La polenta

Ci sono alcuni piatti che fanno talmente parte delle abitudini di famiglia che non ci si fa quasi più caso. Quando si preparano spesso è perché non si ha voglia di impegnarsi, di stare a pensarci su più di tanto. Ci sono, no, le sere in cui si mette insieme una cena che non richiede tutto ‘sto sforzo?!
La polenta è uno degli elementi che appartengono a questa filosofia di cucina.
Una bella polenta condita con ingredienti diversi è appagante e risolve felicemente la cena. Almeno per noi Veneti… per i quali fare la polenta è un’abitudine che richiede sì tempo e attenzione, ma è nel nostro DNA da secoli.

20140511-000745.jpgSi fa dunque la polenta portando a bollore 1 litro d’acqua salata con 1 cucchiaino di sale grosso, abbassando la fiamma e versando a pioggia 250 gr di farina di mais “bramata” sempre mescolando con una frusta.
Quando tutta la farina è assorbita, si alza di nuovo il fuoco, ma facendo attenzione che il bollore non sia troppo vivace.
Ci vorranno 40 minuti perché la polenta sia pronta. Durante questo periodo si mescola ma non in continuazione, soprattutto all’inizio. Si intensifica “l’unto di gomito” verso la fine, quando inizia ad addensarsi. Bisogna fare molta attenzione perché non si attacchi. La polenta è pronta quando mescolandola inizia a staccarsi dalle pareti sfrigolando.
A questo punto si versa su un vassoio da portata o sul tagliere e si condisce come si desidera.

Questa è arricchita con funghi porcini saltati semplicemente in padella con aglio e prezzemolo, rosmarino e lardo di Arnad, che a contatto con la polenta calda si fonde un po’ e rende l’insieme fantastico.
Naturalmente si può scegliere di condirla con un qualsiasi altro ingrediente come salsiccia rosolata, formaggio Gorgonzola, perfino ragù o qualunque altra cosa vi suggeriscano l’esperienza e la fantasia.
Un chiarimento tecnico: la polenta “bramata” è quella a grana leggermente più grossa ed è perfetta per queste preparazioni o per accompagnare gli umidi; il “fioretto” è quella macinata molto fine ed è più adatta per i dolci come gli zaletti per esempio (post del 23 ottobre scorso).

15 thoughts on “La polenta

  1. Buonissima Silva!! Pur essendo un piatto prettamente invernale ho proprio una busta di polenta che sta per scadere. Magari la faccio e si sa che da buona sicula non è certo un piatto presente nel mio DNA dove piuttosto s’incontrano spesso melanzane e pistacchi 🙂

    • Come Marilena (in the kitchen) anch’io ho già trovato qualche fungo porcino… Non nel bosco ovviamente, ma fra le primizie di un fruttivendolo che a Verona chiamano “Bulgari”, ti lascio immaginare perché! Come sempre non ho saputo resistere ed ecco il risultato.
      Felice domenica pomeriggio ormai e il solito abbraccio.

  2. Anche se non siamo di stagione, anche se mi fa venire in mente una barzelletta molto divertente ma non pubblicabile (almeno per me) di un amico Padovano, la polenta è come una religione. O hai fede o non l’hai.

  3. Mi fai venire in mente nonna Maria (ramo veneto della famiglia) che preparava la polenta non dico quotidianamente ma quasi…… Comunque anche per me lombarda, hai voglia se non so gustare una fetta di polenta calda con sopra il gorgonzola che si scioglie lentamente……..

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