Spaghetti allo scoglio o alla pescatora?

Come spesso mi capita, non sempre colgo la differenza tra le denominazioni diverse di alcuni piatti che si somigliano molto.
Mi era successo con il brasato all’Amarone, ricordate? L’altro venerdì infatti mi chiedevo: brasato, stracotto o stufato?
Oggi è la volta di questi formidabili spaghetti con un interessante sugo: ma sono allo scoglio o alla pescatora?
In qualunque modo siate abituati a chiamarli, comunque eccoli qua, tali e quali a quelli che fate voi.

20140208-212348.jpgIo comincio facendo spurgare per qualche ora 300 gr di vongole e poi sciacquandole, pulendo 300 gr di cozze dalle incrostazioni e dalla barba, scartando i molluschi con il guscio rotto e facendo aprire a fuoco vivace le une e le altre.
Sguscio tutti i molluschi tenendone da parte solo alcuni per la decorazione finale dei piatti, filtro i liquidi che hanno emesso e tengo tutto da parte separatamente.
Faccio imbiondire in un tegame molto capiente 2 spicchi d’aglio schiacciati e 1 peperoncino intero, che poi elimino, e aggiungo 300 gr di calamari puliti già tagliati ad anelli (non amo molto i ciuffi) e sfumo con 1/2 bicchiere di vino bianco.
Lascio cuocere per una decina di minuti, li scolo con un ragno e li tengo al caldo.
Taglio a metà 300 gr di pomodori ciliegino e li faccio appassire per un minuto nello stesso tegame con 4 cucchiai di olio. Non devono spappolarsi.
Aggiungo 300 gr di code di gambero sgusciate e le faccio saltare a fuoco vivo coi pomodorini.
Sono pronte appena cambiano colore. Non occorre farle cuocere di più altrimenti diventano gommose.
Nel frattempo lesso al dente 500 gr di spaghetti, li scolo e li verso nel tegame, aggiungo il liquido dei molluschi e il sugo dei calamari, una macinata di pepe, le cozze, le vongole e i calamari, una cucchiaiata di prezzemolo tritato e 1 pezzetto di zenzero grattugiato che dona al piatto una gradevole e piccante freschezza.
Faccio saltare a fuoco vivo, mescolo e servo.

Se volete improvvisare questa golosa spaghettata e non avete lo zenzero, potete grattugiate la scorza di 1 lime o di 1/2 limone e spruzzare il tutto col loro succo.
Questo tocco pungente darà al piatto una marcia in più.
Posso darvi un suggerimento extra? Tanto è gratis! Queste dosi sono per le classiche 6 porzioni di spaghetti “amletici” (allo scoglio o alla pescatora: questo è il dilemma), ma anche se siete solo in 4… fatene lo stesso tanti.
Domani vi spiego perché.

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26 thoughts on “Spaghetti allo scoglio o alla pescatora?

  1. Bella domanda. Io penso che “allo scoglio” si riferisca ad un piatto con mitili e gamberi che solitamente transitano negli scogli.
    Mentre “alla pescatora” intendo piatti che comprendono anche prodotti ittici da pescare come polpi, calamari, seppie, etc.
    Però è una mia supposizione… 🙂

    • È un concetto interessante anche questo, mentre molte amiche hanno fatto una distinzione in base a ciò che va condito con questo sugo: spaghetti allo scoglio VS riso alla marinara.
      Quale che sia l’esatta locuzione, comunque è venuto un piatto veramente molto buono. L’aggiunta di un tocco di zenzero l’ho imparata in un ristorante di Positano, ne ho già parlato, ricordi?

  2. Finalmente ho ripristinato la connessione😊 che delizia questo piatto, giusto nelle ns corde vero? Da noi in Puglia si chiamano “allo scoglio” , ma credo che data la bontà della pietanza, non si faccia poi tanto i difficili in merito🍝🍝🍝🍝Abbraccio🙊

  3. Io ho sempre detto “spaghetti o pennette allo scoglio” e “risotto alla pescatora”.
    Questo è un piatto che nelle località marine e con l’avvicinarsi dei primi caldi va per la maggiore. Ciò non toglie che anche d’inverno si apprezza con gusto.
    Una ricetta intrigante, profumata …. da leccarsi i baffi insomma. 😉 Ottima.
    ti abbraccio

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