Nostra figlia, quando era molto più giovane pur essendo fantasiosa, eclettica, artisticamente dotata in campi diversi, era irreparabilmente negata per le attività domestiche e riteneva che il massimo in cucina fosse la preparazione di una qualunque della proposte di “4 salti in padella” e che in fatto di dolci le merendine del Mulino Bianco fossero più che accettabili (e allora Antonio Banderas non parlava ancora con le galline!).
In pochi anni è diventata invece attenta e abile, reinterpreta addirittura un sacco di squisite ricette di casa e ne elabora di nuove, dandomi perfino le dritte per realizzarle alla sua maniera.
Domenica ha preparato la mia vecchia torta salata di cento anni fa. Semplice e fragrante. Eccola.
Occorrono 2 confezioni di pasta sfoglia tonda. Con la prima si fodera una tortiera, si bucherella il fondo, si copre con 200 gr di prosciutto cotto e 200 gr di emmenthal affettato molto sottile con il pelapatate (per carità non usate le sottilette). Si stende sopra il secondo disco di sfoglia e si sigillano bene i bordi. Si spennella con un po’ di latte e si inforna a 180 gradi per 35-40 minuti.
Mi sa che l’ha anche spolverizzata di paprica dolce. Approvo la variante.
Ciao! E’ un piacere conoscere te e il tuo blog! 🙂 A presto, Enza.
Grazie della visita e dell’incoraggiamento. Continua a seguirmi. Scarica gratis anche i primi capitoli del mio libro “I tempi andati e i tempi di cottura (con qualche divagazione)” dovrebbe piacerti. Un abbraccio.
Lo farò senz’altro! Grazie a te! Ciao
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