A volte succederà anche a voi: certi piatti nascono per caso, per una serie di circostanze fortuite che si sommano alla voglia di provare una ricetta nuova con un ingrediente già conosciuto, ma solitamente cucinato in modo diverso.
L’altro mercoledì al mercato rionale del mio quartiere, sul banco di uno dei due pescivendoli, ho trovato uno splendido trancio di ricciola di circa 250 gr.
La ricciola è un pesce molto pregiato ottimo al forno, alla griglia o in padella, ma con un quantitativo così esiguo, come avrei potuto sfamare le due persone che costituiscono la nostra quotidianità a tavola?
Ma certo, utilizzandola come base di un sugo per la pasta! Quindi tornando verso casa, ho fatto un’altra sosta per procurare zucchine, pomodorini, prezzemolo. Avevo in mente di fare gli gnocchi, ma era tardi e ho ripiegato sulle trofie che avevo in casa.
Ne è uscito un piatto di cui oggi vale la pena di parlare.
In una larga padella ho fatto imbiondire 1 spicchio d’aglio schiacciato e 1 peperoncino intero in 2 cucchiai di olio, ho tagliato a metà una decina di pomodorini e li ho fatti leggermente appassire.
Ho eliminato l’aglio e il peperoncino, ho privato il trancio di ricciola della pelle e l’ho tagliato grossolanamente a cubetti, l’ho aggiunto ai pomodorini e insaporito con una spruzzata di vino bianco, sale e pepe.
Ho unito anche 2 zucchine tagliate a julienne e cotto tutto per non più di 5-6 minuti a fuoco piuttosto vivace, scuotendo la padella ogni tanto.
Ho lessato le trofie in acqua salata, le ho scolate e fatte saltare nella padella del sugo. Ho completato con una brunoise di pomodoro crudo, un giro d’olio, alcune foglie di basilico spezzettate con le mani e del prezzemolo tritato.
Adoro questi contrasti caldo/freddo e l’abbinamento di consistenze diverse nello stesso piatto.
Lo so, ho detto che l’autunno è la stagione degli arrosti… ma a parte le temperature ancora tanto miti, chi può resistere di fronte a un trancio di ricciola che ti fa tornare in mente il mare e le vacanze? Per fortuna io no!
mmmmm che fameeeeee
http://myheadisafashionjungle.wordpress.com/2013/11/03/gita-fuori-porta/
Un commento che è già un complimento!
Ottima pasta. E’ verissimo che tanti buoni piatti nascono per caso. Marina
E meno male! Questo comunque, semplice e veloce, è venuto proprio bene.
Solo a vederla si capisce che deve essere strabuona!!! 🙂
http://glamcarpet.wordpress.com
Sul serio, sai. In confidenza… il sugo sul fondo del piatto invitava anche a fare la scarpetta! Grazie per la visita.
Poco pesce … tanto ragù. Ottima idea per non privarsi del piacere di gustare un pesce pregiato come la ricciola.
Le trofie che conosco benissimo e spesso le cucino col pesto, questa volta si sono tuffate nel mare ed è uscito un piatto speciale, ricco di gusto.
Fantastica come sempre 😉
Un abbraccio Silva
Grazie, come sempre. Questa volta mi prendo volentieri il merito di aver creato una ricetta sciuè sciuè, ma di grande soddisfazione. Come dicevo ad un’altra amica blogger, il sugo invoglia a fare la scarpetta… ma, perché no, anche piedino se la cena è a due e a lume di candela!
beh direi che sembra un piatto ligure!!! bello e buono immagino….ciao cara Silva!!! ho freddo mi sa che arriva l’inverno!!!
È vero, tristemente ammetto anch’io che “finalmente” come dice qualcuno, arriva l’inverno. Allora mi aggrappo a ricette come questa che mi ricordano le vacanze e l’estate e anche qualche bel viaggetto fatto in Liguria. Ti abbraccio.
😉 a Natale devi farmi il Pandoro…mi raccomando!!! 😉
Farlo??!! No, no si compra confezionato e se mai si trasforma, ma mi vengono meglio i dolci di recupero col panettone a dire la verità.
Una delle mie due consuocere però fa il “Nadalin”, vale lo stesso?
ah ah ah io non lo so cos’e’ il Nadalin!!! ma mi sa di qualcosa di buono!!!! io ho provato un anno a fare il panettone…l’ho buttato!!!! ah ah…
Io no, mai neanche provato a rifare dolci così alti: o lievitano alla perfezione o sono davvero da buttare! Invece il Nadalin è un antichissimo dolce che si mangiava già nel 1200 alla tavola del Nobili Della Scala, Signori di Verona. È una focaccia piuttosto rustica, anche questa a forma di stella, dove la bontà è nella crosta di pinoli, mandorle e zucchero a velo. Ne riparleremo.
Sicuramente da provare!!! Poi io adoro le trofie!!!
Mchan
È una maniera innovativa di gustarle, anziché semplicemente col pesto. Mi è piaciuta la loro consistenza con questo tipo di ragù, ma ho sempre in mente gli gnocchi e finirà che li faccio prima o poi.
We are all lucky that you saw and bought that yellowtail. This looks like a wonderful dish of pasta. 🙂
Sometimes a casual purchase becomes a good recipe. Like in this case!