Ci sono alcuni piatti che fanno talmente parte delle abitudini di famiglia che non ci si fa quasi più caso. Quando si preparano spesso è perché non si ha voglia di impegnarsi, di stare a pensarci su più di tanto. Ci sono, no, le sere in cui si mette insieme una cena che non richiede tutto ‘sto sforzo?!
La polenta è uno degli elementi che appartengono a questa filosofia di cucina.
Una bella polenta condita con ingredienti diversi è appagante e risolve felicemente la cena. Almeno per noi Veneti… per i quali fare la polenta è un’abitudine che richiede sì tempo e attenzione, ma è nel nostro DNA da secoli.
Si fa dunque la polenta portando a bollore 1 litro d’acqua salata con 1 cucchiaino di sale grosso, abbassando la fiamma e versando a pioggia 250 gr di farina di mais “bramata” sempre mescolando con una frusta.
Quando tutta la farina è assorbita, si alza di nuovo il fuoco, ma facendo attenzione che il bollore non sia troppo vivace.
Ci vorranno 40 minuti perché la polenta sia pronta. Durante questo periodo si mescola ma non in continuazione, soprattutto all’inizio. Si intensifica “l’unto di gomito” verso la fine, quando inizia ad addensarsi. Bisogna fare molta attenzione perché non si attacchi. La polenta è pronta quando mescolandola inizia a staccarsi dalle pareti sfrigolando.
A questo punto si versa su un vassoio da portata o sul tagliere e si condisce come si desidera.
Questa è arricchita con funghi porcini saltati semplicemente in padella con aglio e prezzemolo, rosmarino e lardo di Arnad, che a contatto con la polenta calda si fonde un po’ e rende l’insieme fantastico.
Naturalmente si può scegliere di condirla con un qualsiasi altro ingrediente come salsiccia rosolata, formaggio Gorgonzola, perfino ragù o qualunque altra cosa vi suggeriscano l’esperienza e la fantasia.
Un chiarimento tecnico: la polenta “bramata” è quella a grana leggermente più grossa ed è perfetta per queste preparazioni o per accompagnare gli umidi; il “fioretto” è quella macinata molto fine ed è più adatta per i dolci come gli zaletti per esempio (post del 23 ottobre scorso).
Buonissima Silva!! Pur essendo un piatto prettamente invernale ho proprio una busta di polenta che sta per scadere. Magari la faccio e si sa che da buona sicula non è certo un piatto presente nel mio DNA dove piuttosto s’incontrano spesso melanzane e pistacchi 🙂
Io non disdegno nemmeno quelli eh! Solo che ovviamente la polenta è decisamente un ingrediente più familiare a me che a te.
Comunque, indipendentemente dalla temperatura (27 gradi) oggi a Vicenza abbiamo mangiato polenta e baccalà alla Vicentina e polenta e baccalà mantecato…
Silva e se venissi un giorno a mangiare da te? Troppo buoni i tuoi manicaretti. Ciaoo Bea
Grazie Bea. Ci potremmo accordare!
Lo stesso vale per te se dovessi un giorno passare da Monza ovviamente marito compreso. Ciaoo Bea
anche noi friulani siamo “polentoni”.
Il lardo di Arnad e i porcini mi sembrano un ottimo accompagnamento.
Eh si, sono proprio la morte sua!
Sempre buona la polenta, permette notevoli variazioni con i condimenti ma con i funghi è il massimo. 🙂
buona domenica cara Silva 😉
Come Marilena (in the kitchen) anch’io ho già trovato qualche fungo porcino… Non nel bosco ovviamente, ma fra le primizie di un fruttivendolo che a Verona chiamano “Bulgari”, ti lascio immaginare perché! Come sempre non ho saputo resistere ed ecco il risultato.
Felice domenica pomeriggio ormai e il solito abbraccio.
Favolosa!!! 😘
Grazie. Mi chiedo che vita serene per noi Veneti senza la polenta!
Anche se non siamo di stagione, anche se mi fa venire in mente una barzelletta molto divertente ma non pubblicabile (almeno per me) di un amico Padovano, la polenta è come una religione. O hai fede o non l’hai.
È proprio così: ci sono ingredienti che appartengono alla storia e alle tradizioni delle famiglie e che si rispettano e si utilizzano a prescindere dalla stagionalità e dall’evoluzione dei gusti.
Mi fai venire in mente nonna Maria (ramo veneto della famiglia) che preparava la polenta non dico quotidianamente ma quasi…… Comunque anche per me lombarda, hai voglia se non so gustare una fetta di polenta calda con sopra il gorgonzola che si scioglie lentamente……..
Hai ragione! La polenta non è apprezzata solo nel Veneto ma in tutto il nostro Nord.
La nonna Maria, come la nonna Virginia, non si sono mai lasciate sopraffare dai cambiamenti nelle abitudini in cucina, vero?