Ieri era uno di quei giorni in cui non avevo voglia di pasta, sulla quale contava invece mio marito, che occhieggiava dentro il frigorifero sperando che ci fosse una porzione di ragù qualsiasi con cui condire due penne.
Lo sa che cucino sempre quantità esagerate di sughi, come se dovessimo far fronte ad un periodo di impossibilità a fare acquisti o comunque fossimo obbligati a restarcene chiusi in casa per giorni senza rifornimenti dall’esterno.
Be’, in fondo non si sa mai… Metti che passi uno dei figli a salutare: vorresti farlo andare via senza il suo doggy bag?!
Accontentarlo non mi costava nulla in fondo: in freezer c’erano perfino delle lasagne al forno solo da infilare in microonde. E come spesso succede, un tramezzino come quello di ieri l’ho fatto solo per me.
Con buona pace di tutti.
Però con voi posso, se non dividerlo, almeno condividerlo.
Faccio tostare leggermente sulla piastra, solo da un lato, 2 fette di pancarrè senza crosta.
Imburro il lato caldo lasciando quello non tostato all’esterno.
Spalmo poca maionese sul burro, solo su una fetta, copro con del salmone affumicato e 1-2 foglie di cuore di lattuga spezzettata.
Ci appoggio sopra 5-6 code di gambero sgusciate e cotte a vapore, quelle avanzate dalla Catalana, le condisco con una spruzzata di succo di limone, una piccola presa di sale e una macinata di pepe.
Chiudo con l’altra fetta di pane: la parte tostata a contatto con la farcitura, mi raccomando.
In questi particolari tramezzini mi piace utilizzare il pancarrè tostandolo solo da un lato perché trovo intriganti le diverse consistenze che si incontrano addentandoli. State a sentire.
A contatto con le labbra c’è l’ingannevole morbidezza esterna del pane che non fa sospettare la tostatura interna.
Subito dopo i denti affondano nella resistenza dei gamberi e la croccantezza del cuore di lattuga e per ultimo si trovano a contatto con la cedevolezza del salmone e della maionese.
Affrontano per ultimo il contrasto con la ruvida compattezza del pane tostato che all’esterno però torna soffice.
Lo so, il cibo è poesia…
Che bello sentir parlare di casa, di quotidianità, di abitudini. … tutto si ripete, in famiglie e in vite diverse e regala sempre quella sensazione rassicurante di eterno♡ Questo tramezzino e il modo in cui lo presenti sono azzeccatissimi! Buona Giornata Carissima Silva:-):-)
Sei sempre un tesoro nei tuoi commenti! Non è nelle mie corde pubblicare semplicemente una ricetta, devo sempre raccontare la storia che la accompagna!
…vedere quel tramezzino a quest’ora mi uccideeee! 🙂
Lo so, sono una ragazzaccia!
Silva,sei troppo forte!!!
Il tramezzino ha un aspetto davvero invitante, ma la descrizione così dettagliata bocca, denti, palato mi riporta a lezioni di odontoiatria… come sempre e mi ripeto, il tuo gusto è perfetto.
Grazie Ines carissima. Lo sai che per me quando parlo di cucina metà del divertimento sta nel raccontare un monte di sciocchezze legate alla ricetta del giorno!
Per me sono saggi consigli, mi servono!!!
un tramezzino così ti porta la primavera con quei colori rosa e verde.
Mi hai proprio fatto venir gola. Se non stesse diluviando correrei in pescheria a prendermi gli ingredienti.
Vedi perché le code di gambero le compro a un chilo alla volta e le congelo a porzioni?! C’è acqua e vento anche qua, stamattina ho cucinato anch’io con quello che avevo in casa.
e’ vero bisogna fare scorte ma adesso che siamo soli io e mio marito tengo dispensa e frigo un po’ meno riforniti
È giusto, ma mi pare trovi sempre dei signori ingredienti per le tue ricette!
Buon pomeriggio, Marina.
delle volte fai di necessità virtù
Troppo buono! Da provare il prima possibile! Che voglia che mi hai fatto venire!
Bene! Si vede che la “ricetta” di oggi ti è proprio piaciuta.
Io sul pesce sono delicata (o fissata) ma questo lo mangerei tutti i giorni!
Non mi dire! Come ho raccontato mille volte, io compro le code di gambero al banco della pescheria del mercato rionale del mercoledì e me le surgelo divise in porzioni per utilizzarle quando mi prende una irrefrenabile voglia di crostacei!
In effetti non sono una grande appassionata di pesci “a forma di pesce” ma adoro seppie e calamari e vado vado pazza per molluschi e crostacei.
Allora in fatto di pesce ci troviamo abbastanza! Io non mangio nulla che abbia spine (soprattutto perchè ci metto tantissimo a mangiare ogni singolo boccone), non mangio i tentacoli, le cozze e le vongole. Quel poco che resta lo mangio! Mio padre, pescatore per hobby, non ha alcuna soddisfazione a portare il “bottino” a casa!
Almeno la tua mamma gli dà soddisfazione?!
No no, qualche anno fa ha avuto un’intossicazione alimentare dopo aver mangiato del pesce e da allora lei non mangia nessun tipo di pesce! 😀
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Sorry… but thanks a lot dear Ann.
It looks refreshing. Yum!
Grazie!
my pleasure, Silva. 🙂
Che meraviglia! L’hai descritto così bene che mi sembrava di averlo tra le mani! L’accostamento dei colori e delle consistenze è davvero perfetto… una ricetta semplice e deliziosa, credo che te la ruberò per il mio brunch della domenica! 🙂
Inoltre, una piccola sorpresa per te: http://cookingmarika.wordpress.com/2014/01/31/shine-awards-2014/
Grazie infinite Marika per la lusinghiera assegnazione del premio. Come ti ho anticipato sul tuo Blog, lo giro anche a te, come agli altri blogger che seguo e mi seguono, perché tutti meritate almeno una nomination per le vostre doti personali e la capacità di interessare e informare.
Ti abbraccio.