve non possono mancare: mandorlato, frolline, torrone, cioccolatini e caramelle, mandorle zuccherate, croccante, datteri, fichi secchi, noci e mandarini.
Naturalmente le moderne composizioni possono variare, ma sono certa che nessuno mi smentirà se affermo che i fondamentali della base classica non possono che essere quelli che ho elencato.
Dalla notte dei tempi nel nostro “piatto” deve esserci soprattutto il croccante!

20141127-013037.jpgLa ricetta è facilissima, perfino banale e chi non può contare su Santa Lucia riuscirà a preparare da solo un eccezionale croccante alla vecchia maniera.

Si versano 300 gr di zucchero in una casseruola con il succo di 1 limone.
Si fa sciogliere a fuoco dolcissimo mescolando di tanto in tanto con una spatola di legno e quando è diventato di un bel colore ambrato, si aggiungono 300 gr di mandorle.
Si amalgamano bene e si prosegue la cottura mescolando continuamente.
Dapprincipio lo zucchero diventerà ancora bianco e granuloso, ma in breve si scioglierà di nuovo e tornerà a caramellarsi.
A questo punto si versa il composto su una teglia bassa coperta da carta forno oppure direttamente sulla tavola di marmo leggermente unta, come si faceva ai miei tempi!
Per livellare la superficie del croccante si strofina con 1/2 limone e finché è ancora caldo si taglia a quadrati o a rombi.
Si conserva bene in una scatola di latta.

Siccome c’è una filastrocca in vernacolo che recita: “Santa Lùssia vien de note, co le scarpe tute rote…”, quando ero bambina mettevo accanto al latte, i biscotti, il sale e la carota, anche le pantofole di mia mamma, così Santa Lucia poteva togliersi per un po’ le scarpe, che essendo tutte rotte, le dovevano fare male ai piedi.
Sono sempre stata una bambina esageratamente sensibile…

23 thoughts on “La notte di Santa Lucia

    • Ne sono proprio felice. Se abitassi qui vicino, fino a stanotte in Piazza Bra, quella dell’Arena per intenderci, ci sono ancora le bancarelle… Una visita ai “bancheti de la Bra” è d’obbligo per noi Veronesi, ma è un’esperienza festosa per tutti!

  1. È bello leggere i tuoi post carichi di tanti racconti e straordinaria sensibilità!
    Anch’io festeggio S. Lucia, a Bologna è storica la’ Fiera di S. Lucia’ sotto i portici della Chiesa dei Servi, e domani, quando andrò penserò a te e al croccante buonissimo che hai preparato, grazie!
    Un abbraccio

  2. Che belle le tradizioni! Noi qui a Roma abbiamo la Befana (con la medesima filastrocca, almeno all’inizio) che porta i dolci il 6 gennaio e che celebriamo nella storica piazza Navona. Però quest’anno ci sono stati dei problemi che non ho ben capito per cui l’8 dicembre le bancarelle ancora non c’erano… 😦
    Il croccante è delizioso! Ma sono appena tornata dal dentista quindi doppio sigh 😦
    Mchan

  3. Che bella storia Silva e che dolce bambina che sei stata, cosi’ sensibile come adesso che sei una stupenda donna, io adoro il croccante, se lo preparo a casa mia sparisce subito, anche mio padre e’ goloso! Un bacione cara, buon weekend, sereno e pieno di calore, umano e con la stufa, 😉 qua fa un freddo, ❤

    • Per via dei gatti quest’anno non accendiamo il camino al piano di sopra, ma è un peccato perché aiuterebbe i termosifoni! Sarà che questo e il primo freddo, ma si sente un bel po’ anche qui. Speriamo che Santa Lucia sia ben coperta…
      Un grosso abbraccio, Laura, buona serata.

      • Hai paura che i micioni vanno troppo vicino, io ho il caminetto e lo accendo, ma ha il riparo davanti, Willy non va vicino, un bacione cara, buona serata a te, ❤

      • Il nostro ha la fiamma libera ed è anche basso. Questi due piccolini sono ancora così sprovveduti… mi sa che non accenderò nemmeno le candele sui mobili, sono troppo curiosi! Il gatto Andrea (che è vissuto con noi 19 anni) invece era bravissimo e molto prudente, ma della Banda Bassotti qui non ci si può fidare!

      • Fai bene Silva, la curiosita’ puo’ essere dolorosa, per carita’, le candele non le metto neanche io e anche i biscotti sull’albero, Willy farebbe un pasticcio e potrebbe farsi male, sto sempre attenta, e’ ubbidiente ma anche lui e’ molto curioso e sopratutto goloso, 🙂

  4. Anche se S.Lucia è passata da un paio di giorni , il tuo racconto mi ha rallegrato, poi vedo Verona con Piazza Bra che brulica di persone, e immagino l’aria Natalizia che si respira.
    Con il tuo racconto la mia mente ha ripercorso i luoghi più belli e suggestivi della città, che ho visitato grazie ad un’amico che abita a pochi passi da piazza Bra, che ci ha fatto da guida.

  5. Pingback: Semifreddo al Mandorlato di Cologna | Silva Avanzi Rigobello

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